Tu sei qui: PoliticaAlt al Difensore civico, maggioranza in crisi
Inserito da Il Salernitano (admin), mercoledì 7 maggio 2003 00:00:00
Fumata nera per l'elezione del primo Difensore civico a Cava de' Tirreni. Il giallo si è consumato nella mattinata di ieri, a Palazzo di Città, dove era stato convocato il Consiglio comunale, che avrebbe dovuto incoronare il giovane avvocato Fabio Armenante, del Ccd, Difensore civico della città dei portici. Ma non è stato così e si è aperta, dunque, una nuova fase della crisi politico-amministrativa, negli scorsi mesi strisciante ed ora tornata alla ribalta. La maggioranza più che sostanziosa a disposizione del sindaco Alfredo Messina (ben 23 consiglieri, oltre al primo cittadino stesso) per garantire l'elezione al primo turno del primo Difensore civico della storia metelliana, non è bastata. Mentre i consiglieri del centrosinistra hanno deciso per protesta di lasciare l'Aula consiliare prima dello scrutinio a voto segreto, i 23 consiglieri di maggioranza sono stati capaci di imballarsi. Ci sarebbe da ridere se in ballo non ci fosse la stabilità politica di una città che da troppo tempo chiede un'Amministrazione capace, responsabile, ma soprattutto compatta. E' stato così esternato, nei fatti, un ulteriore segno di debolezza e di instabilità, un profondo disagio che attraversa numerosi esponenti della maggioranza. Questa, in breve, la cronaca di quanto è accaduto in un giorno di "ordinaria follia politica". Sulle 24 schede scrutinate, 19 sono stati i voti a favore del giovane rappresentante del "partito della vela", Fabio Armenante. 2 le schede nulle e 3 quelle bianche. Insomma, la maggioranza qualificata di 21 voti, prevista dallo Statuto per l'elezione del Difensore civico, non è stata raggiunta. Subito dopo la votazione, è stata richiesta una sospensione della seduta consiliare. In un ambiente surriscaldato, i consiglieri di maggioranza si sono chiusi per 45 minuti in Sala Giunta. Sono volate parole grosse, riecheggiate per i corridoi del Palazzo di Città. Si sono udite urla e lo sbattere dei pugni sul tavolo ha fatto da cornice all'imbarazzante siparietto. Il risultato finale è stato il rinvio della questione alla prossima seduta consiliare. Comunque, la sconfitta politica registrata dal sindaco Messina e dal capo staff Pasquale Petrillo è pesantissima e verrà analizzata nelle prossime ore. Alfonso Laudato del Cdu, eletto assessore alla Sicurezza proprio nelle ore successive al Consiglio, ha commentato: «Sarà difficile recuperare i dissensi interni alla maggioranza. Non escludiamo un ritocco al sistema di elezione del Difensore civico. La soglia di voti necessari, a questo punto, potrebbe anche abbassarsi» Il sindaco Messina, i suoi più stretti collaboratori, gli alleati storici e quelli nuovi hanno di che riflettere. La morte politica dell'Amministrazione sarebbe una sconfitta anche per i tanti cittadini che hanno creduto nel progetto di una nuova città, varato da Messina, ma che, in realtà, non è mai partito.
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