Tu sei qui: PoliticaAlfonso Laudato espulso dall'Udc
Inserito da (admin), venerdì 14 maggio 2004 00:00:00
Bufera nellUdc: Alfonso Laudato espulso dal partito. Sabato conferenza stampa dell'assessore, cauti i commenti nella maggioranza. Nuova grana per Messina: l'Udc rivendica l'assessorato. Uno scarno comunicato stampa del segretario cittadino Eligio Canna ha annunciato il deliberato della direzione provinciale. «È stato espulso il signor Alfonso Laudato per le calunniose e ripetute ingiurie ai vertici del partito in un momento particolarmente delicato per la vita politico-amministrativa del Paese ed alla vigilia di un impegno quale è quello delle elezioni provinciali ed europee». Un comunicato che per la sua brevità tradisce il profondo travaglio che ha accompagnato la decisione. «Una vicenda, questa, che amareggia tutti, ma che serve anche per riaffermare che non si possono impunemente violare le regole che sono la vita stessa di un partito», spiega Canna. La storia dei fatti che hanno determinato il duro provvedimento è nota. Laudato ha rivolto ai vertici del partito accuse pesantissime. «Nel passato alcune sue "uscite" tipiche erano state accolte come colpi schioppettanti, ma oggi non poteva essere tollerato un così ingiusto attacco al coordinatore provinciale Pasquale Marrazzo ed agli esponenti del partito locale. È chiaro che l'Udc rivendicherà in sede comunale il terzo assessorato. Messina non può non tener conto degli equilibri tra i partiti». Alfonso Laudato non si scompone. La sua storia politica è caratterizzata da continue battaglie nei partiti, nel Consiglio comunale e nelle Giunte. Nato come esponente repubblicano, consigliere, assessore, è stato uno dei maggiori affossatori del sindaco Abbro. La battaglia condotta in uno con l'assessore Battuello determinò la crisi del mito Abbro. Sopravvisse all'ondata del nuovo. Iscritto al Partito Popolare, fu assessore della Giunta Fiorillo, ma ne fu sfiduciato proprio perché assunse atteggiamenti critici, per cui venne meno il rapporto di fiducia con il sindaco. Proveniente dal Cd, aveva partecipato alla formazione dell'Udc insieme al Ccd ed a Democrazia Europea. E da questo nuovo partito era stato indicato come assessore con la delega alla Mobilità, divenendone l'anima. Spirito battagliero, acceso negli scontri. Ed anche nella vicenda che ha determinato la sua espulsione si era mosso spinto dal desiderio di smuovere un certo immobilismo. «Domani a mente fredda - dice Laudato - commenterò il provvedimento. Certamente, se pensano di poter soffocare il mio diritto di critica, sbagliano. Il comunicato stampa è solo carta straccia, è frutto solo di una volontà precisa di eliminare chi voleva scuoterli da un sonno profondo. Spiegherò alla gente, e sono certo che mi capirà, le motivazioni del mio dissenso». Tutto qui per ora Laudato, ma, conoscendolo, si trasformerà presto in una bomba ad orologeria. Nella maggioranza i commenti sono cauti e misurati. «Sono problemi interni e nessuno può sindacarli. Ci auguriamo che il tutto possa essere ricomposto con soddisfazione di tutti», commenta Renato Salerno, capogruppo di Forza Italia. Tra i consiglieri ed assessori dell'Udc bocche cucite. Solo Carmine Salsano si augura che Laudato si impegni nella campagna elettorale e dimostri il suo attaccamento al partito. Nuova grana, intanto, per il sindaco Messina sul tavolo già ingolfato di tanti problemi. L'Udc potrebbe rivendicare l'assessorato di Alfonso Laudato per un suo uomo ed il sindaco dovrebbe scegliere di dimissionare Laudato o di assegnare il decimo assessorato o di rispondere picche all'Udc, facendo quadrato intorno all'assessore Laudato. Tutte e tre le soluzioni non sono facili e, comunque, potrebbero alterare i già precari equilibri esistenti tra le forze politiche della maggioranza. Nei prossimi giorni, a bocce ferme, tutto potrebbe essere più chiaro.
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