Tu sei qui: Politica«A Ravello possibile incontro per ripresa di contatti tra ucraini e russi», l'annuncio di De Luca
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), venerdì 4 marzo 2022 16:10:39
«Il compito che abbiamo non è quello di alimentare le tensioni, le tifoserie ma è quello di favorire, in qualche caso anche con il silenzio, un clima di ripresa delle iniziative diplomatiche. Non so se l'invio di armi in ucraina contribuirà alla ripresa di un dialogo. L'Italia fino a qualche giorno ha avuto una posizione timida, ora oltranzista dobbiamo mantenere la calma non vorrei che qualcuno che ci ricordasse che 80 anni fa l'Italia invase l'Ucraina e la Russia».
Queste le parole del governatore Vincenzo De Luca che questo pomeriggio, 4 marzo, come ogni venerdì, ha tenuto una diretta Facebook per fare il punto della situazione sulla guerra in Ucraina e sulle iniziative di accoglienza e solidarietà messe in campo dalla Regione Campania per i profughi.
«Non so quanto è utile interrompere i rapporti sul piano culturale con chi è di nazionalità russa, non so a che cosa serva sul piano della cultura, del teatro, dello sport. Anziché favorire il dialogo e la distensione, - spiega De Luca - con gli ultimatum non aiutiamo la battaglia per la pace, la danneggiamo. Mi domando cosa c'entrino gli atleti disabili russi con l'aggressione all'Ucraina, cosa avrebbero dovuto fare? Non vorrei che aggiungessimo alla barbarie della guerra ingiustizie del tutto ingiustificate. Se si rifiuta la collaborazione di un esponente musicale perché non parla della guerra in Ucraina, poi non possiamo chiedere di venire alle Olimpiadi in Italia esponenti della Cina popolare. Stiamo attenti alla semplificazione ed alla demagogia».
«Abbiamo dato la massima disponibilità ad accogliere profughi ucraini, abbiamo già oggi in Campania decine, centinaia di profughi. Ma - continua il governatore - dobbiamo fare attenzione a un aspetto del problema: dobbiamo garantire che sul piano sanitario non ci siano diffusioni di contagio. Purtroppo sia in Russia che in Ucraina la popolazione vaccinata contro il Covid è del 35%. Molti profughi non sono vaccinati. Quindi nel momento in cui, come è doveroso, apriamo le braccia ai profughi, dobbiamo anche sapere che dobbiamo stare attenti. I profughi che raggiungono la Campania dovranno osservare una quarantena temporanea e fare i tamponi. Metteremo in campo una campagna di vaccinazione, dobbiamo evitare il rischio che si accendano focolai di contagio o arrivino varianti che non conosciamo».
«Vedremo se sarà possibile a Ravello cercare di promuovere momenti di incontro fra esponenti del mondo della cultura russi e ucraini per favorire la ripresa di contatti di solidarietà, di amicizia e di rispetto reciproco secondo le indicazioni di Gino Strada, della Comunità di Sant'Egidio e di papa Francesco», chiosa De Luca.
Foto copertina: Vincenzo De Luca
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