Tu sei qui: Politica‘A casa i dirigenti della Seta'
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 8 aprile 2002 00:00:00
Mentre l'attenzione politica è tutta rivolta agli appuntamenti del mese di aprile per il caso giudiziario del Parco Trapanese e dei suoi risvolti sull'Amministrazione, Alfonso Laudato (nella foto) risolleva il caso Seta, chiedendone lo scioglimento. Gelo e preoccupazione sulla proposta. Nei giorni scorsi, infatti, ha avuto inizio il mese difficile per Alfredo Messina e per quanti sono implicati nel procedimento penale del Parco Trapanese. L'attenzione delle forze politiche, dunque, è rivolta principalmente alle eventuali ripercussioni che potrebbero aversi sull'Amministrazione se dovesse essere ravvisata l'incompatibilità sia di Alfredo Messina che di Alfonso Laudato. Un vero e proprio terremoto, che sconvolgerebbe il risultato elettorale del maggio 2001, che vide Messina e la sua coalizione vincere con un largo suffragio. In tale clima, Alfonso Laudato ripropone la vicenda Seta (nella foto la sede), la società mista pubblica e privata (Comune, Gepi, Gesenu di Perugia), che gestisce il prelievo dei rifiuti solidi urbani. «È necessario azzerare il Consiglio d'Amministrazione, costituirsi parte civile nel procedimento che vede indagati l'ex sindaco Fiorillo, l'assessore Roberto Caliendo, il presidente Eduardo D'Amico ed altri, e sciogliere la stessa società. Gli alti costi di gestione, l'impossibilità di poter usufruire di sgravi fiscali, la mancata realizzazione di un sito di vagliatura e compostaggio sono i presupposti della richiesta». Laudato ha giocato duro, lanciando una proposta accolta con grande silenzio nel centrodestra.
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