Tu sei qui: Economia e Turismo"Zaccheria" stregato per la Cavese
Inserito da (admin), lunedì 17 marzo 2008 00:00:00
La storia è sempre la stessa: Cavese in vantaggio e Foggia dapprima all'inseguimento e poi vincente al triplice fischio finale. Accadde lo scorso anno e la replica, a distanza di qualche mese, è stata quasi integralmente fedele. Ancora una volta, è stata la Cavese a doversi leccare le ferite, sconfitta 4-2 nonostante l'avvio migliore. Tuttavia è del Foggia il primo legno della partita, con Mounard che spedisce una punizione sulla traversa al 14'. La Cavese c'è, lo dimostra col suo uomo ovunque, Tarantino, che un minuto dopo pareggia il conto dei legni, colpendo il palo alla destra di Agazzi, su azione di contropiede. I campani prendono confidenza, mandano ancora Tarantino (18') e De Giorgio (20') davanti alla porta. Al 24' Rinaldi rischia un passaggio orizzontale, Tarantino raccoglie il regalo e batte il portiere avversario.
Il vantaggio semina il panico sulla panchina rossonera, con Galderisi che chiede un'immediata reazione, che però rischia di concretizzarsi con folate isteriche e poche efficaci. A rimettere le cose a posto ci pensa Riccio, rimediando al 30' il secondo cartellino giallo e lasciando i suoi compagni in 10. Papagni non la prende bene, mostrando platealmente il proprio disappunto. C'è tempo per un guizzo, quello di Giordano che mette palla al centro per De Paula, si scontrano Farina e Nocerino e la sfera finisce sul palo. Poi il Foggia reclama un rigore, con Del Core travolto in area, ma Meli non fa una piega. Si va al riposo con la Cavese in vantaggio e con i tifosi rossoneri a mugugnare, rimasti spiazzati dalla formazione schierata da Galderisi. Nella ripresa le carte in tavola cambiano repentinamente ed al 3' arriva il pareggio: Mancino perfora il centro e trova De Paula, suggerimento per Del Core, che pareggia.
La Cavese vacilla, Galderisi mette dentro Biancone e toglie uno spento Colombaretti. Ed è la mossa vincente, l'ex pisano è incontenibile. Prima dal limite dell'area fulmina Petrazzuolo per il 2-1 (21'), nel mezzo c'è tempo per l'ennesima traversa di Mounard su rapida azione di contropiede (23'), ed infine sempre Biancone risolve di potenza e precisione una mischia in area dal limite destro dell'area di rigore (29'). 3-1, la Cavese è in ginocchio e rischia il tracollo come durante i playoff. Non regge più il centrocampo, chiamato agli straordinari dopo l'espulsione di Riccio. Da qui in poi il Foggia cincischia e viene richiamato alla realtà da Tarantino al 46', quando un tiro da fuori rimbalza a terra davanti ad Agazzi e diventa un gol quasi insperato. Una sberla, null'altro. Perché al primo capovolgimento di fronte, al 49', Mounard, imbeccato da Biancone, fa centro dopo aver sbagliato almeno tre facili occasioni.
Papagni: «L'espulsione ha rovinato i nostri piani»
Nonostante tutto, Papagni scende in sala stampa quasi col sorriso sulle labbra, sapendo di poterselo permettere. Squadra rimaneggiata, senza 6 uomini importanti e partita comunque all'altezza del calendario. E dell'avversario. «Fino a quando abbiamo giocato 11 contro 11, direi che le cose sono andate in un certo modo, quello che tutti hanno potuto constatare. La Cavese aveva letto la partita perfettamente, così come volevo che la leggesse. Poi, però, sono saltate le cose che abbiamo preparato in settimana, direi soprattutto a causa di un'espulsione su cui non intendo pronunciarmi. Va detto che l'arbitro ha sorvolato su almeno altri due falli di Riccio, lo stavo cambiando con Catalano, ma lui ha fatto prima di me, rovinando in un solo istante tutto quanto di buono eravamo riusciti a fare fino a quel momento. Il Foggia? In 11 contro 10 ha meritato il successo, nel secondo tempo ci ha messo sotto e noi siamo quasi franati. Un'analisi che non farebbe una piega, se non pendesse il rammarico di essere andati vicini all'impresa».
Cioè una rete di vantaggio ed una superiorità tattica imbarazzante, per chi era venuto a Foggia a recitare la parte della vittima sacrificale. «No, più correttamente direi per chi era venuto a Foggia con la consapevolezza di nutrire ambizioni decisamente opposte a quelle dei padroni di casa, che obiettivamente possono giocarsi l'obiettivo dei play off da qui alla fine del campionato. Noi non abbiamo affatto sfigurato, anzi abbiamo giocato una partita molto ordinata e corretta fino all'episodio dell'espulsione. Ed anche dopo, ad esempio prima del vantaggio del Foggia, quando con De Giorgio abbiamo quasi sfiorato il nuovo vantaggio se non fosse stato per una nostra distrazione». Insomma, un orizzonte su cui lavorare con serenità e su cui costruire quel che resta del campionato. Anche se su Papagni a Cava anche l'anno prossimo, c'è chi sembra pronto a scommetterci. «Sono cose che si decidono con calma, io faccio l'allenatore, per cui mi interessa stare su una panchina. Specie su una panchina su cui mi trovo bene, come quella di Cava. Però direi, prima di ipotecare il futuro, pensiamo a come concludere bene la stagione in corso».
Sempre parlando di futuro, inondato di complimenti in sala stampa l'esterno d'attacco Nazzareno Tarantino: «Sono contento per me, molto meno per la squadra. Ovviamente i due gol fanno bene al morale ed alla mia condotta personale, ma per la squadra mi spiace che, pur avendo messo a segno due gol a Foggia, siamo usciti sconfitti. Per il futuro? Qui sto bene, il mister mi fa giocare come piace a me e mi lascia molto libero, ma è presto per fare questo genere di discorsi». Tra gli ex il play della promozione rossonera in C1, Pasquale Catalano: «Oggi abbiamo perso con la testa prima ancora che sul campo, stavamo giocando bene ed addirittura siamo andati in vantaggio. Poi siamo rimasti in 10...».
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