Tu sei qui: Economia e TurismoUna Cavese da sogno
Inserito da (admin), martedì 2 novembre 2004 00:00:00
La Cavese è ancora sola in testa al girone C della C2. Un'altra impresa, quella portata a termine domenica al "Viviani" di Potenza, la consacra per la 7ª volta su 8 turni reginetta del campionato. Un miracolo nel quale nessuno aveva osato sperare. Neanche i più incalliti tra i tifosi aquilotti. Un sogno, invece, che continua, domenica dopo domenica, a restare una realtà. Ed il merito è un po' di tutti. «Con un pizzico di fortuna, che non guasta mai - esordisce il tecnico Salvatore Campilongo - siamo riusciti a conquistare questo primato sin dalle prime battute della stagione. Il buon inizio ha significato, poi, affrontare con più tranquillità le gare che si sono succedute e stiamo ora qui a parlare di miracolo. Ma non c'è nessun miracolo. Solo tanta voglia di far bene, di emergere per tanti ragazzi e di riscattarsi per qualche elemento più esperto che viene da stagioni dalle tinte chiaroscure». Non è il caso di Alessandro Tatomir, il regista di questa Cavese dei miracoli. Lui viene da un campionato straordinario, giocato nel Frosinone e coronato con una meritatissima promozione in C1. Le lusinghe del diesse Dionisio e la simpatia del patron Cutillo lo hanno convinto a scendere di categoria ed a vestire la casacca biancoblù. «Ho accettato Cava come una sfida - spiega il centrocampista nato a Roma 32 anni fa - e come una sfida con me stesso sto interpretando questa esperienza. Il gruppo è di quelli che difficilmente si trovano in giro ed il clima è quello ideale per crescere tutti insieme. Sento che continueremo a fare bene anche per il prossimo futuro». Tatomir ne ha viste di squadre in queste categorie. La sua carriera consumata tutta tra la C1 e la C2: ben 175 presenze in terza serie con le maglie di Teramo, Chieti, Fermana ed Aquila, 83 finora in C2 tra Maceratese, Frosinone e Cavese. 10 gol all'attivo, tra cui quello realizzato domenica a Potenza, che ha spianato la strada verso la vittoria alla sua Cavese. Sin dall'esordio in maglia biancoblù ha saputo prendere subito per mano la squadra e diventarne un faro insostituibile. Tutto il gioco passa per i suoi piedi. Tutti gli schemi lo vedono protagonista, in fase di impostazione o di rifinitura finale. Alcuni dei più bei gol realizzati dagli aquilotti in questo inizio di stagione hanno l'origine nei suoi magici tocchi smarcanti. E' capitato per le reti di Scichilone, che con i suoi 7 centri è l'attuale capocannoniere del girone, di Placentino, di D'Amico. «Sono soddisfatto della condizione psicofisica che sto vivendo, che mi permette di essere sempre lucido ed utile per il gioco che vogliono i miei tecnici Campilongo e Pidone. Spero di continuare a lungo su questi livelli e di contribuire al mantenimento di questi standard su cui si sta esprimendo tutta la squadra». Tutto gira al meglio nel clan metelliano. Merito di uno spogliatoio che non fa una piega alle sollecitazioni richieste da Campilongo. «Debbo dare atto ai vari Tatomir, Scichilone, Mancinelli ed a tutti i ragazzi - commenta l'allenatore aquilotto - che hanno subito assorbito la nostra mentalità. Siamo affamati di risultati e di gloria. Vogliamo far bene e dimostrare a tutti che la Cavese ha le carte in regola per continuare a recitare la parte di protagonista di questo campionato. Se la stagione finirà in gloria o meno, questo non mi è dato sapere, perché nel calcio nulla è scritto a priori, ma se dovesse dipendere solo da noi, faremo il massimo per centrare obiettivi di prestigio».
Tifosi in delirio, Dionisio promette rinforzi
Il tifo biancoblù gongola. Finalmente una squadra che diverte e fa sognare. Non accadeva da tempo in serie C. In serie D, naturalmente, c'è l'esperienza Somma da ricordare e con la quale fare il paragone. Insomma, un anno che si preannuncia sotto il segno aquilotto. Che soddisfazione! «Siamo rimasti sorpresi positivamente da questa Cavese. Alla vigilia - sottolinea Luigi D'Aiello, dipendente comunale - non avrei scommesso un soldo su questa squadra, perché troppo rinnovata e sulla carta zeppa di giovani inesperti per la C. Sono contento da tifoso di essermi clamorosamente sbagliato». Sono in tanti ad aver pronosticato un anno di sofferenze, dopo un'estate di incertezze per l'uscita di scena dell'ex patron Della Monica e l'arrivo a Cava dell'avellinese Ottavio Cutillo. Le cassandre di turno avevano dato un paio di mesi di vita a questa esperienza. Tutti smentiti da una grande, determinata, concreta Cavese. Un miracolo che è il leit-motiv del mondo sportivo metelliano. «Veder giocare la squadra è un gran piacere - aggiunge il prof. Umberto Ferrigno, consigliere comunale - perché finalmente assistiamo a prestazioni grintose e sempre votate all'attacco. Nessun calcolo al risparmio, nessun tatticismo. Tanto cuore ed amore per la casacca e bel gioco. Che splendida Cavese!». Ma c'è anche chi, fuori dal coro, pensa al peggio. Forse più preoccupato che il sogno svanisca troppo presto. «La squadra sta dando il massimo di quanto è nel suo serbatoio - commenta Nicola D'Amore - ma appena arriveranno il brutto tempo, i campi pesanti, eventuali squalifiche ed infortuni, ci sarà da stringere i denti e soffrire per la mancanza di una panchina lunga. La rosa biancoblù è troppo striminzita per garantire alla lunga lo stesso livello di prestazioni finora mantenuto». Ma a rispondere direttamente ad una preoccupazione che non è solo del tifoso D'Amore è il direttore sportivo Nicola Dionisio: «Lo stiamo dicendo dall'inizio di questa stagione: se sarà necessario, rinfoltiremo l'organico con qualche elemento più di esperienza. Il presidente vuole volare alto e non si tirerà indietro».
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