Tu sei qui: Economia e TurismoStellone-gol, rotto il sortilegio
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 20 gennaio 2003 00:00:00
Era la linea di confine fra passato e presente. Erano i 90 minuti di una svolta possibile, ancorché difficile. Servivano, e servono, i punti agli azzurri ed alla loro impossibile classifica. Ora che il Napoli ha vinto, pure le parole di Scoglio (nella foto) hanno contorni diversi. Assume spessore il suo piano salvezza, anche se il tempo da trascorrere in questo limbo della zona C è ancora lungo e la risalita era e resta un'autentica impresa. La vittoria al San Paolo, dunque: è arrivata dopo otto maledetti mesi di astinenza. Ma cosa ha fatto il Napoli per uscire dal cono d'ombra? Beh, ha fatto quello che era più semplice fare. Ha giocato d'azzardo su una prima linea efficace, quanto temeraria: quattro attaccanti o quasi. Dinanzi a Dionigi, Stellone, Floro Flores e Pasino, piede fascinoso ma essenziale, il Messina s'è squagliato subito. Dopo 17 minuti, una delle difese più deboli del campionato ha ceduto. È mancato, però, il colpo del ko. Ma tant'è, il Napoli d'attacco e d'avventura ha resistito comunque e dovunque. E' evidente che il Napoli si sta trasformando, sia nell'anima che nella ragione. Ed ieri finalmente ha accesso un lampioncino di speranza, perché, al di là delle parole, degli azzardi e delle paure, questa squadra e questo allenatore si sono caricati sulle spalle un pesante fardello: strappare il Napoli dall'umiliazione del presente e sollevarlo da una retrocessione ancora nell'aria. Scoglio non parla, va via con un sorriso, ma ugualmente passa per la cassa e mette in tasca quello che gli è dovuto. Cioè: rispetto per il lavoro, che in campo non gli manca, e poi simpatia, fiducia, credibilità per sé e per i suoi. Perché questo successo azzurro è frutto di un impegno collettivo e pure di una sofferenza (atletica) che chissà sino a quando (o forse sempre) sarà compagna di viaggio degli azzurri. Successo, dunque. Per l'occasione si risveglia anche lo stadio, che non è ancora quello che dà la spinta forte a chi sta in campo senza più birra in corpo, ma che comunque "gioca" e vince pure lui. Vince assieme ad un Napoli rivoluzionato: D'Angelo, Martinez e Pasino i debuttanti, mentre Marcolin già s'era visto a Terni. E le cose vanno decisamente meglio. Napoli nuovo, dunque, diverso soprattutto. Napoli che ha idee ed anche qualità, che finalmente sa quello che vuole, che per quasi un tempo intero gioca così come chiede il Professore. Gli schemi, infatti, sono quelli che Scoglio detta. Per la prima volta, poi, il Napoli si affida al "rombo" caro all'allenatore, con Marcolin davanti alla difesa e Pasino (soluzione comunque provvisoria, in attesa del play avanzato che deve essere - di ruolo - palleggiatore ed ispiratore dell'attacco). Ma con tre punte più Pasino che non torna, il Napoli è spudoratamente sbilanciato. È una squadra ad alto rischio. Infatti, quando si perde palla là davanti, nulla può il povero e solo Marcolin. Cosa, questa, che nel primo tempo costringe il Professore a tenere Martinez sempre basso. Ma l'idea del Professore è quella di attaccare e di far gol. E le cose vanno proprio come vuole lui. Al minuto 17, infatti, su cross di Bocchetti, Stellone (nella foto al centro) di testa manda il pallone in rete. E' uno schema quello che disegna il Napoli sul campo. Bene così, mentre il Messina, orfano di giocatori assai importanti, accusa il colpo e va in difficoltà, affidato com'è, davanti, ad un Amauri solo e abbandonato. Ma il Napoli sa che un gol non basta, che dei suoi non tutti hanno il respiro giusto per arrivare sino in coda alla partita senza affanni. Ed allora, cerca il secondo gol, ma è un'illusione, questa, che giusto a fine primo tempo si spegne sul sinistro di Floro Flores, che da due passi centra Manitta in pieno. E', comunque, un Napoli che già soffre, perché Oddo trova la soluzione giusta con una mossa doppia: Ametrano su Pasino in mezzo al campo e Gutierrez sulla fascia a provare a tener fermo quel Bocchetti che spopola a sinistra. È una mossa buona, ma tardiva, anche se produce due irripetibili occasioni, che prima Bellucci (38') e poi Iannuzzi (46') buttano malamente via. Una mossa, quella di Oddo, alla quale, in avvio di secondo tempo, Scoglio replica tirando via dal campo Floro Flores ed affiancando Cristiano a Marcolin, mentre Pasino (stanco) gioca alle spalle delle punte e finalmente Martinez può liberare la sua corsa ed il suo cross. A questo punto la partita s'addormenta. Poco fa il Napoli e poco fa il Messina, che però si scuote nel finale, quando gli azzurri sono ormai fermi sulle gambe e si reggono solo sulla resistenza della terza fila. Fatica, s'arrabatta il Napoli, ma mette al sicuro quella vittoria che il Professore aveva messo in conto.
NALDI FINALMENTE CONTENTO
«Ora dobbiamo risalire in fretta la classifica. I nuovi arrivati hanno dimostrato voglia, forza e carattere»
Il presidente si gode il successo, pensa a quel che dirà a Preziosi, manda messaggi a Stellone. Proprio l'ultimo punto è, forse, quello che tiene maggiormente sulle spine i tifosi. Naldi (nella foto) non riesce a sbilanciarsi, cerca le parole adatte, poi si arrende: «Il futuro di Stellone? Chiedete a lui. E' il giocatore che deve decidere». La vicenda è liquidata con questa singola battuta. Il successo del Napoli, invece, gli piace analizzarlo, raccontarlo, coccolarselo: «Questa è realmente la partita della svolta. Questa è la gara che tutti ci aspettavamo ed è finalmente arrivata. Significa che il Napoli ha saputo lavorare bene nell'ultimo mese, che è stato capace di cambiare completamente rotta. Ora il nostro obiettivo deve essere quello di risalire la classifica più in fretta possibile». Naldi crede per davvero ad un Napoli vincente, capace di regalargli grandi soddisfazioni. L'ha detto anche alla squadra a fine partita. È piombato negli spogliatoi in compagnia di Giorgio Corbelli ed ha fatto i complimenti a tutti. Ma un pensierino particolare lo ha riservato ai giocatori ingaggiati nelle ultime ore: «Il successo contro il Messina evidenzia che gli uomini con i quali è stata integrata la rosa del Napoli hanno dimostrato voglia, forza e carattere. Mi auguro che, dopo aver trovato la strada giusta, i giocatori del Napoli riescano a continuare, a percorrerla tutta fino in fondo. Perché la città ha bisogno di un Napoli vincente e divertente». Si è divertito, il presidente del Napoli. E probabilmente si sono divertiti anche i tifosi sugli spalti. Ne è sicuro Naldi, che non ha nessun dubbio quando spiega: «Vedere il Napoli di oggi ha fatto divertire tutto lo stadio, ha fatto gioire finalmente i tifosi, che da tempo non riuscivano a divertirsi così. Alla gente di Napoli la squadra deve regalare sempre pomeriggi come questo, belli e divertenti. Voglio ringraziare i tifosi per essere venuti allo stadio in maniera così massiccia. Mi auguro che restino sempre al nostro fianco. E proprio per loro, abbiamo deciso di riaprire la campagna abbonamenti».
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