Tu sei qui: Economia e TurismoSolo un pari, Napoli nei guai
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 4 marzo 2003 00:00:00
Il Napoli frena. Arresta malamente la sua corsa verso la salvezza. Il gruppo che è davanti si allontana e tutto diventa un'altra volta maledettamente complicato. Deve prendersela soltanto con se stesso, il Napoli, stavolta. Con una lettura di gara apparsa tatticamente inadeguata già in avvio e con quei suoi troppi e decisivi errori sotto rete. Mai tante occasioni-gol aveva costruito il Napoli e mai tante ne aveva poi sbagliate. Al di là di ogni filosofia, alla fine questo ha fatto la differenza ed il risultato. Una delusione, insomma, questo Napoli, che ora rischia di nuovo seriamente, che ha buttato via gran parte di quanto aveva fatto e che, manco non bastasse, lunedì prossimo dovrà fare pure visita alla Samp. Tre minuti soltanto e ci si rende conto che, messo com'è, il Napoli non va. Nel senso che la formazione che ha disegnato il Professore mal s'adatta alla partita. Troppi, infatti, tre difensori per un attaccante solo (Godeas), ragion per cui Baldini finisce col non avere ruolo, posizione ed avversario. Meglio sarebbe, forse, rinunciare ad un difensore, richiamare Montervino a ruoli da mediano e rispolverare Bocchetti, fatto fuori, sul lato mancino. Ma questo non accade. E buon per il Napoli che Tardelli continua a tenere quattro difensori per due punte, pareggiando così il conto delle scelte inutili. Partita, dunque, che per mezzo tempo non racconta proprio niente. Mentre, infatti, il Bari non rinuncia alla sua idea di restare aggrappato allo 0-0, il Napoli s'aggroviglia su stesso. Ecco, mezzo tempo se ne va così. Ma poi la gara cambia, perché, pur non mutando tatticamente niente, il Napoli cerca e trova la profondità. Ora con rare accelerazioni sulla destra, ora con lanci lunghi per le punte. Nascono così le occasioni per Stellone (22') e per Dionigi (27') e nasce così anche l'impressione che finalmente il Napoli ha nella testa e nelle gambe qualcosa in più dell'avversario. L'aiuto decisivo, poi, giusto a fine primo tempo, arriva da Collauto, il quale, chissà mai perché, nel tentativo di scongiurare un fallo laterale, offre al Napoli un tiro dalla bandierina. E dall'angolo Marcolin pesca Vidigal, che vola e mette in rete. Napoli in vantaggio. D'accordo, Napoli anche un po' fortunato, ma comunque capace d'andarsela a cercare la fortuna. Più del Bari di sicuro. Ma dura poco il tempo del vantaggio. Dura giusto il tempo del riposo più cinque minuti. Quanti ne bastano al Bari per riacciuffare il risultato con una rasoiata di Pizzinat dalla distanza lunga. Un gran bel gol, ma anche un gran bel jolly pescato dal pugliese dopo un doppio errore della difesa azzurra. Ed è così che tutto ricomincia. Rabbiosa, comunque, la reazione dei napoletani, che, a fronte di qualche rischio in contropiede (nella ripresa il Bari ha in campo anche Valdes al posto di Cordova, mentre Troise dà il cambio a D'Angelo acciaccato), cercano il risultato attaccando con più veemenza e più velocità. Almeno per un po'. Perché poi il Bari, un po' per esperienza e molto per opportunismo, punta a rallentare la partita. E ci riesce. Anzi, fa di più: guadagna pure spazi e metri. Insomma, se davvero il Napoli vuol prendere i tre punti, deve far qualcosa. Infatti, così è: alla mezz'ora, fuori Martinez e dentro Floro Flores a destra, a mezza via tra il quarto di centrocampo e l'attaccante. Spera nello scatto fresco del ragazzo, il Professore. Ma lo scatto non arriva e neppure il gol, che il giovanotto incredibilmente spreca ad un niente dalla fine. Il Napoli, insomma, attacca, ma non segna. Crea occasioni e poi le spreca. Capita così quando si gioca con l'ansia nelle vene. Ed alla fine, per tutti solo fischi ed improperi.
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