Tu sei qui: Economia e Turismo"Sogno Cavese" sostiene il "progetto salvezza" di Massimiliano Santoriello
Inserito da (admin), mercoledì 6 luglio 2011 00:00:00
Provarle tutte, questo è l’intento dell’associazione “Sogno Cavese” e di quanti al miracolo sopravvivenza credono ancora. In queste ore si stanno tentando di esperire gli ultimi tentativi, ma si deve fare i conti con la ristrettezza dei tempi.
Nei giorni scorsi, facendo una riflessione su quanto accaduto in questo anno e mezzo, ci siamo resi conto che alle ben delineate cause dell’attuale situazione in cui versa la Cavese (dal crac Della Monica al difficoltoso salvataggio dello scorso anno che - nonostante gli sforzi profusi dall’Amministrazione - non ha mai generato una seria programmazione gestionale volta al risanamento economico dell’“azienda” Cavese) se ne aggiunge un’altra, non quantificabile economicamente: la perdita di quello stile per il quale la Cavese era rinomata, lo smarrimento, se non la voluta dimenticanza dei suoi simboli, della sua storia e dunque della sua anima. Ragion per cui ci sembrava il momento giusto per iniziare a parlare un linguaggio nuovo, tenendo ben saldi i valori tramandatici dall’illustre passato.
La voglia di rinnovamento l’abbiamo riscontrata nell’idea che il socio responsabile del settore giovanile della S.S. Cavese 1919 srl, Massimiliano Santoriello, ci ha espresso per tentare di risollevare la barca, tracciando una rotta parsa percorribile. Questa idea ha dato vita ad un progetto che Sogno Cavese e Massimiliano Santoriello hanno inteso esporre all’imprenditoria cavese in un incontro tenutosi nella serata di lunedì 4 luglio presso la sala convegni dell’hotel Holiday Inn, in cui lo stesso Massimiliano Santoriello avrebbe illustrato il suo progetto.
I contatti e gli “inviti” all’imprenditoria cavese sono stati molteplici, la risposta in termini di presenze non è però stata molto incoraggiante. Presenti all’incontro anche i membri del Consiglio Direttivo dell’associazione Sogno Cavese ed il sindaco Marco Galdi. Santoriello ha esposto il suo progetto, che ha detto avere un doppio scopo: il primo, salvare la Cavese ed i suoi 92 anni di storia; il secondo, dare alla Cavese una organizzazione di tipo aziendale, per favorire, nel breve-medio periodo, l’avvicinamento di imprenditori interessati ad investire in quella che dovrà diventare una società modello dal punto di vista gestionale.
Il progetto si articola in due punti principali:
- contribuire ora al ripianamento dell’emergenza per l’iscrizione attraverso un piano di sponsorizzazione ricevendo regolare fattura, al fine di ottenere una serie di benefici riguardo alla gestione della società stessa, attraverso la parificazione ad un socio in proporzione alla quota (es. lo sponsor ha diritto a 1 tessera ogni 500 euro + 1 voto in assemblea degli sponsor ogni 500 € + 1 tabellone allo stadio ogni 2.500 €).
È questa la formula del cosiddetto patto parasociale per dare un contributo alla società non solo in termini economici, ma anche umani, «perché non venga gestita per tornaconti economici personali, serve la presenza di persone preposte a determinati compiti», ha spiegato Santoriello. Si ripianerebbe la perdita attraverso le sponsorizzazioni e, con lo strumento del “patto parasociale”, nella misura in cui si è contribuito (es. 500 € = 1 quota), si entrerà nella gestione della società, non divenendo soci detentori di pacchetti di quote, ma membri di una “assemblea degli sponsor” con compiti consultivi ed anche decisionali, ma senza eventuali compromissioni legali.
«Ogni tot versato si prevede un ingresso allo stadio, cartellonistica e marketing, ed un voto in questa assemblea per ogni quota. Si ripianerebbe così la perdita di esercizio, si avrebbe una base di persone non compromesse a livello legale, ma con l’interesse a partecipare in maniera attiva alla gestione di una azienda»: queste le parole di Santoriello. Preso atto che, però, la cifra necessaria resta comunque piuttosto alta e difficile da coprire in così pochi giorni, Santoriello ha proposto al sindaco Marco Galdi di intercedere presso un istituto di credito per cercare di ottenere, a titolo di fidejussione da presentare alla Lega, non un immobilizzo finanziario di 300mila euro, bensì una garanzia presentata attraverso un bene reale (che può essere, ad esempio, un immobile). In tal modo si ridurrebbe sensibilmente la cifra contante da versare per l’iscrizione ed in più è prevista una provvigione del 10% per il procacciatore dello sponsor.
- Centrale sarà il ruolo del Trust dei tifosi, rappresentato da Sogno Cavese, che potrebbe mettere anche a disposizione il programma di sponsorizzazione da tempo approntato in relazione al progetto “Cava siamo noi”.
Le parole chiave che racchiudono il progetto sono programmazione ed organizzazione. «L’idea è quella di creare una vera e propria azienda, che, se impossibilitata a forti investimenti, punti a ridurre i costi e ad ottimizzare al massimo le risorse a disposizione. Un’azienda in cui ogni persona ricoprirà un ruolo chiave che dovrà svolgere nel solo interesse dell’azienda stessa. So che con i conti in mano è difficile coinvolgere l’imprenditore non tifoso. Ma, partendo da chi vuole aiutare la Cavese per passione, con una gestione oculata, attenta e lungimirante, si può rendere appetibile e davvero sana anche una società calcistica di Lega Pro», sono state le parole di Massimiliano Santoriello. Ecco perché l’appoggio di Sogno Cavese è stato immediato, così come positive sono state le valutazioni degli imprenditori presenti.
Durante l’incontro, il sindaco ha anche anticipato la mossa che il patron Pino Spatola avrebbe compiuto l’indomani, quella cioè della cessione a titolo gratuito delle quote societarie a patto di ottenere lo sblocco della polizza fideiussoria versata a febbraio. Inoltre, Galdi ha anche affermato che martedì mattina aveva in programma tre incontri importanti, uno dei quali con un gruppo al quale l’Amministrazione ha “permesso di crescere sul territorio”, ma che sarebbe stato il caso di sapere e far sapere a questi interlocutori quanti imprenditori, anche attraverso il progetto di Santoriello, erano da subito disposti ad investire.
Venendo al conteggio delle disponibilità, il primo ad assicurare la sua adesione per una quota pari ad un decimo del passivo da versare per chiudere la stagione (quantificabile in 50mila euro) è stato proprio Massimiliano Santoriello. Gli altri si sono riservati di prendere tempo e di comunicare la propria decisione a breve, esponendo comunque perplessità sulla ristrettezza dei tempi e sulla debitoria pregressa riferibile alla S.S. Cavese 1919 srl. La quale debitoria - ci è stato confermato - avrebbe potuto essere spalmata qualora, attraverso il versamento di 48mila euro ad Equitalia come chiusura di un contenzioso precedente, si sarebbe ottenuto l’avvio di una pratica di dilazione del debito in rate mensili da 5mila euro fino al 2014. Purtroppo la proprietà questo passaggio non lo ha compiuto, togliendo dalle mani di chi sta trattando una carta importante da giocarsi con i propri interlocutori.
Dalle parole del presidente di Sogno Cavese, Francesco Bove, comunque l’Associazione si è impegnata fin da subito e sino all’ultimo secondo utile, per portare avanti il progetto di Santoriello, ricontattando tutti gli imprenditori già sentiti nei giorni precedenti per esporre il progetto nei dettagli. Per cui, in ossequio allo statuto dell’Associazione, non ci si tirerà indietro dai tentativi di salvare la S.S. Cavese 1919 srl dalla scomparsa ed invitiamo chiunque fosse interessato ad aderire al progetto ideato da Massimiliano Santoriello ed a contattare l’associazione Sogno Cavese, la quale mette a disposizione la propria struttura economica e finanziaria. Questo è quel che Sogno Cavese ora può dare: adesione ed appoggio, con mezzi e competenze, all’unico progetto concreto, coerente e lungimirante sinora lanciato per il salvataggio della Cavese. Ci proviamo, fino alla fine.
Sogno Cavese
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