Tu sei qui: Economia e Turismo"Sogno Cavese" chiede serietà, garanzie e programmazione
Inserito da (admin), giovedì 23 giugno 2011 00:00:00
La prima scadenza, quella del 24 giugno, entro la quale bisogna ottemperare al pagamento degli emolumenti ai tesserati relativi alla stagione appena conclusa, è ormai giunta inesorabile. Ed altrettanto inesorabile giunge il momento in cui è necessario fare un bilancio, sia pur approssimativo, dello stato dell’arte. Onde evitare fraintendimenti e, soprattutto, sentenze emesse in assenza di cognizione di causa.
Quella che l’associazione Sogno Cavese - di concerto con la Tifoseria e l’Amministrazione comunale - sta portando avanti negli ultimi giorni è una iniziativa che potrebbe erroneamente essere interpretata come una “questua” tra gli imprenditori locali affinché si raggiunga una cifra economica da portare in dono alla proprietà della SS Cavese 1919 srl; si potrebbe ipotizzare che quest’ultima, con il ricavato, possa ottemperare agli adempimenti relativi alla stagione appena trascorsa ed iscrivere la squadra al campionato di Seconda Divisione, avviando una gestione economica e sportiva “propria”.
Nulla di più sbagliato, nessuna colletta. O, almeno, queste non sono le intenzioni di Sogno Cavese, sia chiaro. In un momento delicato per le sorti della casacca biancoblu, si sta puntando a sensibilizzare l’imprenditoria locale, cosa che Sogno Cavese porta avanti, nel silenzio e senza clamore, già da qualche mese, precisamente dal 02/04/11, data di presentazione del progetto “Cava Siamo Noi”. Data l’emergenza, sin dalla sua costituzione l’apporto di questa Associazione - come quello dell’Amministrazione comunale in questa fase - va nella direzione sì della spinta all’intervento, ma allo scopo di gettare le basi da cui far nascere un programma serio e con le dovute garanzie.
Sogno Cavese è ben consapevole - come è certa che ne sia anche l’attuale proprietà - che chiedere di immettere oggi liquidità a scatola chiusa in questa Società sia una follia e che, mettendola in questi termini, le “porte sbattute in faccia” sarebbero state molteplici. Così come non si può chiedere, a chi non è responsabile di una gestione - sportiva ma soprattutto finanziaria - pressoché fallimentare, di ripianare il bilancio e tappare le falle che pur ci sono. Alle imprese, agli investitori che hanno manifestato propensione o decideranno, in futuro, di aiutare la Cavese attraverso dei piani di sponsorizzazione - le cui modalità sono solo state proposte da Sogno Cavese - bisognerà assicurare continuità sportiva e finanziaria, e di conseguenza la prospettiva di investire in una società professionistica ma anche professionale!
Garanzie primarie che solo l’attuale proprietà può e deve fornire, dimostrando serietà ed assumendosi le proprie responsabilità, ottemperando in primis al pagamento degli emolumenti ai tesserati (entro il 24/06) ed all’iscrizione al campionato (entro il 30/06). Sarebbe un ottimo biglietto da visita da presentare agli investitori. Ora, si è ancora in tempo per farlo, dimostrando di essere una società affidabile e seria. A chi investe bisogna assicurare impegno a far sì che il proprio contributo non vada disperso nei meandri del bilancio societario, senza capirne la destinazione concreta. Anche perché dopo tutti questi giorni, sgombriamo il campo dagli equivoci, non pare non vi sia proprio nessuno disposto ad investire e/o a contribuire. Molto, poco, pochissimo... qualcuno c’è. Non lo si lasci scappare.
È ora di concretizzare sì, ma programmando. Solo creando i presupposti per la ricostruzione ci si può salvare. Dopodiché si affronti il futuro con serietà e con un progetto a medio-lungo termine che non porti, tra un anno, la Cavese a ritrovarsi nelle stesse sabbie mobili in cui è ricaduta ora, dopo l’esperienza (che dunque nulla ha insegnato) dello scorso anno. È necessario un tavolo di concertazione, di cui s’invoca la convocazione per la giornata di domani, tra tutte le parti, che in diversa misura e con diverso ruolo, hanno dimostrato o possono dimostrare di avere a cuore il futuro della Cavese. Sogno Cavese proverà nuovamente a svolgere una funzione di garanzia e di supporto finalizzata al conseguimento dei detti accordi. Solo per la Cavese, da tifosi, “malati”.
Non si dimentichi mai l’origine della scrivente Associazione, che non è
mai disgiunta dai suoi obiettivi. Tuttavia, qualora dovessero mancare le condizioni narrate, ogni sforzo sarebbe superfluo. E, quindi, Sogno Cavese mollerebbe gli ormeggi e saluterebbe i naviganti. Già da domani. Anche se la Cavese si salvasse ed anche a costo di esser messi all’indice per pretese scarsa lungimiranza e poca fede. Perché anche nel cadere ci vuole dignità. Così come nel rialzarsi. Perché la passione non può essere cecità. Perché solo la professionalità, la coerenza, l’imprenditorialità e la programmazione possono salvare la Cavese. Ognuno si assuma le proprie responsabilità per il bene della Cavese, in ragione dei suoi 92 anni di storia.
Associazione Sogno Cavese - Il Presidente p.t. Francesco Bove
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