Tu sei qui: Economia e TurismoSchetter decide il derby, Cavese al quarto posto
Inserito da Enrico Scapaticci - Andrea De Caro (admin), lunedì 2 marzo 2009 00:00:00
Sogni ed incubi s’intrecciano al termine di 95’ di un derby (con appena tremila paganti e senza tifosi ospiti, per timori di ordine pubblico) che alimenta le ambizioni playoff della Cavese e lascia a digiuno i propositi di salvezza diretta, senza dover passare per le forche caudine dei playout, della Paganese. Ed allora l’apparentemente striminzito 1-0 finale ha un peso enorme sulla classifica. Sia della Paganese, che si trova sempre più invischiata in acque putride; sia della Cavese, che batte dopo 20 anni i “cugini” sul proprio campo, agguanta al 4° posto l’Arezzo, riduce il distacco (4 punti) dalla vice-capolista Crotone ed aumenta il vantaggio (sempre 4 punti) sull’inseguitrice Foggia. La terza vittoria di fila degli aquilotti arriva, però, al termine di una gara non esaltante e sofferta. Specie nella ripresa, quando gli uomini di Camplone hanno badato più a rinculare che a ripartire.
Il tecnico metelliano, che deve far fronte in avvio alle defezioni di Anaclerio (squalificato), Frezza e Bernardo (infortunati), tiene a sorpresa nell’undici base l’amuleto Romeo (due successi su due) ed affida a Scartozzi ed Alfano il compito di proteggere la retroguardia e sorreggere il tridente creativo Tarantino-Schetter-Aquino. Sull’altro fronte, l’ex Capuano, che dispensa baci ed applausi dalla panchina, prova a “friggere il pesce con l’acqua minerale”, dovendo fronteggiare le contemporanee assenze, nella zona nevralgica, di Berardi, Caracciolo e Bacchi. Così Imparato e De Giosa fungono più da esterni della difesa che del centrocampo, dove sono in tre (Esposito, Cucciniello e Capodaglio) a cercare di far legna per Lasagna e Fanasca, mai incisivi. Ma, nei primi 15’, la Paganese quasi riesce a far breccia nella porta di Marruocco, che con una mano (12’) sventa una conclusione ravvicinata di De Giosa e che con la coda dell’occhio (13’) accompagna sul fondo un colpo di testa sempre del capitano degli ospiti.
Si spegne qui l’intraprendenza della Paganese e si accende la maggiore forza d’urto della Cavese. Aquino innesta (25’) Tarantino: sinistro rimpallato sulla linea da Astarita. Pantanelli (34’) fa gli straordinari su una deviazione di Ischia, ma è poco reattivo quando (41’) si fa anticipare, sul proprio palo, da Schetter, azionato dall’inafferrabile Aquino. Nella ripresa fioccano più i cambi di uomini e di moduli che le emozioni. Il solito Aquino (3’) è troppo altruista davanti a Pantanelli; Imparato inopportuno nel correggere (11’) in rete, da posizione di fuorigioco (sventolata dall’assistente Fiorucci con un’insolita bandierina rossa), una zuccata di Taccola, forse già destinata in fondo al sacco; Marruocco lezioso (22’) sul tiro di De Giosa, ma sicuro sul colpo di testa (43’) di Zarineh. Può continuare a sognare la Cavese, deve svegliarsi la Paganese. E pure in fretta...
Camplone: «L’unica cosa positiva è stata la vittoria»
Aveva pienamente ragione il tecnico Andrea Camplone quando in settimana si era lamentato con i suoi calciatori perché non li vedeva “carichi” come avrebbero dovuto essere. Ed infatti, quella vista contro la Paganese non è stata certamente la migliore Cavese della stagione. Però, l’importante era vincere e gli aquilotti ci sono riusciti. Tanto basta per vedere in sala stampa un mister Camplone contento a metà. «Di positivo oggi c’è solo la vittoria. Questo direi - ha spiegato il tecnico Camplone nel dopo gara - è indiscutibile».
«Abbiamo ottenuto - continua il tecnico dei metelliani - tre punti importanti per la salvezza e che ci consentono di agguantare l’Arezzo al 4° posto. A questo punto della stagione possiamo giocare con maggiore tranquillità e tutti sappiamo quanto sia importante per questa squadra potersi esprimere senza troppe pressioni. Adesso non abbiamo più nulla da perdere perché possiamo dire che il nostro campionato l’abbiamo già vinto. Sulla gara credo che i ragazzi abbiamo sofferto troppo l’attesa che c’era per questa partita. Qualcuno, anzi, ha voluto strafare e proprio per questo abbiamo incontrato grosse difficoltà, perché siamo stati confusionari, frenetici ed invece di far viaggiare la palla viaggiavamo noi dietro il pallone. E questo non va bene. Abbiamo una rosa ampia e tutti possono giocare, ma dai calciatori che mando in campo mi aspetto il 100%, non il 40%. A livello di gioco, poi, con il Lanciano qualcosa s’è visto, con il Marcianise anche, ma oggi davvero molto poco. Capisco che avevamo qualche assenza, che c’era tanta pressione e tutto quello che volete, ma non si può soffrire così tanto in casa. Evidentemente qualcosa c’è e ne parleremo con calma».
La sosta, quindi, sembra arrivare proprio a puntino per “chiarirsi” un po’ le idee, ma soprattutto per ricaricare le batterie. «Abbiamo dimostrato di meritare questa posizione - ha spiegato Camplone - e devi giocartela fino alla fine». Riguardo al modulo scelto, la spiegazione dell’allenatore degli aquilotti è molto chiara: «Avevamo diversi calciatori assenti, come Bernardo o Anaclerio, che è uno che detta i tempi, e quindi ho optato per attaccarli. Era una buona soluzione se facevamo molto movimento, ma se invece stiamo fermi soffriamo soltanto. Poi, dopo il gol ho preferito tornare al vecchio modulo. In generale, comunque, mi aspettavo di più. Loro dietro sono belli tosti e noi eravamo assolutamente prevedibili. Buttando i palloni in avanti non potevamo giocare e la squadra non ha avuto la forza di stare alta. Avevamo due possibilità: stare alti e costringere il loro portiere a rinviare. O restare bassi e sfruttare le ripartenze. Noi, però, non abbiamo fatto né l’uno né altro».
Mister Camplone è un fiume in piena e non rinuncia a ribadire un concetto già espresso in altre occasioni: «Non abbiamo un vero leader. In pratica, manca quello che comanda. Siamo una squadra di ottimi elementi, ma ci manca un bomber di razza. Uno di quei calciatori che ti fa 15 gol a campionato. Noi non ce l’abbiamo. E poi, ci mancano ancora i gol di Tarantino, di Alfano, di Schetter, che ha segnato la sua terza rete e sono contento per lui. Però nel girone di ritorno è ovvio che le avversarie ti conoscono, ti hanno studiato e ti chiudono subito. Se fai la finta e rientri ti va bene la prima volta, ma non la seconda, perché ormai sanno i movimenti. Comunque, ora godiamoci questa vittoria e pensiamo al prosieguo del campionato. Arriva la sosta ed è un bene, perché ci consente di far tirare il fiato a quelli che finora hanno tirato la carretta, di recuperare Frezza e di far migliorare la condizione di Cipriani».
IL TABELLINO
CAVESE (4-2-3-1): Marruocco 6,5; Pierotti 6, Ischia 7, Farina 6,5, Nocerino 6,5; Alfano 6, Scartozzi 6; Tarantino 5,5 (1’ st Favasuli 6), Schetter 6, Aquino 7 (33’ st Predko s.v.); Romeo 5,5 (1’ st Sorrentino 6,5). A disp.: Petrocco, Lacrimini, Cipriani, Riccio. All.: Camplone.
PAGANESE (5-3-2): Pantanelli 5,5; Imparato 6, Chiavaro 5 (1’ st Iraci 6), Taccola 6, Astarita 6, De Giosa 6,5; Esposito 5,5, Cucciniello 5,5, Capodaglio 5,5 (1’ st Zarineh 6); Lasagna 5; Fanasca 5 (27’ st Diogo s.v.). A disp.: Melillo, Legittimo, Fiorentino, Vitiello. All.: Capuano.
ARBITRO: Giacomelli di Trieste 6,5
RETE: 41’ Schetter
NOTE: spettatori oltre 3.000 (di cui 2.818, tra paganti ed abbonati, per un incasso complessivo di 36.668 euro). Ammoniti: Esposito, Lasagna, Imparato, Cucciniello e Sorrentino. Angoli: 3-5. Recupero: 2’ pt, 3’ st.
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