Tu sei qui: Economia e TurismoSalernitana, un punto per sperare
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 3 marzo 2003 00:00:00
Resiste la barricata granata al "Picchi" di Livorno. Invano la corazzata amaranto tenta di scardinare la muraglia che Franco Varrella ha innalzato davanti alla propria area di rigore. E per poco la Salernitana non pesca il clamoroso jolly, che avrebbe fatto gridare alla rapina i tifosi locali, ma che tanto illegittimo, in fin dei conti, non sarebbe stato. Il punticino preso in Toscana serve a ben poco, ai fini della classifica, alla Salernitana. Ma è anche vero che fa morale. La nuova Salernitana, quella messa su dopo la cacciata di Zeman e l'avvento di Varrella in panchina, aveva colto il primo sorriso domenica scorsa all'Arechi contro il Lecce. Il primo punto colto fuori casa significa dare continuità ad una squadra che ha bisogno di ottenere risultati per credere ancora in un'impresa che, all'apparenza, sembra impossibile. I risultati di ieri non gli hanno certo dato una mano, ma l'importante è crederci, anche per dare un significato al prosieguo del torneo. Le intenzioni granate sono apparse chiare sin dall'inizio. Varrella non vuole correre rischi, dopo la lezione ricevuta in quel di Terni, e così non cambia la formazione che ha vinto contro il Lecce. Conferma in blocco per modulo e giocatori, con una piccolissima variante rappresentata dalla posizione in campo che assume Cammarota. Il centrocampo granata non si sistema, infatti, a rombo e Cammarota gioca in linea con i propri compagni di reparto, posizionandosi sulla fascia sinistra e non alle spalle delle due punte. Donadoni, dall'altra parte, decide solo all'ultimo di puntare sul tridente, mandando in panchina Billio e inserendo, al fianco di Protti e Negri, il volenteroso Biliotti. Una decisione che, in definitiva, dà una mano alla Salernitana, in quanto il gioco degli amaranto alla fine si ingolfa al limite dell'area granata, non riuscendo a trovare gli utili spazi. È anche vero che la Salernitana è messa proprio bene in campo. I granata occupano ogni zolla del campo, pressano sui portatori di palla e sono puntuali nel raddoppio. È ovvio che, di conseguenza, gli ospiti vengono meno in fase offensiva, anche se tutti si aspettavano una Salernitana votata all'attacco. E, alla fine dei primi 45 minuti di gioco, la sorpresa è che, leggendo tra gli appunti della partita, ci si accorge che, se si deve dire grazie a Nigmatullin per aver salvato la propria rete al 34', con due successive respinte di pugno su tiri ravvicinati di Cannarsa e Negri, è anche vero che la Salernitana è andata ancora più vicina al gol colpendo una traversa, pochi attimi prima del riposo, con una punizione di Stendardo calciata dal cerchio del centrocampo. Nella ripresa, Donadoni cerca di correre ai ripari: fuori Saverino, annullato dalla gabbia granata Cammarota-Superbi, e dentro Ciaramitaro, che si mette a svariare da un capo all'altro del campo. Al 9' la porta granata corre il primo pericolo: in molti "bucano" il pallone, fino a quando Negri non ci mette la punta del piede. Nigmatullin questa volta sembra battuto, ma Pierotti, in acrobazia, è tempestivo nel salvare proprio sulla linea. La seconda parte della gara trascorre quasi tutta nell'area granata, ma, ad eccezione di una traversa colpita da Protti al 29', la Salernitana non corre altri rischi. Anzi, sono proprio i granata, alla fine, a dover recriminare per il legno superiore colpito alla mezz'ora da Maschio, ben imbeccato da Teco, e per il fuorigioco inesistente fischiato dall'arbitro quando sempre Maschio era stato lanciato a rete da una millimetrica verticalizzazione di Babù. Cosa aggiungere? L'importante, era stato detto qualche settimana fa, è chiudere dignitosamente il campionato. I granata di Varrella ci stanno provando, perché non applaudirli?
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