Tu sei qui: Economia e TurismoSalernitana, tregua tra Aliberti e Zeman
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 18 dicembre 2002 00:00:00
Zeman salva la panchina, almeno fino a domenica prossima. Se a Cosenza la Salernitana dovesse vincere, si andrà avanti con il boemo. Altrimenti, sulla panchina granata subentrerà, probabilmente, Gigi Cagni, anche se dalla società assicurano che si andrà avanti con Zeman (nella foto) il più a lungo possibile. La decisione è arrivata dopo quasi quattro ore di colloquio tra il presidente Aliberti e Zeman. Luogo d'incontro, l'azienda Agria a San Giuseppe Vesuviano. Intorno alle 16, Zeman ha fatto il suo ingresso, dopo aver diretto in mattinata la seduta di allenamento al Volpe. «Voglio sapere se siamo litigati»: così Aliberti, con una battuta, ha rotto il ghiaccio, dopo i saluti di rito. «Non siamo litigati, presidente, non si preoccupi», è stata la risposta del tecnico, che appariva, finalmente, allegro e socievole. Aliberti è entrato subito nel vivo del discorso. Lungi da lui l'idea di esonerare il tecnico, per cui il discorso è stato impostato sull'attuale situazione in classifica della squadra. «Siamo ultimi, perché?» gli ha chiesto Aliberti, il quale ha voluto conoscere il motivo della crisi, al di là di quei dati statistici che l'allenatore, affidando il foglio nelle mani dell'addetto stampa Iorio, aveva fatto pervenire domenica scorsa ai giornalisti in sala stampa all'Arechi, alla fine della sfida con la Triestina. «Non volevo offendere i giornalisti né ledere l'immagine della società. Innanzitutto, Iorio non ha colpe (ndr: l'addetto stampa è stato reintegrato nell'incarico). Con quei fogli volevo solo far capire che abbiamo possibilità di salvezza e difendere l'operato della società. La mia non voleva essere una provocazione». Si sarebbe difeso così Zeman, parola più, parola meno, assicurando, comunque, che la squadra è in grado di salvarsi. La Salernitana, secondo il suo allenatore, avrebbe problemi di movimenti, ma, lavorandoci ancora un po' (il boemo ha forse dimenticato che siamo quasi alla fine del girone di andata...), ci sarebbero ampi margini di miglioramento. «Presidente, occorrono, però, dei correttivi a gennaio», avrebbe sollecitato Zeman, indicando anche i punti sui quali si dovrà intervenire. Ed Aliberti (nella foto) si è detto disposto ad intervenire sul mercato. «Allora sono a sua disposizione. Io mentalmente mi sento ancora l'allenatore della Salernitana e sono convinto di poter salvare la squadra», ha assicurato il boemo. Una stretta di mano ha sancito la ritrovata intesa tra presidente e tecnico. Stamane Zeman sarà di nuovo al suo posto, a guidare l'allenamento con il fido Cangelosi. Non ha chiesto il reintegro dei collaboratori Ferola e Modica. Oggi, forse, tornerà anche a parlare con i giornalisti, su richiesta del presidente, il quale, invece, volerà a Milano. Un doppio impegno lo attende: la cena dei presidenti di serie A e B, domani sera, e l'assemblea di Lega, prevista per venerdì. Poi sabato, in auto, raggiungerà Cosenza, per stare vicino alla squadra ed a Zeman.
ZEMAN CONTESTATO AL ‘VOLPE'
Ieri, durante l'allenamento, una trentina di tifosi ha rivolto frasi pesanti al boemo, che ignorato sia loro che i calciatori
Fischi, insulti, inviti non proprio gentili a mollare. Erano pochi, ma si sono fatti sentire. Al «Volpe» sono venuti solo per lui, per contestare Zeman, anche se nel «calderone» è finito pure Aliberti. Alle 10 erano già tutti lì: una trentina, tifosi della vecchia guardia, nessun ultrà, nessun rappresentante ufficiale. I tifosi storici, quelli che proprio non ce l'hanno fatta a restare a casa, nonostante il freddo e la pioggerellina. La squadra è entrata in campo pochi minuti prima delle 11. Tutti cercavano di individuare Zeman, che però non c'era. Il boemo è rimasto più a lungo degli altri negli spogliatoi del «Volpe». Gli esercizi di riscaldamento li ha fatti effettuare Cangelosi, l'allenatore in seconda, l'unico collaboratore rimasto ancora con Zeman. Il boemo è entrato più tardi. Appena ha messo piede sul terreno di gioco, sono piovuti gli insulti. «Vai a casa», «Hai perso la dignità», «Ti diamo noi i soldi per lasciare», «Se scendiamo in serie C, resti con noi», «Sei d'accordo con Aliberti e Casillo», «Sei finito»: queste le frasi rivolte all'allenatore, che è rimasto impassibile ed ha guardato negli occhi i contestatori. Zeman ha abbozzato qualche sorriso sarcastico, ma non ha detto neanche una parola. Ha evitato il confronto diretto con i tifosi, cosa che quest'anno era avvenuta più volte, sia a Salerno che nel ritiro estivo di San Gregorio Magno. L'allenatore è rimasto ad ascoltare tutto ciò che gli diceva la gente di Salerno ed avrà capito, una volta di più, di non godere più della fiducia dell'ambiente. Ha svolto l'allenamento in un clima quasi irreale, non parlando nemmeno con i calciatori. É vero che si trattava di una seduta atletica, ma il tecnico ed i giocatori si sono quasi ignorati. L'allenamento è terminato poco dopo mezzogiorno. Zeman si è trattenuto a lungo negli spogliatoi. É uscito quasi per ultimo, ha scambiato qualche impressione con l'allenatore della Primavera, Raffaele Novelli, poi ha evitato ancora una volta di parlare con i giornalisti. Zeman si è chiuso nel silenzio stampa e non ha motivato la sua decisione, nel dopopartita con la Triestina, di mandare in sala stampa un foglio con i dati statistici. L'allenatore ha solo smentito l'incontro di lunedì sera con il presidente Aliberti. «Non c'è stata nessuna cena. Mi avrebbe fatto piacere, perché avevo fame, ma non c'è stata nessuna cena».
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