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Economia e Turismo

Salernitana, rimonta e rimpianti

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 10 marzo 2003 00:00:00

La Salernitana regala un tempo al Genoa, poi ci mette l'anima e riagguanta una partita che sembrava ormai persa. Alla fine, la pattuglia granata guadagna un altro punticino. Magra consolazione in una giornata che, viste come sono andate le cose sugli altri campi, soprattutto ad Ancona, avrebbe potuto rimettere in carreggiata la Salernitana. Ed invece, Superbi e compagni possono solo rammaricarsi per aver concesso ai rossoblu genoani di chiudere il primo tempo in vantaggio di due reti. Ed inoltre, di aver colpito, sul 2-2, l'ennesimo legno della stagione. Un peccato, anche se è assurdo regalare 45 minuti di gioco all'avversario. Quando di fronte hai una squadra, come quella ligure, ben messa in campo e con tanta esperienza sulle spalle, è già un'impresa essere riusciti a rimontare lo svantaggio. Per tutta la settimana, Varrella è stato indeciso sul modo in cui mettere in campo la propria squadra. Eppure, sarebbe bastato schierarla come 15 giorni fa, in occasione del vittorioso incontro con il Lecce. Varrella, invece, si è fatto prendere la mano, schierando sì gli stessi uomini, ma piazzandoli diversamente sul terreno di gioco. Quando era in possesso di pallone, infatti, la Salernitana attuava il tridente offensivo, con Giorgetti che si allineava a Baggio e Sturba, Cammarota e Superbi che si piazzavano alle loro spalle e con il solo Teco a reggere l'eventuale controffensiva avversaria. È bastato, così, che i granata si facessero trovare scoperti dopo un'azione di attacco, perché il Genoa al 20' potesse colpire senza tanti problemi. Una punizione di Baggio era stata facile preda di Brivio; rimessa immediata, di piede, del portiere rossoblu, con pallone che finiva sui piedi di Bouzaiene. Fuga del tunisino sulla fascia destra ed assist sul lato opposto, dove era appostato Mihalcea, il quale trovava la soluzione più difficile per portare la sua squadra in vantaggio: un tiro a volo che s'insaccava sotto la traversa. Granata sotto choc, incapaci di riordinare le idee e di reagire. A questo si aggiunga l'affrettata decisione di Varrella di gettare nella mischia Babù, l'unico granata in grado di superare l'uomo e di mettere in difficoltà gli avversari, come sarebbe avvenuto nella ripresa. Nel frattempo, però, Varrella s'inventava l'esclusione di Olivi, arretrando Giorgetti a guardia dello scatenato Bouzaiene. Forse, sarebbe stato più opportuno togliere Pierotti, in evidente difficoltà su Malaga, e schierare la difesa con tre centrali. L'idea di Varrella ha finito per scombussolare ancora di più la squadra, incapace di creare pericoli alla porta avversaria ed in evidente difficoltà, invece, sulle ripartente degli ospiti. Al 40', la Salernitana è stata costretta a subire il secondo gol: Teco, Stendardo e Zoppetti si facevano sorprendere da una giocata dell'ex De Francesco, il cui tiro dal limite superava Nigmatullin. Questa Salernitana ha, però, un merito: quello di avere una rabbia in corpo che le consente di poter anche riagguantare una partita ormai persa. Ed infatti, dopo 4 minuti dalla ripresa del gioco, Zoppetti era bravo a girare al volo un assist dalla bandierina di Giorgetti ed a rimettere in discussione il risultato. A questo punto, Varrella mandava in campo Luiso e Maschio, al posto di uno spento Baggio e di un Cammarota non al top. Babù, sulla fascia destra, cominciava a diventare il protagonista, puntando l'avversario, il povero Civitanovic, superandolo puntualmente e mettendo, poi, al centro invitanti palloni. Su uno di questi, al 32', Superbi confezionava un ottimo assist per la testa di Luiso, che stavolta non sbagliava. Peccato che, 5 minuti dopo, in un'azione analoga, il pallone sia finito sul palo, l'ennesimo colpito dai granata in questo campionato. Un legno che allontana sempre più la Salernitana dalla serie B.

BABÙ INCONTENIBILE

Dribbling e spunti a ripetizione: partito dalla panchina, nella ripresa il brasiliano ha messo in ginocchio da solo la difesa genoana

Imprendibile, una freccia sulla fascia, assolutamente incontenibile. Da solo, ha messo paura a mezzo Genoa. Straordinario Babù, straordinario il suo secondo tempo. Il giovane brasiliano è da considerare recuperato al 100%: la Salernitana sa di poter contare di nuovo sulle sue magiche giocate. In prima battuta Civitanovic, in seconda battuta Giacchetta, ma anche Bouziene e, negli ultimi istanti, Bressan. Nessuno, ma proprio nessuno dei genoani, è riuscito a contenerlo, né con le buone, né con le cattive maniere. In verità, più con le buone maniere, perché di falli cattivi i rossoblù di Torrente se ne sono riservati pochi e solo nei casi estremi. Dribbling a ripetizione, una serie impressionante di spunti. Rapidissimo sui primi passi, Babù è andato via sempre al suo diretto avversario. Soprattutto, non ha dato punti di riferimento. Andava via sull'esterno, verso il centro, gli è riuscito tutto, ma proprio tutto. E poi, ha avuto sempre la lucidità, dopo il dribbling, di alzare la testa, di dare il pallone al compagno libero e di scegliere sempre la soluzione giusta. Quando c'era da servire il compagno vicino, lo ha fatto; quando c'era, invece, da mettere la palla al centro, non ci ha pensato su due volte. Sul secondo gol c'è il suo zampino. Babù ha saltato per l'ennesima volta l'uomo, servendo palla a Superbi, che ha trovato Luiso libero a centro area. Di palloni pericolosi verso l'area ne ha messi tanti. Se la Salernitana nel secondo tempo si è trasformata, è stato soprattutto merito suo, che è diventato il padrone incontrastato sulla fascia destra. Varrella in settimana lo aveva provato più di una volta, schierandolo nell'amichevole contro l'Ebolitana. Poi, però, ci ha ripensato, preferendo riproporre la stessa formazione iniziale che aveva battuto il Lecce e che aveva pareggiato a Livorno. Babù, così, è stato costretto a cominciare dalla panchina. Il tecnico lo ha mandato in campo dopo mezz'ora del primo tempo, al posto di Olivi. Nel suo primo quarto d'ora di partita non ha lasciato il segno, anche perché è entrato in gioco in un momento in cui la Salernitana era in grande confusione. Il vero Babù si è visto nella ripresa. Il Babù che aveva incendiato il derby con il Napoli l'anno scorso e che due settimane fa era stato determinante nel successo all'Arechi sul Lecce.

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