Tu sei qui: Economia e TurismoSalernitana, per ora resta Zeman
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 17 dicembre 2002 00:00:00
Tra Aliberti e Zeman va in scena oggi l'ultimo atto. Il tecnico di Praga allenerà la Salernitana al «Volpe», poi andrà a rapporto dal presidente, nella sua azienda di San Giuseppe Vesuviano. Ieri Aliberti (nella foto) non ha provveduto ad esonerare il tecnico, anche perché non ha trovato il possibile sostituto al termine di una giornata frenetica. Gli allenatori liberi, infatti, non soddisfano in pieno il presidente della Salernitana. Oggi tra Aliberti e Zeman è prevedibile un duro faccia a faccia. Alla base della discussione soprattutto l'ultima iniziativa dell'allenatore, che, dopo la gara con la Triestina, ha presentato in sala stampa un foglio pieno di dati statistici. Intanto, la città si divide. C'è ancora chi difende Zeman, ma in tantissimi sono contro l'allenatore boemo, soprattutto per i suoi atteggiamenti, che hanno indispettito la tifoseria granata. Oggi, intanto, la squadra riprende ad allenarsi al «Volpe». Per raggiungere la salvezza, il presidente Aliberti potrebbe decidere di affidarsi ad un allenatore esperto, ma che abbia ancora voglia di vittorie. Sulla piazza non ci sono molti tecnici che sembrano fare al caso della Salernitana. Tra questi, Reja, Cabrini, Tardelli e Cagni.
ZEMAN RESTA, PER ORA...
Ieri non è arrivato l'atteso esonero di Zeman. La Salerno sportiva si divide sulle sorti e sulle colpe del boemo
Zeman, dunque, resta ancora in sella. Nonostante le quotazioni del boemo continuino ad essere in netto ribasso rispetto al passato, il trainer granata è ancora sulla tolda della nave. Inevitabile che una decisione del genere abbia diviso in due la Salerno sportiva. Misurato il commento del presidente della Campolongo Hospital Roller Salerno, Gianfranco Camisa: «Apprezzo Zeman (nella foto), perché ha sempre dimostrato di avere le idee chiare, ma talvolta rischia di essere un po' troppo testardo nel portare avanti il suo modulo di gioco. Purtroppo, non credo che disponga del materiale adatto per mettere in pratica i suoi schemi». C'è chi si schiera ancora dalla parte del boemo, anche se ammette che è necessario un intervento sul mercato per mettere in condizione il tecnico di lavorare con il materiale adatto. Massimo de Divitiis, voce e cantante solista dei "Neri Per Caso", accetta di buon grado la decisione di concedere un'altra chance a Zeman: «A patto, però, che a gennaio arrivino i rinforzi adatti. Per giocare in velocità non è necessario soltanto avere un fisico da iron-man, ma anche essere dotati tecnicamente. Altrimenti, sarebbe improponibile pensare di potere amministrare il pallone quando vai a mille all'ora». Celeste Bucciarelli, presidente del Club «Fedelissime», è una zemaniana convinta: «Il gioco di Zeman non mi dispiace affatto. Il modulo è brillante e può essere anche vincente. Il problema non è Zeman, ma il parco giocatori a sua disposizione». Il presidente dell'Ascom, Adolfo Gravagnuolo, pur rispettando le scelte del presidente Aliberti, resta tra i critici più severi del modulo predicato dal boemo: «Fino al mese scorso sono stato un sostenitore delle scelte dell'azienda Salernitana. Adesso, però, credo che questa politica ci porti dritto in serie C. Ritengo che il gioco di Zeman sia ormai anacronistico. Da un bel pezzo gli allenatori hanno trovato le giuste contromisure da applicare a squadre che scendono in campo con il 4-3-3. Zeman pratica un gioco che è vecchio». Antonio Sanges, presidente dell'Assoscherma Salerno, abiura il credo del boemo: «Sono zemaniano, ma i risultati mi danno torto. Il tecnico pratica un discorso troppo integralista. Credo che nello sport, come nella vita, bisogna anche sapere tornare indietro. Purtroppo, i calciatori a sua disposizione non riescono o non sono in grado di mettere in pratica gli schemi del tecnico di Praga». Il sassofonista, Alfonso Deidda, si unisce al coro: «Non sono uno zemaniano. È altrettanto vero che il tecnico ha sempre denunciato un organico deficitario. Zeman aveva chiesto 4-5 rinforzi, che non sono arrivati. Il boemo, comunque, ha dimostrato di intestardirsi troppo nell'applicazione di schemi poco efficaci per la serie B. Il problema principale resta l'organico. Mi auguro che con un intervento nel mercato di riparazione le cose possano migliorare». Perentoria Barbara Scanavino, dirigente della Pro Salerno Nuoto: «Visti i risultati, dovrei schierarmi contro Zeman. Anche nella passata stagione, però, siamo partiti con il piede sbagliato, per poi recuperare alla grande. Speriamo che l'allenatore riesca a compiere la stessa impresa». Carmine Murante, presidente del Club Amici della Salernitana, è un altro zemaniano pentito: «Quel modulo mi piaceva, ma devo ammettere che un più prudente 4-4-2 è l'ideale per l'organico di cui dispone la Salernitana».
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