Tu sei qui: Economia e TurismoSalernitana, Aliberti nella bufera
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 12 febbraio 2003 00:00:00
Aniello Aliberti, presidente della Salernitana, indagato per calunnia. I militari del Gico della Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito perquisizioni nella sede della Salernitana, nell'abitazione del presidente e negli uffici dell'Agria, a San Giuseppe Vesuviano. E' il bilancio dell'ennesima giornata granata passata in bilico tra vicende del calcio giocato, sempre più punteggiato da sconfitte, e quelle societarie, finite tra giudici penali e civili. La guerra Aliberti-Casillo è in pieno svolgimento, dopo le denunce presentate da Aliberti, che accusava l'ex presidente granata, Pasquale Casillo, di estorsione per crediti pretesi e non dovuti sulla cessione della società. Aperto a settembre scorso il fascicolo presso la Procura della Repubblica di Nola, ora è scattata la fase due dell'inchiesta, con le "imputazioni alternative", come viene tecnicamente definita questa situazione processuale. Da una parte la "verità" di Aliberti («Casillo ha tentato un'estorsione nei miei confronti»); dall'altra quella di Casillo («Non mi sono state pagate le azioni, sono io il truffato»). Di fronte alle due "verità", due informazioni di garanzia: atti dovuti per l'inchiesta in corso, diretta dal procuratore della Repubblica di Nola, Adolfo Izzo, e dal procuratore aggiunto, Francesco Greco. «Era un atto dovuto. Sono tranquillo e fiducioso nella giustizia», ha commentato Aniello Aliberti da Milano, dove era per l'assemblea della Lega. Nel corso delle perquisizioni a Salerno, a San Giuseppe Vesuviano ed a Roma, è state anche acquisita, presso una società fiduciaria di Roma, la documentazione riferibile alla disponibilità del pacchetto di maggioranza della Salernitana Calcio. «L'operazione - hanno sostenuto gli investigatori del Gico - fa seguito alle perquisizioni dell'ottobre scorso eseguite dalla Guardia di Finanza nei confronti di Pasquale Casillo ed è finalizzata a chiarire se quest'ultimo sia stato o meno socio di Aliberti nella conduzione della società calcistica». Il presidente granata, appena avuto notizia della presenza della Finanza per l'acquisizione della documentazione presso l'Agria e la sede della società in via Roma, ha invitato i suoi collaboratori a fornire il massimo aiuto ai finanzieri. A via Roma, la Finanza è stata accolta da Vanni Condò e Peppe Cannella; a San Giuseppe Vesuviano, da Michele Aliberti, cugino di primo grado del presidente e commercialista. La guerra tra Aliberti e Casillo iniziò a settembre scorso con la denuncia per tentata estorsione. C'è anche un capitolo aperto presso la I Sezione del Tribunale civile di Salerno. Il presidente Aliberti ha chiesto il sequestro delle azioni dell'Avellino Calcio a tutela di alcuni crediti vantati nei confronti di Pasquale Casillo.
LA CONTESTAZIONE
Presenti al "Volpe" numerosi tifosi: indifferenza verso i giocatori, pesante contestazione contro Aliberti e la società
Sono scesi in campo corazzati a dovere ed imbottiti di tutto punto. I giocatori della Salernitana, ieri pomeriggio, alla ripresa degli allenamenti al "Volpe", hanno provato a dimenticare le quattro sberle subite domenica scorsa in quel di Terni. Il grande freddo, le raffiche di vento ed una temperatura glaciale, però, sono passati quasi in secondo piano rispetto ad un nutrito gruppo di tifosi, che, fin dall'inizio della seduta di lavoro, ha fatto sentire la propria voce. Una ventina di irriducibili, che hanno provato a riscaldarsi urlando a squarciagola slogan da stadio e cori di incitamento. Già, proprio cori di incitamento. Nessuna contestazione nei confronti dei giocatori, ma soltanto la voglia di rimarcare il proprio attaccamento alla casacca granata: «Nonostante questo schifo, siamo qui soltanto per la maglia». Nessuna voglia di colpevolizzare chi, giunto da poco a Salerno, colpe non ne ha o ne ha ben poche. Si sarebbe potuto pensare ad una sorta di ironica e sarcastica presa di posizione da parte degli ultras, stanchi di un'annata "ricca" soltanto di umiliazioni dal punto di vista sportivo. Un'ipotesi, però, subito scartata quando lo stesso gruppetto di tifosi ha cambiato radicalmente rotta, rivolgendo le proprie "attenzioni", con ben altri toni, al presidente Aniello Aliberti, primo responsabile, secondo i tifosi, della drammatica situazione in cui versa la formazione granata. I cori e le accuse rivolte al patron hanno visto protagonisti anche gli altri spettatori presenti al "Volpe". Un grido unanime ha squarciato il cielo plumbeo della struttura, ad un tiro di schioppo dallo stadio Arechi: "Aliberti vattene". Le transenne hanno cominciato pericolosamente a tremare e qualcuno ha temuto il peggio. Nessun problema, però: i supporter granata non avevano intenzione di creare imbarazzo alla squadra e tutto è filato per il verso giusto. Basti pensare che, non appena sono stati chiamati a gran voce, tutti i giocatori granata si sono avvicinati alle transenne del "Volpe", interrompendo di fatto l'allenamento, per parlare con i rappresentanti della tifoseria. Un incontro durato poco più di 10 minuti. Un faccia a faccia sereno, in cui gli ultras hanno ribadito l'intenzione di restare vicino alla squadra per tutto l'arco del campionato. A prescindere dalla drammatica situazione in classifica e dall'aperta contestazione nei confronti della proprietà. Alla faccia dei risultati, insomma, la torcida ha dimostrato ancora una volta grande maturità e spirito di attaccamento alla casacca granata. L'unico che ha preferito glissare l'inedito incontro è stato il tecnico Franco Varrella. Il trainer granata, chiamato a più riprese dai tifosi, si è limitato a fare loro un cenno d'intesa con la mano, per riprendere subito a lavorare sul campo. Dal punto di vista tecnico, ieri pomeriggio la squadra ha sostenuto una leggera seduta di lavoro. Dopo una buona mezz'ora trascorsa nel chiuso dello spogliatoio (Varrella ha preferito analizzare il match di domenica scorsa lontano da sguardi indiscreti), Fusco e compagni sono scesi in campo per riprendere la preparazione atletica in vista del match con il Lecce, in programma all'Arechi dopo la pausa. La canonica fase di riscaldamento ha fatto da preludio ad una partitella a metà campo, che i granata hanno svolto a ranghi misti. Fatta eccezione per il solo Pasquale Luiso, a riposo precauzionale per un leggero risentimento muscolare, e per i due nazionali Cammarota e Stendardo (torneranno a disposizione del tecnico soltanto giovedì prossimo), erano tutti presenti agli ordini di Varrella. Gioacchini ha lavorato ancora a parte, mentre Babù è tornato ad allenarsi con il gruppo. Pochi esercizi di tecnica individuale prima del rompete le righe. Oggi doppia seduta di lavoro al "Volpe".
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