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Economia e Turismo

Salernitana ad un passo dalla C

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 24 marzo 2003 00:00:00

La partita, etichettata come quella della vita, quella dell'ultima possibile svolta ad una stagione ormai già largamente compromessa, si è trasformata in una recita scialba della Salernitana. 90 minuti di zero assoluto, un compitino svolto in maniera elementare e senza picchi di aggressività, requisito ordinario per una squadra con l'acqua alla gola ed in una situazione di classifica disperata. La Salernitana non ha fatto nulla, ma proprio nulla, per vincere la partita. Castellazzi non è stato chiamato a nessuna parata. Lasciata negli spogliatoi la grinta mostrata a Palermo e contro il Genoa, la squadra granata ha messo in campo solo una discreta organizzazione. Ma ciò non è servito a costruire palle gol e ad evitare pericoli. Tanto è vero che la Salernitana non ha mai centrato la porta del Catania, mentre Nigmatullin è stato costretto agli straordinari, con almeno 5 interventi decisivi. Resta la consolazione, magra, di aver allungato la serie positiva a 5 risultati, ma rimane soprattutto il rammarico di aver sprecato un'occasione importante per accorciare la classifica. Varrella presenta la difesa a tre e conferma Sardo centrale di destra, per dare una mano a Stendardo nel controllo di Oliveira. Zoppetti sul centrosinistra limita al massimo la pericolosità di Taldo, l'unico degli attaccanti ospiti a non tirare mai verso Nigmatullin. Nel centrocampo a quattro, qualche problema iniziale lo ha Giorgetti, che sulla sua fascia trova Possanzini, un attaccante travestito da centrocampista, abile a tagliare verso il centro ed a portare spesso il granata fuori zona. Superbi e Teco si limitano a non far nuocere più di tanto Grieco e Martusciello, mentre Gioacchini non affonda e si limita a tenere la posizione, lasciando qualche giocata di troppo a Cordone. In attacco il tridente, con Babù, che dopo una partenza sprint si spegne sotto il rigido controllo di Zeoli, un combattivo, ma inefficace Luiso ed un inutile Sturba. Con questa situazione tattica, la Salernitana non mette mai palla a terra, Teco e Superbi sono sistematicamente scavalcati dai lanci lunghi dei centrali difensivi di Varrella. Lanci che, però, sono preda dei difensori di Reja e non riescono ad innestare né i due esterni, Babù e Sturba, né la boa centrale, Luiso. Il Catania, invece, è più sbrigativo ed ha più soluzioni per far male, ma sbaglia tutto in fase conclusiva e conferma la sua disastrosa media da trasferta. All'Arechi, però, ha il merito di non correre rischi. Reja, così, coglie il primo punto da allenatore avversario a Salerno. Primo tempo con tre tiri in porta, tutti del Catania. Al 4' Possanzini si inserisce e trova prontissimo Nigmatullin in uscita. Il portiere russo è poi bravo (23' e 25') a dire per due volte no a Cordone. Nella ripresa, ancora Catania con Possanzini (8', parata bassa di Nigmatullin), Oliveira (10', ingenuo a due passi dalla porta) e Zeoli (11', girata bloccata in volo dal numero uno russo). Poi entra in gioco Varrella, che tra il 20' ed il 30' cambia per due volte il disegno tattico della Salernitana, contribuendo a confondere ancora di più i suoi. Prima affianca Baggio a Luiso, aggiunge Pierotti alla linea difensiva, avanza Gioacchini e tiene largo a destra Babù, escludendo Sturba e Giorgetti. Di fatto, si affida ad un 4-4-2 molto offensivo. In seguito, toglie Luiso, arrabbiatissimo al momento della sostituzione, ed inserisce Consonni in un improbabile ruolo di rifinitore alle spalle dell'unica punta, Baggio. Morale? La Salernitana continua a non tirare mai in porta ed il Catania sfiora ancora il gol con Cordone (31'). L'unico sussulto granata, a coronamento dell'unica giocata fatta di tre passaggi di fila, è di Superbi (38'), liberato di tacco da Consonni, servito da Babù: fuori di un soffio il suo diagonale. Poi c'è spazio solo per l'espulsione di Varrella, che completa così la sua giornata decisamente da dimenticare.

REJA CRITICA VARRELLA

«Io non avrei tolto Luiso. E' un giocatore che, anche al 92', può sempre buttare la palla dentro». Varrella non dispera: «Non tutto è perduto»

Le emozioni maggiori, nello scialbo pareggio dell'Arechi, le hanno date i due allenatori. Varrella sul campo e Reja in sala stampa. Le scelte tattiche del trainer granata si sono rivelate inefficaci ed hanno contribuito solo ad allungare l'agonia di una lenta ed inesorabile retrocessione, che solo la matematica non dà ancora per scontata. L'allenatore di Bellaria ha schierato una squadra che, invece di cercare i punti salvezza, ha subìto la pressione avversaria per gran parte della gara. Varrella ha provato a cambiare in corsa, senza indovinare, però, le mosse adeguate. Anzi, le sostituzioni operate dal tecnico non solo non hanno sortito gli effetti desiderati, ma hanno anche scatenato qualche polemica (Luiso è uscito dal campo visibilmente amareggiato). Come se non bastasse, il tecnico granata è stato costretto ad abbandonare anzitempo il terreno di gioco, espulso dall'arbitro Racalbuto per proteste. Nell'immediato dopo partita, il tecnico della Salernitana ha provato a spiegare le sue ragioni: «Non credo che il pareggio ottenuto con il Catania sia un punto inutile. Mancano ancora 11 gare alla fine». L'allenatore, comunque, ammette che la squadra ha fatto un passo indietro rispetto alle precedenti prestazioni: «Abbiamo sentito troppo la pressione della gara e la Salernitana non si è espressa come avrebbe dovuto». Reja, in sala stampa, ha bacchettato il collega Varrella. L'allenatore del Catania si è stupito della sostituzione di Luiso: «E' un giocatore che, anche al 92', la palla la può sempre buttare dentro». Il tecnico di Gorizia parla anche delle scelte tattiche operate dall'allenatore avversario: «Sapevo che la Salernitana avrebbe giocato alla morte per conquistare i 3 punti, ma francamente non mi aspettavo che cambiasse modulo. Mi è sembrato che volesse attaccare con 5 punte. Non sempre, però, queste soluzioni risultano efficaci». Reja sa bene di avere gettato alle ortiche una ghiotta occasione per staccarsi dalla zona calda della classifica. «Sono rammaricato - ammette - perché potevamo conquistare l'intera posta in palio, ma siamo stati troppo frenetici e poco lucidi in fase conclusiva». L'allenatore del Catania, comunque, non ne fa un dramma. «Di buono c'è che siamo riusciti a invertire la tendenza negativa che ci vedeva soccombere fuori casa e che, personalmente, ho sfatato il tabù dell'Arechi. Nelle ultime 5 occasioni in cui sono venuto a Salerno, infatti, ho sempre perso». Reja torna sulle vicende di casa granata. L'allenatore, che era in predicato di sostituire Zeman sulla panchina della Salernitana, prova a concedere un'ultima chance alla truppa di Varrella: «La matematica ancora non condanna i granata. Per riuscire nell'impresa, dovranno assolutamente fare un colpo esterno. Sarà difficilissimo, ma con i 3 punti è ancora possibile».

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