Tu sei qui: Economia e TurismoSalernitana, 11 metri di rimpianti
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 17 marzo 2003 00:00:00
Proprio lui, Pasquale Luiso, uno di quelli della sporca dozzina varrelliana che dovrebbe garantire esperienza e sicurezza alla squadra granata. Proprio lui, invece, è venuto meno nel momento in cui la Salernitana ha intravisto non solo la possibilità di conquistare la prima vittoria in trasferta della stagione, quanto quella di rimettersi in corsa nella disperata ricerca della salvezza. Ed invece, al 13' della ripresa, Luiso ha sbagliato clamorosamente un calcio di rigore, accordato ai granata per una trattenuta di Nastase su Babù. Santoni, estremo difensore della compagine palermitana, al secondo rigore neutralizzato in questa stagione, confesserà a fine partita che il merito va diviso a metà con il compagno di squadra Zauli: «Conosce bene Luiso per aver giocato insieme a lui nel Vicenza e mi ha indicato il modo in cui avrebbe calciato il rigore». Così è svanita per i granata la grande occasione per rimettersi in gioco. La partita, in pratica, si è concentrata tutta su tre episodi. Innanzitutto, il rigore che Maniero ha trasformato dopo appena due minuti, portando in vantaggio la compagine di casa. Nulla da eccepire sulla concessione della massima punizione: l'uruguaiano Santana aveva tentato di incunearsi, in piena area di rigore, tra Zoppetti e Superbi, con il difensore granata che sgambettava l'avversario, il quale accentuava la caduta. La Salernitana, decimata dagli influenzati e con Pierotti squalificato, si era schierata sul campo con un prudente 4-4-2, per cui cambiava immediatamente modulo. Varrella, infatti, ordinava a Gioacchini di allinearsi con i centrocampisti, anche per tenere il più lontano possibile dalla propria area il vivacissimo Santana. Ma visto che non si riusciva a superare la metà campo per vie interne e che, quindi, ci voleva qualcuno che sulla fascia destra fosse in grado di superare l'uomo, Varrella faceva avanzare Maschio da interno di centrocampo ad esterno d'attacco. Le idee granata, però, apparivano ancora confuse, anche se il Palermo sembrava come impaurito e timoroso. Anche per i rosanero i tre punti erano importanti, per rimanere ancora agganciati alla zona promozione. Intorno alla mezz'ora, Varrella finalmente decideva di mandare in campo Babù. La presenza del brasiliano in questa squadra è troppo importante, anche se il giocatore, reduce da un grave infortunio, ha ancora poco carburante a disposizione. Comunque, basta la sua presenza in campo per trasformare la squadra. Ed ieri sono bastati due suoi affondi per cambiare volto alla partita. Il primo, all'8' della ripresa, ha consentito ai granata di ottenere una punizione dalla trequarti: Sturba calciava, Luiso spizzicava il pallone, il palermitano Lucarelli mancava il rinvio e Stendardo, con un poderoso tiro a volo, mandava la sfera nella rete avversaria. Sul secondo affondo in area avversaria, Babù veniva strattonato da Nastase. Bravo Brighi ad avere il coraggio di fischiare il rigore, che c'era, ma che non tutti gli arbitri avrebbero accordato. Ingenuo Luiso nel calciare debolmente e centralmente un rigore che avrebbe potuto riaprire le porte della speranza alla Salernitana. La partita è tutta racchiusa in questi tre episodi. I granata devono mangiarsi le mani non solo per il rigore sbagliato, ma anche per non aver tentato sin dall'inizio il tutto per tutto. Forse, con un approccio diverso alla partita, si sarebbe potuto ottenere un risultato diverso, facendo incanalare la sfida su binari diversi. Al di là del fatto che in questa stagione alla Salernitana sia venuto a mancare anche un pizzico di fortuna. Ma quando l'annata è nata storta...
LUISO CHIEDE SCUSA
«Mi dispiace tantissimo, perché sono consapevole che, se quel pallone fosse finito dentro, la gara sarebbe cambiata in nostro favore»
Un rigore che poteva cambiare la gara e che poteva, chissà, cambiare una stagione nata male e proseguita peggio. Un pallone sul dischetto che pesava quanto un macigno e su quel macigno, finito tra le mani del portiere del Palermo, Nicola Santoni, si sono spenti i sogni della Salernitana, che già pregustava di tornare dal capoluogo siciliano con tre punti in tasca. A calciare quel pallone-macigno è stato Pasquale Luiso, da quel momento passato da possibile protagonista della quinta vittoria stagionale dei granata all'uomo sul cui piede si sono infrante le speranze del "colpaccio" esterno. Il primo a dispiacersi è proprio l'attaccante granata: «Ho un grande rammarico per il penalty sbagliato. Mi dispiace, perché sono consapevole che, se quel pallone fosse finito dentro, la gara sarebbe cambiata in nostro favore. Non è la prima volta che mi capita. Del resto, sbaglia a calciare chi si prende la responsabilità di farlo ed io non mi sono mai tirato indietro. Comunque, devo fare i complimenti a Santoni, che è stato bravo ad intuire il tiro ed a respingere». A fine gara, Luiso si è portato sotto il settore dove erano sistemati i tifosi provenienti da Salerno (una cinquantina circa), per scusarsi dell'errore commesso. «Ho pensato che farsi tanti chilometri per venirci a sostenere - ha spiegato - e poi vedere sfumare la vittoria in questo modo, è davvero brutto. Ho chiesto scusa ai tifosi, perché sarei stato felice di regalare loro i tre punti. Per adesso, mi gira tutto male. Domenica scorsa, contro il Genoa, ho preso un palo clamoroso; ora ho sbagliato un rigore che poteva rivelarsi decisivo. Ma si sa che per noi attaccanti è così. Ci sono periodi in cui, da dovunque provi a tirare, non te ne va bene una». L'attaccante non è d'accordo con chi sostiene che la classifica della Salernitana permette ai campani di scendere in campo non avendo nulla da perdere. «Non è così. Anzi, guardiamo la posizione in cui ci troviamo e sappiamo che non possiamo assolutamente sbagliare». Poi uno sguardo alla classifica, che adesso vede i granata a 10 punti dal quint'ultimo posto, occupato dal Catania, tra l'altro prossima avversaria della Salernitana. «Bisogna vivere alla giornata e batterci fino alla fine. Già domenica all'Arechi, vincendo contro una diretta avversaria come il Catania, avremo la possibilità di portarci a 7 punti di distacco proprio dagli etnei. Se giocheremo come contro il Palermo, sia nel prossimo turno che nella altre gare, possiamo ancora dire la nostra in chiave salvezza».
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