Tu sei qui: Economia e TurismoPompei, pubblicati i contributi di istituti di ricerca nazionali e internazionali su progetti di ricerca e indagine archeologica
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), giovedì 23 maggio 2024 09:44:54
Numerosi sono i progetti di ricerca e di indagine scientifica condotti dal Parco archeologico di Pompei in collaborazione con importanti istituti di ricerca nazionali e internazionali. Tra questi vari partner nel 2023 l'University of Texas at Austin, la Freie Universität di Berlino, l'Università degli Studi di Genova, l'Università di Pisa, la Scuola IMT Alti Studi Lucca, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il Politecnico di Torino e il Centre Jean Bérard hanno lavorato a diversi progetti, sia presso il sito di Pompei sia presso gli altri siti del territorio della Grande Pompei, i cui risultati sono stati pubblicati negli ultimi articoli scientifici dell'E-Journal degli scavi di Pompei, la rivista digitale del parco.
L'obiettivo di tali pubblicazioni è proprio quello di favorire una circolarità di notizie in tempo reale su progetti di scavo, di ricerca e di restauro nelle sedi del Parco, nell'ottica dei valori dell'open access, della trasparenza e della condivisione corretta e tempestiva di risultati scientifici ottenuti grazie a finanziamenti pubblici, nonché accelerare e ampliare la diffusione dell'enorme patrimonio di dati e conoscenze sui siti del Parco."A Pompei si pubblica mentre si scava: in un anno dalla fondazione dell'E-Journal, abbiamo pubblicato 14 articoli scientifici che parlano degli scavi e delle ricerche in corso. I testi sulle nuove scoperte vengono redatti in tempi record, si presentano contenuti scientifici con i ritmi giornalistici di un settimanale. -sottolinea il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel-Questo nuovo modo di pubblicare e rendere accessibili i dati archeologici, con l'aiuto della tecnologia digitale, diventerà il nuovo standard. Quello che ora si fa a Pompei, grazie al lavoro e all'entusiasmo del comitato di redazione formato dai funzionari tecnici del Parco, fra pochi anni sarà la normalità nel nostro settore. E' finito il tempo in cui gli archeologi si tenevano i dati inediti per anni o decenni prima di farli uscire. Un ulteriore, significativo passo in questa direzione è il coinvolgimento delle università con la pubblicazione di un primo gruppo di testi, di grandissimo interesse e grande attualità, sulle ricerche in corso. Ringrazio tutti gli Atenei che hanno aderito, dando così un esempio di trasparenza, accessibilità e responsabilità etica e scientifica.
I contributi dei 6 articoli pubblicati sono stati i seguenti:"Early Results of the 2023 Excavation Season at Oplontis Villa B" rimanda agli scavi condotti dalla University of Texas at Austin nella Villa B di Oplontis, dove, in continuità con gli interventi degli anni precedenti, sono stati realizzati cinque nuovi saggi stratigrafici con l'obiettivo di aggiungere dati sulle diverse fasi architettoniche e decorative del complesso.
L'E-Journal "Public Saunas in the Stabian Baths - A privilege of men" si sofferma sul significato socio-culturale dei complessi termali (laconica) nel mondo romano a partire dall'esempio offerto dalle Terme Stabiane di Pompei; il contributo nasce dell'analisi dei risultati ottenuti grazie alle indagini condotte nel complesso pompeiano dallaFreie Universität di Berlino e fra il 2016 e il 2021 e, dal 2021 in collaborazione con l'Università di Napoli L'Orientale. L'E-Journal "Pompei: il ruolo e l'uso del legno nell'insula VII 14. Dati dalle indagini archeologiche" propone un aggiornamento degli esiti del progetto di ricerca che dal 2016l'Università degli Studi di Genova conduce nell'area che interessa le botteghe dell'insula 14 della Regio VII con l'obiettivo di ricostruire nel dettaglio le fasi edilizie precedenti all'eruzione del 79 d.C.L'E-Journal
"Excavating a matmaker's workshop at Pompeii I 14, 1/11-14" riguarda le ricerche che laTulane University sta conducendo presso il versante meridionale dell'Insula 14 della Regio I: partendo dallo scavo dei livelli di terreno relativi all'eruzione del 79 d.C. si sta ricostruendo la progressiva urbanizzazione dell'area, all'interno della quale sono state individuate fasi di frequentazione umana che vanno indietro nel tempo fino a raggiungere l'Età del Bronzo.
L'E-Journal "Edilizia domestica, infrastrutture e paesaggio agricolo nel settore sud-orientale di Pompei: il Progetto PRAEDIA" propone un aggiornamento delle ricerche in corso presso i Praedia di Giulia Felice (Regio II, insula 4), che dal 2016 coinvolgono il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa, la Scuola IMT Alti Studi Lucca, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)e, dal 2023, del Politecnico di Torino.
L'E-Journal "La Casa di Petronia (I 16, 5). Storia di un'abitazione del ceto medio tra il III sec. a.C. e il 79 d.C." illustra i risultati delle indagini effettuate nella Casa di Petronia (I 16, 5), tra il 2020 e il 2023 che coinvolge istituzioni quali il Centre Jean Bérard, l'Université Paris Nanterre e l'Università di Napoli L'Orientale e offre un'analisi di dettaglio dei caratteri architettonici e strutturali di un tipo di abitazione caratteristico delle fasi preromane dell'abitato pompeiano, molto diffuso nel III e nel II sec. a.C., tratteggiando le fasi della sua evoluzione fra il III secolo a.C. e il 79 d.C.
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