Tu sei qui: Economia e TurismoPari a Lanciano, Cavese salva
Inserito da (admin), lunedì 10 maggio 2010 00:00:00
Pareggio doveva essere e pareggio è stato. Una Virtus già salva e come al solito incompiuta in casa è un boccone prelibato per la Cavese, che cerca il punticino che gli permetta di raggiungere la salvezza. Una salvezza che definire una chimera, almeno a gennaio, non era esagerato. Merito di Stringara e dei suoi ragazzi, che hanno saputo far fronte anche al disagio economico della società uscente. Gente che da 7 mesi non prende lo stipendio e che a fine partita va sotto la curva che ospita i 200 tifosi al seguito a festeggiare la salvezza come una Champions.
Del match il finale è la parte migliore: l’unico sussulto non arriva dai 22 in campo, ma da Franco Raffaelli, professione assistente di linea. Uno strappo lo costringe alla resa dopo 20 minuti di gioco: partita sospesa per 25 minuti in cerca di un arbitro tra i circa 2.000 spettatori presenti sugli spalti. Qualcuno arriva, ma probabilmente non è adatto a sostituire un ufficiale di gara di Lega Pro. Finisce che a fare gli assistenti di parte e non di linea, come previsto dalla regola 6 del regolamento del calcio, vanno il team manager della Virtus Lanciano, Guerino Diomede, ed il presidente dimissionario della Cavese, Antonio Fariello.
Dopo il minuto di raccoglimento per la scomparsa di un congiunto del vice presidente della Cavese, Giosuè De Sio, la prima occasione arriva al sesto minuto con una punizione dal limite battuta da Sansone e che termina di poco alta sopra la traversa. Un minuto più tardi ancora Virtus: Turchi fornisce uno splendido pallone per Sansone, che fugge via sul lato sinistro da cui tenta un tiro in diagonale che finisce di poco a lato della porta di Russo. Al 20’ la Virtus è pericolosa con una spizzata di testa in area di Colussi su cui arriva Turchi, il cui colpo di testa termina alto sopra la traversa. Un minuto più tardi l’episodio per certi versi curioso ed inconsueto capitato all’assistente. Risolto l’enigma dell’infortunio di Raffaelli, si torna a giocare e subito i padroni di casa si portano avanti con Colussi, che a tu per tu con Russo prova la botta di destro, cui si oppone da campione l’estremo difensore campano. Bisogna aspettare il 43’ per trovare il primo tiro in porta degli ospiti: l’autore è Turienzo, che prova una flebile conclusione dai 20 metri.
Nella ripresa la partita, se è possibile, offre ancor meno spunti della prima frazione. Ci prova la Virtus, che vuole chiudere bene la stagione di fronte al proprio pubblico, ma sugli sviluppi di un cross di Mammarella dall’out sinistro Turchi non riesce a segnare da due passi. Al 16’ l’arbitro espelle l’attaccante rossonero Colussi, reo di aver detto qualche parola di troppo al direttore di gara. La Virtus non molla e ci prova, senza troppa convinzione: al 21’ Masini, dopo un’azione personale insistita, scaglia un destro dal limite dell’area che finisce a lato della porta ospite. L’ultima emozione del match arriva al 34’ ed è sempre di marca rossonera: sugli sviluppi di un corner battuto da Mammarella, Zeytulaev è libero in area per il colpo di testa, che termina di poco alto sulla traversa. La partita e la stagione finiscono dopo 4 minuti di inutile recupero: la Cavese fa giustamente festa con i suoi tifosi, mentre la Virtus rientra negli spogliatoi nell’indifferenza.
Fariello: «Debiti per 700mila euro. Ora il titolo al sindaco Galdi»
Difficile parlare di programmi con Antonio Fariello. «E’ stata l’ultima gara da presidente della Cavese - come lui stesso dice - Andremo dal sindaco Marco Galdi per rimettere nelle sue mani il titolo sportivo, gratis. Lasciamo 4 squadre giovanili tutte nei playoff ed un buon numero di giocatori di proprietà da valorizzare, oltre ai debiti per 600-700 mila euro». La salvezza è parte dell’eredità che Fariello dedica a tifosi e famiglia: «Un particolare ringraziamento va ai giocatori ed ai tecnici, encomiabili per una salvezza insperata fino a gennaio». Poi una chiosa sull’insolito ruolo di assistente. «Non sono stato a mio agio, non ero allenato».
Stringara: «Dedico il risultato a chi non ha giocato»
Si fa festa in casa Cavese e non potrebbe essere altrimenti. Una salvezza conquistata all’ultima gara dopo un girone di ritorno da prima della classe. Paolo Stringara è visibilmente soddisfatto: «Abbiamo cercato ed ottenuto il pareggio qui a Lanciano: era quello che volevamo. Sono contento per tutto quello che abbiamo fatto da gennaio in poi. E’ stato un cammino davvero incredibile: basti pensare che abbiamo raccolto 28 punti, se ne avessimo fatti altrettanti nel girone di andata ci saremmo giocati la serie B. Dobbiamo comunque essere ampiamente soddisfatti per il modo in cui siamo riusciti a raddrizzare una stagione che era iniziata in un modo certamente poco felice».
Il tecnico di Orbetello ha da fare una dedica speciale: «Voglio dedicare questa salvezza a tutti quei giocatori che per le mie scelte sono stati penalizzati. Basti pensare che, a Lanciano, ho dovuto mandare due ragazzi in tribuna, mentre 7 sono rimasti a casa. A loro che hanno sopportato queste scelte va un pensiero speciale: avrei voluto farli giocare tutti, ma l’importanza della partita era tale che non potevo fare diversamente. Il risultato è stato importante, ma è giusto dedicare un pensiero a chi non è potuto scendere in campo per le scelte del sottoscritto». Del futuro Stringara prova a non parlare. L’allenatore dribbla la domanda e rimanda la risposta a tempi migliori: «Adesso è presto, godiamoci prima questo risultato. La Cavese ora deve risolvere i problemi economici, poi si vedrà».
Uno degli artefici di questa salvezza è Francesco Russo, portiere affidabile e sanguigno, finito praticamente in mutande al triplice fischio finale. «E’ una salvezza meritata per tutto quello che abbiamo fatto in questi mesi, nonostante le difficoltà economiche. Questo dà ancora più valore alla nostra impresa. 7 mesi di arretrato sono tanti, ma abbiamo giocato con passione per noi, per la città, per i tifosi, che ancora una volta si sono dimostrati eccezionali venendo fin qui a sostenerci». A proposito dei sostenitori della Cavese, Russo fa notare come «i tifosi non siano mai stati motivo di pressione eccessiva, hanno capito, ci sono stati vicini anche nel momento più difficile ed oggi questa salvezza la vogliamo dedicare a loro».
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