Tu sei qui: Economia e TurismoPari a Benevento, la Cavese c'è
Inserito da (admin), lunedì 14 novembre 2005 00:00:00
L'atteso derby-primato, tornato dopo 6 anni, finisce con un salomonico 0-0. Un risultato che consente ad entrambe le compagini di muovere la classifica. Ma proprio dalla nuova graduatoria arriva la beffa al triplice fischio finale del "robusto" Celi di Campobasso, con lo speaker che annuncia la vittoria a Gubbio del sorprendente Sansovino, ora di nuovo solo in vetta. Quella del "Santa Colomba" è stata una sfida da C1, a livello tecnico, tattico ed agonistico, oltre che per la cornice di pubblico. Una gara decisa non solo dalle mosse delle due panchine, ma paradossalmente dalla terna arbitrale. Sull'andamento del match pesano come macigni il clamoroso gol di Tangorra, annullato sul finire del primo tempo ai padroni di casa, e nella ripresa una presunta "rete fantasma" dell'ex Pittilino, che non sarebbe stata rilevata. Due episodi che hanno caratterizzato anche il dopopartita. Al 41', su angolo di Chiarotto da sinistra, Maschio spizza la sfera di testa per l'accorrente Tangorra, che con una bella inzuccata realizza sul secondo palo. L'arbitro indica il centrocampo, ma contemporaneamente, ed in netto ritardo, l'assistente Signorile alza la bandierina per segnalare un fuorigioco inesistente, considerato che sulla linea di porta era piazzato Cerchia. La protesta degli ospiti al 16' della ripresa. Angolo di Cerchia da destra, sfera spizzata sul secondo palo per Pittilino, che in spaccata devia in porta, ma proprio sulla linea miracolosamente Mordenti ricaccia il pallone fuori (per gli aquilotti la sfera aveva varcato la linea bianca). Un'occasionissima per parte nel primo tempo. Il palo colpito da Schetter al 15', su respinta della difesa, ed al 17'sull'altro fronte il prodigioso intervento di piede di Mancinelli su Belmonte, che a tu per tu non approfitta di un'incertezza di Risi. Gabetta schiera un Benevento più "abbottonato" (4-4-2), rinunciando all'inizio a Massaro, in non perfette condizioni fisiche, e semi-rivoluzionando il centrocampo, con l'inserimento di Tchangai (bel debutto) sull'inedita fascia sinistra, avanzando Palermo a centrocampo e spostando Chiarotto addirittura sulla corsia destra, per poi rimetterlo a centro. La Cavese non rinuncia al tridente e per lunghi tratti ha il pallino del gioco in mano, sciorinando piacevoli trame e confermando la grande intesa del collettivo. Quella metelliana è una squadra più da "esteti", mentre i giallorossi confermano grande pragmatismo. Insomma, due formazioni con caratteristiche diverse, che hanno dimostrato di poter essere protagoniste. E sicuramente il pareggio, alla fine, è il risultato più giusto. Anche le due squadre negli ultimi 10' hanno mostrato di gradire la divisione dei punti, dopo essersi affrontate a viso aperto per gli altri 80'. Ha vinto, invece, il pubblico: nessun incidente o contatto tra le opposte fazioni.
I COMMENTI
Grande fair play anche negli spogliatoi. Inizia il tecnico metelliano Sasà Campilongo: «Faccio i complimenti al Benevento: abbiamo avuto un'accoglienza da vera squadra professionista. Abbiamo assistito ad una bella giornata di sport. Si sono affrontate sul campo due squadre forti, che credo abbiano fatto una bella prestazione. Sul gol annullato al Benevento credo ci fosse un fuorigioco, ma se vogliamo dire che l'arbitro ha annullato un gol al Benevento, che dire di quello di Pittilino, con il pallone che era entrato dentro la porta? Benevento e Cavese sono le vere protagoniste di questo campionato. Noi abbiamo dimostrato di essere una grande squadra, anche se mancava qualche pedina». «È stata una bella partita - dice il diesse aquilotto Nicola Dionisio - che difficilmente si vede sui campi di C2. Penso che la Cavese sia stata superiore sotto l'aspetto del gioco e fisico. La nostra forza è il collettivo. Complimenti ai miei ragazzi, giocare a Benevento non è facile». Reclama il gol l'ex Fabio Pittilino: «Il pallone era entrato dentro, solo l'arbitro non l'ha visto». Sul fronte beneventano, è il difensore Massimiliano Tangorra il più "gettonato". Tutti gli chiedono spiegazioni sul gol annullato: «Di sicuro non ero in fuorigioco, perché sulla linea di porta c'era Cerchia. Tra l'altro, sull'azione di calcio d'angolo io sono partito da dietro. Il guardalinee a mio avviso è stato ingannato, non ha visto Cerchia piazzato sul palo. Tra l'altro, l'arbitro aveva convalidato e stava indicando il centrocampo, purtroppo si è fidato del guardalinee. Era un gol regolarissimo, ma dobbiamo accettare il risultato, che alla luce dello svolgimento del match ci può stare». Fatalista il tecnico Claudio Gabetta: «Un gol valido l'abbiamo fatto, ma ci è stato tolto. Accetto comunque il risultato e faccio un grande plauso ai miei giocatori, sottolineando quanto fatto finora, non dimenticando da dove siamo partiti, rispetto ad altre squadre allestite nei tempi giusti». «È stata una settimana di grande fair play con la Cavese - dice il presidente Cosimo Napolitano - ed anche in campo. Ci siamo fronteggiati con grande sportività. Meriti alla Cavese come squadra ed a noi che abbiamo mantenuto il vantaggio di 2 punti su di loro». Chiusura col patron giallorosso, Older Tescari: «Ho visto due grandi squadre. La Cavese è una delle formazioni meglio attrezzate, ma noi abbiamo qualcosa in più di loro. Non voglio fare polemica sui torti arbitrali che stiamo ricevendo dall'inizio della stagione, ma adesso basta, siamo stufi. Infine, vorrei mettere in risalto la grande lezione di civiltà data dalla Curva Sud a tutto il mondo pallonaro».
La Cavese pronta a tornare sul mercato
Un ritorno a casa da vincitori. Anche se non sono stati conquistati i 3 punti. La Cavese ha dimostrato tutta la sua forza sul campo e la grande maturità dei suoi tifosi. Al "Santa Colomba" un fiume in piena di oltre 1.000 sportivi, che la loro partita l'hanno vinta sugli spalti. Peccato per quel palo di Schetter e per qualche altra palla-gol non sfruttata al meglio. «Abbiamo avuto la possibilità di far girare il derby nella nostra direzione e non l'abbiamo sfruttata al meglio», commenta il dirigente accompagnatore, Rosario Virno. Ma c'è anche chi chiede a gran voce un rafforzamento di questa rosa. Per centrare la promozione in C1, ci vorrà qualche pedina in più ed ulteriori sacrifici della società. «Vogliamo provare a regalare il sogno - dice Virno - che da 20 anni manca a Cava. E se dovremo tornare sul mercato, per raggiungere il traguardo finale, non ci negheremo». È in attacco soprattutto che si vuole aggiungere altro potenziale. Si parla insistentemente di affare già chiuso per Gigi Molino, di fresco divorzio con la Juve Stabia, ma tutti smentiscono in società. Altro papabile per vestire la maglia biancoblù a gennaio è Perna, ex Giugliano.
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