Tu sei qui: Economia e TurismoNocerina-Cavese, derby nel deserto
Inserito da (admin), venerdì 5 dicembre 2003 00:00:00
Era una sensazione che non avrebbero voluto mai più provare. Loro - i reduci della Cavese dell'era Somma delle 5 gare disputate in esilio, e per giunta a porte chiuse - ricordano quelle stranissime domeniche consumate tra Fasano, Cosenza, Castrovillari, Anagni e Sapri. D'Amico, Di Vito, Gabrieli, Abate, Curcio e Sansò possono testimoniare "de visu" il clima vissuto in quelle 5 giornate di calcio "non calcio" della scorsa annata. «Era una stranissima sensazione - commenta Fabio Di Vito - trovarsi in uno stadio deserto, senza l'incitamento dei propri supporters o senza gli insulti ed i cori delle tifoserie avversarie. Mi ricordo tutto di quelle sfide e non solo per i bei risultati conquistati». La Cavese, penalizzata dalla giustizia sportiva, seppe reagire con grande carattere e pareggiò solo l'incontro con il Marsala 2000, a Castrovillari, vincendo tutte le altre partite giocate in esilio. «Mi colpì l'atmosfera - continua il giocatore nato a Termoli, ma teatino d'adozione - che circondava quelle gare di calcio senza i suoi tradizionali rumori di sottofondo. Il sostegno degli ultrà, con i loro cori di incitamento, è sempre stato una carica in più per ogni atleta. Anche il più freddo e calcolatore non può non trovare energie impensate se trascinato dalle urla dei propri tifosi. In quelle partite, invece, lo stadio era avvolto in un gelido silenzio. Rotto solo dal rumore dei passaggi, dal fischio dell'arbitro di turno e dalle urla di noi stessi nei confronti di compagni distratti. Insomma, un'esperienza che non auguro a nessuno e che, invece, purtroppo sarò costretto a rivivere domenica allo Zaccheria». Ezio Castellucci, nuovo a questo tipo di esperienza, preferisce non parlarne troppo e preparare la squadra al derby nella massima concentrazione. Anche ieri, nella partitella del giovedì, ha preteso il massimo dell'impegno dai suoi. «Ritengo che la prestazione che si offre la domenica sul campo - sottolinea l'allenatore aquilotto - sia tutta frutto dell'impegno e dello scrupolo messi nel corso della settimana nel prepararla. Saremo avvolti nel silenzio dello "Zaccheria"? Dovremo fare buon viso a cattiva sorte e preoccuparci di pensare solo ed esclusivamente ai nostri avversari, che non vivono, come noi, un momento esaltante e che, dunque, saranno costretti a giocare con la massima determinazione. Noi non dovremo essere da meno. Peccato per tutti gli sportivi, sia metelliani che nocerini, che non potranno assistere al derby per colpa di qualche facinoroso». Della sfida saranno anche il difensore Gabrieli ed il centrocampista D'Amico. Entrambi hanno vissuto l'esperienza zingaresca dello scorso campionato della Cavese. «E' stata stranissima - ricordano Gabrieli ed Abate - non potevamo chiamar palla nemmeno a sussurrarla, perché l'arbitro ci sentiva e ci redarguiva. In difesa è sicuramente ancor più difficile, perché in quel silenzio assoluto sei solo tu, l'avversario di turno ed il pallone. Se ti distrai, sei spacciato». Tony D'Amico, però, non ne fa un dramma. Anzi, avendo domenica scorsa messo il dito nella piaga, dichiarando che probabilmente le "defaillances" casalinghe della Cavese sono frutto di una non predisposizione della squadra ad impostare il gioco, pensa che la trasferta senza tifo possa aiutare gli aquilotti. «Probabilmente, le caratteristiche tecniche di molti di noi vengono esaltate nelle fasi delle ripartenze e quando non siamo costretti dal "ruolo" a fare gioco. Lontani dal nostro stadio, abbiamo subìto meno sconfitte di quante, purtroppo, registrate in casa. Questo è un segnale inequivocabile di tale difficoltà. Quando non c'è l'assillo della vittoria, quando possiamo aspettare gli avversari nella nostra metà campo, siamo più bravi a colpire in contropiede. Penso che sia questa la chiave di lettura per decifrare i numeri del nostro campionato finora disputato». A Foggia, poi, ad agevolare psicologicamente la Cavese sarà la mancanza del tifo rossonero al seguito della Nocerina. Gli uomini di Ussia dovranno fare la partita, gli aquilotti no. «Voglio parlare - sottolinea il tecnico Castellucci - di calcio giocato. Sento che sarà una bella partita e che tutte le polemiche della vigilia saranno cancellate dai 22 giocatori in campo, che onoreranno lo sport. Il loro comportamento sarà la risposta a chi, dietro il nome di "sportivo", cela invece frustrazioni e malessere sociale, che rovinano questo mondo e basta».
Le ultime in casa aquilotta
Prove tecniche di derby nella partitella del giovedì della Cavese con la Berretti di Grottola, finita 2-1. Le reti nel primo tempo del giovane Esposito, schierato nella Berretti, e di Tortora e Balsamo per la Cavese senjor. Nella prima frazione di gioco Castellucci ha schierato il probabile undici anti-Nocerina. Capasso tra i pali; linea a 4 in difesa, con il rientrante Chianello, ex di turno, a destra, Gabrieli ed Aloisi centrali, Schicchi a sinistra. A centrocampo, Di Vito, D'Amico, Balsamo e Bondi. Attaccanti Scichilone e Tortora.
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