Tu sei qui: Economia e TurismoNaufragio granata
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 20 gennaio 2003 00:00:00
È finita: dopo nove anni e dopo la figuraccia di Siena, la Salernitana ripiomba in serie C. Può apparire strana un'affermazione del genere, quando mancano ancora 19 partite alla fine del campionato. Se la memoria non ci inganna, però, nel campionato di serie B mai nessuna squadra è riuscita a salvarsi finendo il girone di andata con 12 punti. Al ritorno negli spogliatoi per l'intervallo, si è conclusa, forse, anche l'era Aliberti (nella foto). Il patron granata ha assistito alla partita nella prima fila della Tribuna Vip. Allo scadere del primo tempo si è allontanato, è passato per gli spogliatoi, ha raggiunto la propria auto ed è andato via in direzione di San Giuseppe Vesuviano. Raggiunto telefonicamente, poco dopo che i granata avevano subito il terzo gol, Aliberti è stato molto polemico nei confronti della squadra: «Evidentemente, mi stanno giocando contro. Ho visto in 45' cose che in nove anni di presidenza non mi era mai capitano di osservare. Quei due li devo mandare via: uno era inesistente e l'altro passeggiava per il campo», ha aggiunto riferendosi a Vignaroli e Tedesco. Per il futuro Aliberti è stato meno esplicito: «Datemi il tempo di riflettere su cosa devo fare. C'è ancora una piccola speranza di salvarci. Non è tutto perso, mancano 19 partite, ci sono una sessantina di punti ancora in palio. Devo rimettere in sesto la squadra. Oggi tornerò a Milano e porterò a Salerno i giocatori che ci servono». Per quanto riguarda il risvolto societario, Aliberti ha una impennata d'orgoglio: «Hanno capito che è un momento di debolezza ed è iniziato l'accerchiamento con l'obiettivo di mettermi all'angolo. Ma sappiano che io la Salernitana non la regalo», lasciando intendere che, se decidesse di vendere la società granata, lo farebbe solo alla cifra già fissata (22,5 milioni di euro). Della sfida al "Franchi" c'è ben poco da raccontare. Il Siena non ha ancora vinto nel 2003. Papadopulo preferisce Ardito a Riccio sulla fascia sinistra e schiera, come al solito, Pinga alle spalle delle due punte. Varrella tiene fuori Tedesco, presenta una nuova coppia di attaccanti (Luiso, all'esordio in maglia granata, e Vignaroli) e schiera la difesa a quattro. Undici secondi e la partita può considerarsi già conclusa: assist di Pinga per Tiribocchi, che di testa precede Olivi (che rimarrà infortunato e sarà costretto ad abbandonare il campo) ed un incertissimo Botticella. Granata sotto choc e Siena che potrebbe chiudere la partita, ma Tiribocchi manca il raddoppio, mandando prima a lato (3') da favorevolissima posizione e poi colpendo il palo due minuti dopo. Varrella manda in campo Tedesco (nella foto). La difesa granata si sistema a tre e Cherubini si sposta qualche metro più avanti. Ma non cambia granché, anche se la Salernitana ha un'impennata di orgoglio al 13', quando D'Antoni e Luiso trovano un Fortin che non si fa sorprendere. La Salernitana, comunque, non c'è proprio con la testa. A centrocampo, giocatori come Brambilla e Pinga fanno la differenza, così come sulle fasce Cavallo ed Ardito hanno una marcia in più rispetto a Camorani e Cherubini. E poi, in difesa è un disastro. Al 32' il Siena non si lascia sfuggire la ghiotta occasione e con Ghirardello ottiene il raddoppio. L'azione nasce da un cross di Luigi Martinello addirittura dalla propria metà campo. Tiribocchi è bravo nel fare da sponda, nonostante sia pressato da ben tre granata, e per Ghirardello è un gioco da ragazzi infilare Botticella. La ripresa inizia come il primo tempo: passano due minuti, taglio di Scalzo per Tiribocchi ed è il 3-0. Finisce qui, anche se il Siena potrebbe fare poker, ma Tiribocchi (38') si fa parare un rigore. Ora non resta che sperare in un miracolo ed osservare cosa accadrà in società.
VARRELLA CERCA ANCORA ALIBI
«Si deve sapere subito chi resta e chi parte. Così è difficile cementare il gruppo. Anche le voci sulla società disturbano la squadra»
Varrella definisce le voci di mercato una distrazione pesante per la squadra: «In due giorni dobbiamo mettere a posto tutto. Il quadro deve essere chiaro: si deve sapere una volta per tutte chi resta e chi parte. Così come siamo adesso, è difficile cementare il gruppo». Voci di mercato che riguardano innanzitutto Tedesco e Vignaroli, ma non solo. «Vignaroli e Tedesco hanno giocato a Siena perché, anche se con la valigia in mano, sono due bravi calciatori ancora della Salernitana. Tedesco l'ho tolto perché ad un certo punto rischiava di farsi male per qualche entrata dura ed era a corto di fiato». Varrella (nella foto) trova, comunque, il modo di dare ancora una speranza: «Questa squadra ha bisogno di motivazioni, di iniezioni di fiducia. Ora dobbiamo metterci in testa che per salvarci occorre un girone di ritorno da serie A. Prendiamo da esempio il Siena dell'anno scorso, che nel ritorno ribaltò la situazione. Ma per fare questo bisogna vivere alla giornata con serenità». Serenità che non c'è, per tanti motivi. «Questo, purtroppo, è vero. Anche le voci relative alla società, che a me non distraggono, si vanno ad inserire in un palcoscenico generale di disturbo per la squadra. Così diventa tutto ancora più difficile per una formazione che già è ultima, non riesce a fare punti ed ha il morale a pezzi». Varrella individua nel gol preso dopo pochi secondi il motivo principale della sconfitta: «Prendere quel gol è stato come subire una vera e propria mazzata. Non è facile, poi, mettersi a giocare. Eppure abbiamo reagito, costruendo due-tre palle gol che non siamo riusciti a concretizzare. Il secondo gol ci ha tagliato definitivamente le gambe. Quella rete ha chiuso la partita». Nella ripresa, a partita compromessa, ha cambiato anche modulo. «Li ho fatti giocare con il 4-3-3 che conoscono meglio, ma la partita ormai era persa».
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