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Economia e Turismo

Napoli, vertice segreto Corbelli-Naldi

Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 9 maggio 2002 00:00:00

Ieri si sono incontrati Giorgio Corbelli (nella foto in alto) e Salvatore Naldi? Ufficialmente no, eppure il faccia a faccia c'è stato. È durato un paio d'ore e si è concluso con un nuovo appuntamento, per capire come sarà possibile far fronte alle richieste dell'amministratore giudiziario. Ma andiamo con ordine. Ieri mattina, Corbelli è entrato all'Hotel Flora di Roma intorno alle 11.20. Mezz'ora prima Toto Naldi era già entrato nell'hotel di sua proprietà, che domina via Veneto. Corbelli e Naldi si sono incontrati nella stanza dell'imprenditore napoletano. Un incontro da non raccontare a nessuno, chissà per quale motivo. Per una volta hanno parlato senza avvocati e commercialisti. Un faccia a faccia da uomo a uomo, per guardarsi negli occhi e per capire come far fronte alle prossime, pesanti esigenze economiche. Per sapere quale peso dovranno sopportare i due soci, bisogna aspettare che il prof. Minervini avanzi le sue richieste. Lo farà il 23 maggio nel corso dell'assemblea straordinaria, che prevede la copertura delle perdite e l'aumento del capitale sociale fino a trenta milioni di euro. Ma quel che spaventa attualmente i soci del Napoli non è la ricapitalizzazione, bensì quella «copertura» che potrebbe nascondere le sorprese più terribili. Anche in questo caso bisogna fermarsi e comprendere quel che sta accadendo ai conti azzurri. Il prof. Minervini si è rivolto allo studio Giordano per avere un quadro preciso delle sofferenze del Napoli. È in attesa di una risposta e, dopo averla ottenuta, potrà decidere cosa fare. L'amministratore giudiziario potrebbe chiedere di coprire le perdite di bilancio: in questo caso, non sarebbe difficile far fronte ad una richiesta del genere, perché prevedibilmente le perdite non dovrebbero superare i 15 milioni di euro. Ma il prof. Minervini (nella foto al centro) potrebbe anche chiedere ai soci riuniti in assemblea di coprire per intero tutti i debiti del club. In quest'ipotesi sarebbe difficile rispondere immediatamente e pienamente alle richieste: per cancellare definitivamente tutti i debiti (compresi quelli erariali) del Napoli, potrebbero essere necessari, infatti, quasi quaranta milioni di euro, senza contare il capitale necessario per la ricapitalizzazione. E, forse, per Corbelli e Naldi l'impegno sarebbe troppo oneroso, soprattutto per l'imprenditore coi baffi, che dovrebbe accollarsi l'80% della somma (questa è la sua quota della lussemburghese Napoli S.A., che possiede la maggioranza del club azzurro; l'altro 20% è nella mani di Salvatore Naldi). Insomma, ieri gli azionisti di maggioranza si sono parlati ed hanno deciso che non sarà possibile presentarsi all'assemblea senza avere certezze. Così hanno ipotizzato la possibilità di chiedere un incontro all'amministratore giudiziario per ottenere lumi sulle sue intenzioni future e per decidere quale tattica adottare nell'assemblea straordinaria del 23 maggio. Dunque, un incontro che non ha avuto risvolti immediati, quello di ieri, che si è concluso con un nuovo appuntamento per il giorno in cui ci sarà chiarezza sulla consistenza del versamento da effettuare. Un incontro che, ufficialmente, non c'è mai stato e che, invece, ha spalancato nuove porte sui problemi del Napoli, che i due soci hanno il dovere di risolvere al più presto.

L'OTTIMISMO DEL DG RUSSO

«Dopo l'assemblea del 23 maggio il club sarà più forte»

Raffaele Russo è il direttore generale del Napoli: per le sue mani passano i conti azzurri ed alla sua esperienza si è affidato anche l'amministratore giudiziario, Gustavo Minervini, dal giorno in cui ha accettato l'incarico della Fallimentare. Russo conosce tutti i segreti del Napoli passato e di quello presente: è l'uomo che tiene i contatti con la Covisoc, la persona che sa trovare le alchimie giuste per tirare avanti la carretta azzurra anche in questi giorni duri. Ma quanto è difficile portare avanti il Napoli oggi? «Non più del solito. Io sono fiducioso, tutto è sotto controllo». Ma come sotto controllo? E gli stipendi alla squadra? «È vero, esistono degli arretrati, ma proprio oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) abbiamo incontrato la squadra per spiegare quel che accade. A giocatori e tecnici abbiamo chiarito che dopo il 23 maggio, dopo l'assemblea, tutto sarà più facile. Sarà possibile far fronte anche a questo problema. Devo dire che tutti hanno capito, sono stati encomiabili». Ma per l'iscrizione al campionato occorrono le liberatorie entro la fine del mese: i giocatori le firmeranno solo dopo aver ricevuto tutti i compensi... «Le liberatorie devono arrivare per la chiusura della stagione. C'è tempo». Il Napoli è sull'orlo del precipizio? «Il Napoli tornerà a vivere bene dopo l'assemblea straordinaria, ne ho la certezza. E quando tutto sarà tornato tranquillo, si potrà ricominciare a pensare al piano industriale deciso lo scorso luglio: grandi risultati, zona-Uefa nel giro di tre anni. Questa squadra ha un potenziale incredibile. Merita di stare nel novero dei grandi club per i quali si prospetta un campionato europeo. Ha immense potenzialità da sviluppare, può ritrovarsi con Real Madrid e Barcellona». È una risposta paradossale: il Napoli è in amministrazione giudiziaria e lei parla di confronto diretto con Real e Barça... «Io parlo dell'«oggetto» Napoli, non della situazione attuale del club. Parlo di potenzialità da sviluppare, di piani da portare avanti». Ma oggi bisogna fare i conti con i guai del presente. Di chi sono le colpe? «Ogni mia risposta potrebbe essere travisata». Allora, pensiamo al recente passato. Ad esempio, al Napoli che nel 2000 tornava in serie A, ha investito 60 miliardi nella campagna acquisti e 62 come monte ingaggi, per poi retrocedere. «E quella retrocessione ha portato ai guai di oggi. Adesso, però, non dobbiamo cercare i colpevoli. Conserveremo il passato come esperienza e faremo tesoro degli errori, ma dobbiamo concentrarci sul futuro». Che futuro si aspetta? «Dopo l'assemblea del 23 maggio, mi aspetto che gran parte dei problemi siano risolti e che il Napoli possa ripartire».

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