Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli: trattativa congelata per Nalitzis
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 7 settembre 2001 00:00:00
Già stamane Fabio Cesar Montezine stringerà la mano a De Canio (nella foto in alto l'allenatore partenopeo) e lo ringrazierà per la fiducia. L'acerbo centrocampista, infatti, da ieri è del Napoli. L'Udinese l'ha ceduto in prestito per una stagione, ma Pavarese s'è garantito il diritto di acquisirne la comproprietà a fine campionato. Dunque, il talentuoso, ma ancora non «svezzato» brasiliano si metterà subito a disposizione dell'allenatore, che imparò ad apprezzarlo ai tempi bianconeri. Problemi, invece, per Nalitzis. Tra i club l'accordo sul prestito è stato raggiunto già qualche giorno fa ed anche il giocatore sembrava ormai convinto sul trasferimento, ma ieri, a Udine, all'appuntamento decisivo Anagnoy Tassos, procuratore dell'attaccante greco, ha «alzato il prezzo». Per il proprio assistito, insomma, ha chiesto altro danaro. Al già articolato contratto che lega Nalitzis all'Udinese - 600 milioni netti a campionato, più uno «scatto» di 100 milioni ogni dieci match giocati - Tassos vuole, infatti, che s'aggiunga anche un altro bonus: stavolta legato ai gol segnati. Un gioco al rialzo che a nome del Napoli Pavarese ha subito respinto. Cosicché Nalitzis ed il suo procuratore hanno chiesto un po' di tempo per pensarci. Tre o quattro giorni, anche se poi hanno cominciato subito a riflettere. E la riflessione tra giocatore e manager è andata avanti sino a tarda notte sui divani di casa Nalitzis. Certo, nessuno può dire come finirà questa faccenda diventata complicata quando tutto sembrava già deciso, ma se valgono le impressioni, gli umori, le sensazioni, viene da pensare che il greco alla fine accetterà. Dunque, più «sì» che «no». Per due ragioni: perché Nalitzis sa bene che Hodgson l'ha bocciato e che a Udine il campo non lo vedrebbe mai; poi perché il Napoli è l'unico club che sia interessato ad ingaggiarlo. Ma, intanto, il «voglio pensarci» dell'attaccante greco a De Canio crea un grosso problema. Fermo Stellone, infatti, l'unica punta di ruolo che il Napoli oggi si ritrova è Totonno Floro Flores, diciotto anni festeggiati a giugno scorso. Non v'è dubbio, il giovanotto ha piede buono e movimenti egregi, ma dover contare solo su quel ragazzo è il segno evidente di quell'emergenza-attacco da tempo denunciata. Soprattutto dall'allenatore, il quale, però, da quando è cominciato il campionato, ha scelto di tirare un po' il freno su quest'argomento. Del resto, a De Canio non mancano i pensieri. A cominciare dalla squadra da mandare in campo lunedì sera contro il Modena vincente e spensierato. Per questo incontro il Napoli non avrà Stellone e chissà se ritroverà Moriero. Almeno ritornano Sesa (nella foto in basso) e Jankulovski, reduci dalle rispettive nazionali, ed anche Troise non partirà più dalla panchina. Cosicché, obbligato a puntare sul ragazzo-centravanti, con a disposizione più d'una soluzione a centrocampo e con una difesa senza defezioni, l'allenatore, seppure in emergenza, dovrà «solo» scegliere «chi» mandare in campo. E «come». Forse, soprattutto «come». Dopo l'infelice Coppa Italia, dopo le troppe occasioni lasciate al Genoa a Marassi e dopo il tonfo con l'Ancona in casa, infatti, forse anche il disegno tattico tra breve meriterà qualche riflessione.
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