Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, slitta l'accordo decisivo
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 23 maggio 2002 00:00:00
Doveva essere la notte della svolta, del passaggio di quote dalle mani di Corbelli a quelle di Naldi. È stata, invece, la notte dei lunghi coltelli. Giorgio Corbelli (nella foto in alto) aveva preteso ed ottenuto garanzie serie e concrete quando aveva accettato di passare la mano. Ieri sera doveva presentare le sue garanzie: non le ha portate, non le ha mostrate. La giornata della svolta era iniziata presto, intorno a mezzogiorno. Ore intense, dedicate alla stesura di un contratto che doveva necessariamente essere particolareggiato, perché conteneva mille clausole, mille sfumature ,che dovevano servire a garantire sia Corbelli che Naldi al momento del cambio ufficiale di proprietà. La cifra già venuta fuori nella convulsa giornata di martedì è stata confermata ieri, anche se non arrivano voci ufficiali: 55 milioni di euro a Corbelli per dire addio all'avventura azzurra. L'imperfetto nel racconto della vicenda diventa necessario. Doveva essere un contratto che garantiva entrambi; invece Corbelli ha cercato di garantire solo se stesso. La formuletta ufficiale raccontata all'1.15 della notte scorsa è semplice, ma lascia trasparire tanto: «Salvatore Naldi ha deciso di prendersi una pausa di riflessione». Pare una cosa tranquilla; invece è la facciata di una notte trascorsa tra mille tensioni e qualche urlo, che si è sentito anche nelle stanze appena sotto il roof dell'Hotel Mediterraneo, dove si teneva la riunione. Toni accesi, perché il cambio di proprietà e l'investimento economico dovevano, e devono, essere trattati con rispetto. Col rispetto di chi si trova con l'acqua alla gola e, dopo aver trovato una via di salvezza, cerca di svicolare. Invece non c'è stata serenità e nemmeno tranquillità. Così, il passaggio di mano, costruito con certosina pazienza da Salvatore Naldi e dal suo gruppo, è stato mandato a monte. La giornata di preparazione del contratto da parte di commercialisti e avvocati si è conclusa alle 18. Tutto a posto: bisognava aspettare solo l'imprenditore bresciano per la firma. Corbelli ha fatto il suo ingresso all'Hotel Mediterraneo alle 22. La riunione è iniziata davanti ad un piatto di spaghetti, poi è andata avanti fino ai primi segnali di tensione. Pare che l'inizio della rottura sia nato sull'assunzione di responsabilità nei rischi del bilancio da chiudere al 30 maggio, per ordine della Corte d'Appello. Quel bilancio che servirà da base di partenza per la copertura delle perdite e per la ricapitalizzazione chieste anche dalla Corte d'Appello. Gli avvocati si sono confrontati ancora, ma stavolta davanti a Naldi e Corbelli. L'imprenditore coi baffi ha tentato in ogni modo di far valere la sua tesi ed ha tentato di farlo nuovamente quando si è scivolati sul fronte strettamente economico, cercando di imporre la sua linea anche quando si è trattato di presentare garanzie certe. Solo a quel punto Salvatore Naldi (nella foto al centro) non ce l'ha fatta più ed ha abbandonato la riunione sbattendo la porta: «Nessuno può permettersi di trattarmi così». Eppure le speranze di ricomporre la vicenda non sono tramontate del tutto. I professionisti che tengono i fili della vicenda cercano di mediare, provano a cercare una via d'uscita che possa ricomporre la frattura. Tutto, adesso, è nelle mani di Giorgio Corbelli, che può decidere se accettare di presentare le garanzie promesse e di assumersi le responsabilità che aveva giurato di volersi assumere. Se tornerà sui suoi passi, il Napoli passerà a Naldi e torneranno le certezze di un futuro sereno. Se l'imprenditore coi baffi resterà irremovibile, il Napoli rimarrà impantanato nella melma dei guai economici nei quali è piombato, ed il futuro sarà ancora un punto interrogativo. La trattativa è slittata, ma forse non è del tutto compromessa. La Napoli che ama il calcio spera ancora.
DE CANIO: «NE PRENDO ATTO, IO SONO QUA»
Il tecnico non fa marcia indietro, ma con l'avvento di Naldi ed un progetto concreto potrebbe cambiare idea
Aveva appena detto ieri l'altro: «Un giorno ritornerò. Sì, non meravigliatevi: potrei ancora allenare il Napoli, perché questo resta uno dei miei obiettivi». E quel giorno, forse, ironia del destino, potrebbe essere molto più vicino di quanto non s'immagini adesso. Con l'avvento di Naldi, infatti, in beata solitudine, potrebbe subire clamorosi sviluppi il rapporto fra il tecnico ed il Napoli. Rapporto, come si sa, verbalmente interrottosi domenica scorsa, appena poco dopo la conclusione della gara contro la Pistoiese. In quell'occasione Corbelli ebbe modo di ufficializzare la decisione di «liberare» e «premiare» l'allenatore della «fallita promozione». A sua volta De Canio (nella foto in basso) sottolineò, poco dopo, che era giunta l'ora di cambiare aria, dopo una stagione ricca di equivoci ed incomprensioni. Poi, l'altro ieri sera, l'incontro a sorpresa, all'Hotel Mediterraneo, fra Naldi ed il tecnico. Un incontro che ha scatenato una ridda di ipotesi sul nuovo futuro azzurro, a cominciare dalla riconferma dello stesso De Canio, che sarebbe un punto di partenza imprescindibile per una continuità di programma, nonché figura fin troppo amata e ben voluta dalla piazza per contraddirla con ipotesi alternative. «Sì, è vero, mi sono incontrato con Naldi e ho avuto modo di spiegare ancora una volta le ragioni per le quali intendo andare via a fine campionato. Ho appreso in quella circostanza delle trattative in corso per il passaggio di consegne fra Corbelli e lui», ha spiegato De Canio ieri mattina, subito dopo l'allenamento. Questo può significare, però, varie cose, non ultima la possibilità che l'attuale allenatore possa rivedere la sua posizione e «virare» verso la nuova rotta del club. «Io sono qua, prendo atto delle evoluzioni societarie - ha ancora precisato De Canio - ma questo non significa, però, che torno indietro sulle mie decisioni, anche se è chiaro che resto a disposizione per qualsiasi confronto concreto, se ci sarà. Scadenze? Per ora ci sono ancora due partite di campionato da onorare al meglio, prima di congedarci da questa stagione, ed io sono concentrato solo in questa direzione. Poi, vedremo...». Insomma, nulla di definito sino ad ora. Anche se è vero, come è vero, che Naldi ha chiesto a De Canio di aspettare ancora un po' prima di andare via. Ergo: lo scenario attuale d'impasse potrebbe, appunto, subire scossoni se le proposte del nuovo patron azzurro riusciranno a convincere il gettonatissimo tecnico materano. «Il gesto di Naldi, la volontà di volermi incontrare, la sua apertura verso di me, vanno interpretati - ha concluso De Canio - come ennesimo gesto di stima nei miei confronti: ciò non può che farmi enorme piacere. Ma di più, per ora, credetemi, non c'è nulla. Nient'altro è possibile dire, perché non c'è ancora niente di concreto sul quale poter parlare e confrontarsi. Per ora esistono solo buone intenzioni e null'altro». Sarà, ma le sorprese appaiono credibili dietro l'angolo e gli sforzi societari appaiono incanalati in questa direzione.
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