Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, Scoglio predica fiducia
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 20 dicembre 2002 00:00:00
«Lo prometto: a gennaio vedrete un Napoli che vi farà divertire», garantisce Franco Scoglio (nella foto), allenatore-psicoterapeuta, chiamato al capezzale del «moribondo Napoli». Anche contro i dilettanti dell'Angri, gli azzurri hanno manifestato i soliti limiti, tecnici e caratteriali. Spontanea la prima domanda a Scoglio: dopo aver visto il Napoli, sia pure in amichevole, è sempre dell'avviso che riuscirà a salvare la squadra dalla retrocessione? Lui, serafico, un po' sfacciato, lancia la sfida: «A gennaio vedrete il vero Napoli. Sarà bellissimo». Professore, non pensa di esagerare? Tutti, critici e tifosi, sappiamo quanto vale questa squadra...«Con adeguati accorgimenti, il Napoli meraviglierà tutti. Già in questa amichevole ho notato progressi. Ho visto una squadra migliore nel secondo tempo, rispetto al primo: più sciolta, più padrona del campo. Eppure era senza centrocampo (ndr: Vidigal e Husain, infortunati, erano assenti). Ribadisco, vedrete il vero Napoli a gennaio. Non fosse così, chiederei a Naldi di far indossare la maglia nera al Napoli. Non saremmo degni di quella azzurra». Scoglio legge l'incredulità degli astanti (giornalisti, uomini delle Forze dell'ordine, curiosi) ed alza il tiro: «Sono pronto a scommettere. Mi gioco la mia credibilità di trenta anni. Ho lasciato il sole ed i soldi della Libia, ho accettato il Napoli perché credo nel riscatto della squadra. Il 15 gennaio, il Napoli sarà bello da vedersi e fuori della zona-C». Ai calciatori, prima che scendessero in campo, ha detto: «È un'amichevole, ma ricordate che voi rappresentate il Napoli. Non esistono gare di Coppa, di campionato o amichevoli. Voglio che si giochi sempre bene. Il Napoli non deve andare in giro a fare brutte figure». Prima impressione dopo i due minitempi con l'Angri? «È normale che i ragazzi abbiano commesso qualche errore. Non c'è stata la velocità di manovra che pretendo, ma non potevo arrivare al match col Venezia senza una prova. Nella ripresa sono migliorati. Avessi dovuto giudicarli per il primo tempo, li avrei tirati fuori dal campo tutti! Spetta a me lavorare, insistere. Avete visto come Ferrarese (nella foto) è migliorato nella ripresa, quante volte è andato sul fondo, a destra, per crossare?». Lei chiede di tirare in porta dopo quattro-cinque tocchi. Il Napoli non tira neanche dopo dieci... «Non ho avuto i veri centrocampisti. L'impatto non è stato negativo». La squadra è apparsa più serena: «Prima, il pallone bruciava i loro piedi, se ne liberavano subito. Non voglio più i lanci lunghi della difesa. Giochiamo la palla». Tre gol di Sesa. «Vi meravigliate? Io no. Lui ha sempre segnato, a Lecce. Perché non dovrebbe segnare anche qui? Intanto, aspetto di poter schierare il tandem Stellone-Dionigi e, a gennaio, l'apertura della campagna di completamento».
SESA DISPIACIUTO PER COLOMBA
«Ci è stato sempre vicino. Il suo esonero è un'altra sconfitta della squadra. Ora con Scoglio non abbiamo più alibi»
Se trascuriamo per un attimo i lauti stipendi che i calciatori incassano, bisogna dire che non è facile stare nei loro panni, almeno in questo periodo. Quando devono rilasciare interviste e quando vanno in campo. Parlano e decantano Scoglio? Chi li ascolta può fare un pensierino maligno sull'esonero di Colomba? Egualmente, capiterà domani sera, contro il Venezia. Se il Napoli dovesse disputare una buona partita e vincere, tutti a dire: erano contro Colomba. Non più semplice la loro posizione in caso di sconfitta: erano scarsi, sono rimasti tali. Ecco perché tutti sono molto cauti. Misurano le parole, tengono bassi i toni, anche perché la classifica non consente a nessuno di poter manifestare gioia. «Il nostro obiettivo? Per ora non possiamo guardare - osserva Sesa (nella foto) - oltre la metà della classifica. Pensiamo ad uscire da questa brutta situazione, poi si vedrà. Occorre essere realisti». Gli viene chiesto dell'allontanamento di Colomba. Lo svizzero recita il mea culpa: «Il suo esonero rappresenta un'altra sconfitta della squadra. Lui ci è sempre stato molto vicino. Ci spiace per quanto gli è capitato. Purtroppo, ad Ascoli è andato tutto storto. Abbiamo disputato una partita strana. Adesso, con l'arrivo di Scoglio, noi non abbiamo più alibi». Anche Dionigi appare mortificato per quanto è capitato all'ex tecnico azzurro: «Dico grazie a Colomba anche sul piano personale. Le cose non sono andate bene ed è stato lui a pagare. Adesso, però, bisogna voltare pagina. C'è Scoglio pronto a gasarci. Occorre venire fuori da questa situazione». Prima di parlare del futuro, è possibile fare definitiva chiarezza sui suoi burrascosi trascorsi con Scoglio a Torino? «È acqua passata. Roba di sette anni fa. Ero un ragazzo...Tutto chiarito. Ringrazio Scoglio per aver detto che mi ritiene insostituibile. Mi auguro, quanto prima, di ripagarlo per la stima. Spero di esserci domani, ma avverto ancora un dolorino. Sono uno che non si risparmia. Ecco perché voglio guarire del tutto».
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