Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, Scoglio opta per il tridente
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 21 febbraio 2003 00:00:00
«Se la mia uscita di squadra servirà a dare maggiore equilibrio, se il mio sacrificio servirà al Napoli per vincere la partita, accetterò in silenzio. Resterò fuori, andrò in panchina e farò un tifo da matti per i miei compagni»: Roberto Stellone, da perfetto capitano calcistico, è il primo ad accettare di abbandonare la nave se dovesse avvertire di essere di peso, se dovesse ritenere che la scelta dell'allenatore possa aiutare il Napoli a far punti nella delicata trasferta a Cosenza. Con cognizione di causa, si era detto «Stellone rischia il posto»; poi era subentrata la lieve contrattura a mettere tutti d'accordo. Sono stati sufficienti due giorni di riposo per far sì che le condizioni fisiche di Stellone migliorassero. Tanto è vero che, ieri, il capitano ha partecipato al primo tempo dell'amichevole contro la Rinascita Campagna. 45 minuti disputati con grandissima intensità, nonostante il freddo, durante i quali ha dimostrato di essere in buona forma. Di uno Stellone così grintoso, così determinato e, non bastasse, così allineato e coperto da mettersi in discussione per il supremo bene del Napoli, probabilmente, Scoglio non farà a meno. Uno Stellone che, fuori del campo, dà la sua disponibilità ad andare in panchina, poi va in campo e dimostra di meritare il posto di titolare. Per merito e non per gradi. Dunque, a Cosenza potremmo rivedere il Napoli del secondo tempo contro il Cagliari. Un Napoli a cui Scoglio chiederà massima applicazione e grande spirito di sacrificio. Non a caso, Baldini sottolinea: «La fase difensiva, in serie B, è basilare. Si sa bene che i primi difensori devono essere gli attaccanti. È vero che ad Ancona abbiamo perso anche per errori dei singoli, miei e di D'Angelo, ma è altrettanto vero che, come dice Scoglio, non si può giocare uno contro uno in difesa. Anche per le nostre caratteristiche. La squadra può reggere il tridente d'attacco a patto che, in fase difensiva, siamo almeno in sei a stare sotto la linea del pallone. In tal modo si rischia davvero poco e si ha la possibilità di ripartire con efficacia e pericolosità. In avanti, abbiamo tre elementi tra i più forti del campionato, se non addirittura i più forti». Stellone non va a caccia del settimo gol quanto del ritorno alla vittoria fuori casa. L'ultima risale all'era Colomba, a Catania, il 5 novembre scorso. «Non so se giocherò, ma sono pronto. Il gol? L'ultimo è stato quello da tre punti con il Messina. Non mi manca, come non ho problemi per il rinnovo del contratto. Antepongo le vittorie del Napoli sia alla soddisfazione di un mio gol che alla mia posizione contrattuale». Può il Napoli sopportare il tridente senza soffrire a centrocampo e, di conseguenza, in difesa? «Sì, se tutti giochiamo con lo spirito di sacrificio di sempre». È, dunque, probabile che Scoglio riproponga a Cosenza il Napoli con il tridente, anche se chiederà a Pasino di tenere la zona sinistra, proprio come contro il Cagliari. L'alternativa? Montervino in campo, per rendere più solido il reparto centrale, e Pasino in panchina, pronto a subentrare in caso di particolari esigenze.
NOTIZIARIO
Oltre mille spettatori per Napoli-Rinascita Campagna, la terza partitella di questo ritiro. L'amichevole si è conclusa 7-1, con tripletta di Dionigi (una rete su rigore), due gol di Floro Flores ed uno ciascuno di Bonomi e Montezine. Per i salernitani, gol di De Martino. Il freddo non ha frenato la voglia degli azzurri di dare il massimo. Questo lo schieramento iniziale: Mancini; Troise, D'Angelo, Bonomi; Martinez, Montervino, Vidigal, Bocchetti; Pasino; Dionigi, Stellone. Nella ripresa sono entrati Manitta, Baldini, Saber, Stendardo, Montezine, Floro Flores e Sesa. Ha riposato Marcolin, che ha svolto lavoro in mattinata.
LA SOCIETÀ
Non arriva il socio, Naldi chiede tempo. Si addensano nuove nubi: le richieste di pagamento avanzate dal Monte dei Paschi
Non è arrivata ancora una soluzione ai problemi economici del Napoli e la scadenza con l'assemblea straordinaria si avvicina. L'unica nota positiva è un leggero riavvicinamento con Corbelli, che avrebbe portato ad un appuntamento al 28 febbraio per la soluzione dei problemi (un debito da 30 milioni di euro per l'acquisto del Napoli) tra i due imprenditori. Anche ieri Salvatore Naldi ha trascorso l'intera giornata cercando di risolvere la crisi di liquidità, che potrebbe creare seri problemi nell'immediato futuro. Fra cinque giorni ci sarà l'assemblea straordinaria, per coprire le perdite, ricostituire il capitale e ricapitalizzare. Un affare da quasi 30 milioni, che deve necessariamente essere risolto al più presto. Se, infatti, l'assemblea andasse deserta, sindaci ed amministratori avrebbero l'obbligo di portare i libri in tribunale e la società sarebbe in liquidazione. Per dribblare questa ipotesi, si prospetta una soluzione che consentirebbe di guadagnare ancora del tempo: l'assemblea verrebbe costituita e subito aggiornata (non chiusa e nemmeno differita), con la richiesta di rivedere i conti del club alla luce del "decreto salvacalcio". Si tratterebbe solo di un leggero allungamento dei tempi. Dieci giorni in più per recuperare i soldi necessari alla copertura delle perdite (che verrà sensibilmente ridotta per effetto del decreto) ed alla ricapitalizzazione. Nel frattempo, però, altre nubi si addensano sul club. Si tratta delle richieste di pagamento avanzate dal Monte dei Paschi di Siena per debiti contratti nel passato e garantiti con fidejussioni dei vecchi soci del Calcio Napoli. C'è un debito con il Credito Sportivo (controgarantito dal Montepaschi) di circa tre milioni e mezzo, ma con l'istituto di credito toscano ci sono altre pendenze (per un totale di circa 16 milioni), sempre garantite da fidejussioni dei vecchi soci. Il mancato pagamento di due rate al Credito Sportivo avrebbe messo in allerta il Monte dei Paschi, che ora potrebbe chiedere il versamento a copertura di tutto il monte debitorio. Ai fidejussori sarebbe già stato chiesto il pagamento; i vecchi soci garantivano a nome della Gis, una società creata per la gestione di Marianella (ora di proprietà del Napoli). Se dovessero essere costretti a tirare fuori il denaro, i fidejussori potrebbero rivalersi proprio sulla Gis e ci sono probabilità che le reazioni a catena possano travolgere anche il Napoli. Ma questo problema, per ora, resta in secondo piano. Prima Naldi deve trovare soci, soldi e tempo.
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