Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, salvezza vicina
Inserito da (admin), martedì 3 giugno 2003 00:00:00
Bene, benissimo: Napoli quasi salvo. Battuta un'irriducibile ed a tratti cattivissima Ternana, agli azzurri basterà anche il pareggio, sabato prossimo a Messina, per stare al sicuro. Successo, dunque. Stentato, complicato, sofferto, ma liberatorio e voluto. Fortemente voluto in campo e soprattutto fuori, da un pubblico da grandi occasioni. La notte è di quelle che possono far storia, anche in negativo, ed il Napoli sente per intero questo peso. Gli si legge in faccia la paura di sbagliare. L'ansia, la tensione, gli bloccano la testa e pure i piedi. Insomma, è timoroso e lento, il Napoli. Ma forse è così anche perché sa che dall'altra parte c'è una Ternana infìda, attenta e temibile in trasferta. Napoli guardingo, quindi. Pure troppo, se è vero come è vero che tocca a lui fare la partita. Ed invece, Dionigi resta sempre troppo solo o in fuorigioco. È così perché né Montezine né soprattutto Pasino gli danno un poco d'assistenza. Al punto che, per lunghi segmenti di partita, è Vidigal a fare l'attaccante aggiunto. Ma questa è anche una scelta di Colomba. Nel senso che se parte (poco) Montezine, Vidigal "resta", e se parte, invece, il portoghese, a bloccarsi in mezzo al campo è il brasiliano. Insomma, partita un po' tattica ed un po' senza emozioni, quella che - vista la stagione deludente - ha come cornice un pubblico senza precedenti per numero e passione. Ma il pubblico azzurro sa che gli tocca stare là e non fa certo mancare la sua spinta. E proprio sulla spinta di chi tifa, il Napoli riesce ad inventarsi un paio di occasioni. Una soprattutto, al quarto d'ora, quando Kharja respinge sulla linea di porta una conclusione di testa di Bonomi, su suggerimento di Pasino dalla bandierina. E la Ternana? Tenuta comunque a bada senza eccessivi grattacapi, è pericolosa una sola volta con Scarlato (26'), che di testa incrocia un tiro di D'Aversa. Tutta qui la partita, che al Napoli dà un mucchio di pensieri. Ma il calcio, si sa, non è mai senza sorprese. E così, alla mezz'ora, per colpa d'un accidente muscolare, Pasino chiede il cambio e Colomba butta finalmente nella mischia Floro Flores. Il quale è più vivo, più pericoloso e, soprattutto, ha quel cambio di passo che agli azzurri manca. Sarà pure una combinazione, ma 8 minuti dopo, la percussione azzurra trova il gol. Fortunoso, rocambolesco, ma comunque bello e liberatorio per il Napoli. Dionigi ci prova di testa e nell'impatto con il difensore il pallone va lontano. Ma Vidigal ci crede. Rincorre, arpiona, si gira e prova il sinistro: pallone contro il palo e quindi sul petto sfortunato di Marcon, che manda in rete. Per intenderci, roba da "Mai dire gol". Ma va bene anche così. Il Napoli ringrazia, il pubblico gradisce e gli altri risultati fanno il resto. A fine primo tempo, infatti, il Napoli è salvo. Ed ancora più salvo e tranquillo sarebbe se il palo - sempre quello - non negasse a Montezine il gol della serenità. Morale: il Napoli deve soffrire ancora nella ripresa, che si apre con un infortunio a Marcolin, che lascia il posto a Montervino. Secondo tempo che riserva un brivido brutto come la serie C quando la Ternana - che non può credere più nella promozione, ma che è sempre più aggressiva - con D'Aversa (21', complice un rimbalzo strano), costringe Manitta a rimediare con una provvidenzialissima parata. Poi, per fortuna, sino alla fine accade poco o nulla.
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