Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, quel terribile trio di ‘vecchietti'
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 24 aprile 2002 00:00:00
C'è chi punta sui giovani e chi, invece, sulla terza età: questione di scelta o di necessità. Per il Napoli è soltanto questione di necessità. Ricordate l'ultimo mercato? Per infilarsi nella maglia azzurra a due «qualità» non si poteva venir meno: il contratto in scadenza o il prestito senza soldi a garanzia. Di qui il condizionamento delle scelte in un panorama ad altissimo rischio fregatura. Insomma, pescar bene - con tutto il rispetto per chi può sentirsi anche solo sfiorato dal ragionamento - tra gli «scarti» altrui richiede abilità. Ed abilità (gli sia riconosciuta) ha avuto Gigino Pavarese, quando ha puntato e poi ingaggiato il trio-difesa Luppi-Bonomi-Villa. 98 anni in tre: Luppi (36) in scadenza col Venezia, Villa (32) pure a fine contratto con il Cagliari, Bonomi (30), infine, preso dal Toro in via definitiva per la miseria di duecento milioni, non una lira in più. Eccola la terza linea, trionfo della terza età, ma pure simbolo di riscatti e rivincite tutti personali. Incrocio di storie, rimpianti e sentimenti questa difesa azzurra prima e solida pietra della primavera decaniana. Anche se, in verità, e l'allenatore ora l'ammette chiaro chiaro, c'era Troise in avvio nel suo disegno. «Ma Luppi - dice il coach - ha saputo rendersi indispensabile là dietro». Comunque sia, più fatti che parole in questa difesa a tre. Con Luppi che si concede solo il vezzo del capello lungo, Bonomi quello della doppia vera di brillanti al lobo di sinistra e Villa che si lascia andare solo davanti ad un bicchiere d'acqua naturale ed un eccellente film. Assieme, invece, Luppi, Bonomi e Villa concedono assai poco agli avversari. Lo dicono le cifre: 15 volte hanno giocato assieme ed hanno raccolto 11 successi, 2 pareggi e 2 sconfitte appena, subendo - il dato è felicemente indicativo - soltanto 7 gol, alla media di uno ogni due partite ed un poco. Di contro, quando per questa o quella ragione il trio s'è sciolto, ed è accaduto 17 volte, i conti sono stati questi: 4 vittorie solo, 8 pareggi e cinque bastonate. Ed i gol presi in assenza anche di uno solo di quei tre là dietro sono stati 24, alla non confortante media di un gol e mezzo a gara. Ma si sa, l'essenza del pallone è il gol e, poiché Bonomi, Villa (nella foto al centro) e Luppi per fortuna quest'anno hanno deciso di non farsi mancare proprio nulla, eccoli pure goleador. Bonomi e Villa una volta a testa - giusto lo sfizio - e Luppi addirittura a quota quattro. E tre di questi gol Luppi li ha fatti uno di fila all'altro. Cosa, questa, che ad un difensore azzurro l'ultima volta era capitato appena appena 51 anni fa. Era Naim Krieziu, era albanese ed era in squadra, in quella stagione, con Casari e con Delfrati, con Gramaglia e con Astorri, con Di Costanzo ed Amadei. Sette gol presi e sei gol fatti, dunque, il bilancio quasi pari di questo trio-difesa, fondamento della rinata voglia promozione. Nasce là dietro, infatti, la rimonta azzurra. Nasce con i gol di Luppi, ma anche con l'esperienza e la puntualità nelle chiusure dell'ex veneziano, strappato al Modena all'ultimo momento. Cresce con la marcatura solida e tranquilla di Villa, «rubato» al Brescia che gli avrebbe dato anche di più. Si consolida con la robusta, esuberante sicurezza di Bonomi, che resta il migliore affare azzurro di stagione: duecento milioni e, viva la terza età, ancora due anni di contratto.
L'AVVERSARIO
Reggina da oggi a Paestum. Squalificati Casale e Jiranek
Sì, adesso parla lui. Perché è arrivato il momento, perché la verità ha una faccia soltanto e perché il fiato di De Canio sul collo provoca fastidi e cattivi pensieri. Franco Colomba, fresco di riconferma, dopo aver assistito a Napoli-Messina, si è presentato nel quartier generale della Reggina raccontando le sue verità. «Paura? Assolutamente no. Durante questi ultimi tre giorni è stato difficile digerire la sconfitta di Modena, ma la mia vita non è cambiata di una virgola rispetto al solito. Sono rimasto tranquillo. Con il presidente Foti ci confrontiamo ogni giorno, per questo motivo non ho avuto nulla da temere sul mio futuro. Sentire la fiducia della società quando tutti ti danno per esonerato fa bene, ma, ripeto, l'ho sentita sempre». Sì, Franco Colomba (nella foto in basso) per una Reggina che vuole tornare ad essere attendibile. «Non c'è niente di niente che mi dia preoccupazione. Semmai le uniche perplessità cercheremo di risolverle sul campo. Perché non ho paura? Per un semplice fatto: perché la mia squadra è viva e sa miscelare l'esperienza e la tranquillità e ciò mi rende sereno per domenica. Fino a poco tempo fa eravamo tutti sull'altare. Adesso la situazione è diversa, ma dobbiamo capire che i nervi devono rimanere distesi. Dobbiamo dimostrare a tutti che abbiamo la concentrazione giusta. I ragazzi sanno di potercela fare, dobbiamo crederci sempre. E con raziocinio ed umiltà continueremo a far bene». Colomba e la Reggina hanno voltato pagina. Lui e la squadra (da oggi si trasferiranno in ritiro a Paestum), prima dell'inizio dell'allenamento di ieri, hanno avuto un faccia a faccia di qualche minuto. Si sono guardati tutti negli occhi per la serie facciamo gruppo, evitiamo altre figuracce. «Ho chiesto al gruppo ed a tutti i collaboratori il massimo impegno ed il senso di responsabilità che ci aveva portato ai brillanti risultati dei primi sei mesi di campionato. La fiducia nell'organico e nel progetto relativo a questa stagione è intatta e non resta che ritrovare l'attenzione e la determinazione che hanno caratterizzato oltre metà stagione. La situazione è delicata, ma non certo impossibile. Già domenica prossima a Napoli abbiamo una grossa occasione per riproporci all'altezza delle nostre ambizioni». Insomma, la Reggina, che domenica dovrà a fare a meno degli squalificati Casale e Jiranek, ci crede come e più di prima, nonostante tutto.
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