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Economia e Turismo

Napoli, non solo ‘Marriott' con Naldi

Inserito da Il Mattino (admin), martedì 4 giugno 2002 00:00:00

Momenti decisivi: da un lato Salvatore Naldi (nella foto in alto) ed il suo staff sono impegnati nella ricerca degli uomini giusti per costruire il futuro (una proposta in questo senso è stata fatta anche a Bruno Pesaola), dall'altro l'imprenditore napoletano cerca di mettere insieme anche i mattoni «economici» per garantire un Napoli solido e lontano dai guai delle ultime tormentate stagioni. Agli «uomini giusti» viene chiesta pazienza: prima di firmare contratti e promettere ingaggi, bisogna avere idee chiare sul capitale. Ed il capitale arriverà: Naldi l'ha garantito ancora una volta ieri in un'intervista rilasciata alla trasmissione "Number Two" di Crt-Telenapoli. «Con la Marriott ci sarà un incontro a breve (giovedì, n.d.r.). L'arabo Haq? Mi è sembrato serio. Io ho la fortuna di capire al volo chi mi sta di fronte: quell'incontro mi ha convinto». Ma oltre alla Marriott ed allo «sceicco» ci sarebbe anche un importante gruppo finanziario internazionale, con sede in Svizzera, pronto a scendere in campo al fianco del Napoli. In ogni caso, si tratterebbe di finanziatori, non di soci nel senso abituale del termine. Si tratta di gruppi pronti ad investire nell'impresa-Napoli, ottenendo in garanzia azioni del club, ma senza voglia o necessità di governare la struttura. Insomma, piena fiducia nelle possibilità di Salvatore Naldi, che sarà presidente e che ha grandi progetti, ad esempio per lo stadio: «Io so che il sindaco Iervolino ed il Governatore Bassolino hanno interesse per la vicenda. Si tratta, fra l'altro, di creare molti posti di lavoro». Il progetto-stadio, così come pensato inizialmente, prevede l'utilizzo dello strumento del project financing: il Comune darebbe in gestione lo stadio al Calcio Napoli, che in cambio ristrutturerebbe l'impianto, trasformandolo con centri commerciali, ristoranti, palestre, cinema, alberghi e rendendolo utilizzabile tutti i giorni della settimana, non solo la domenica. Anche per rinnovare il San Paolo occorrono fondi, ma questo è un discorso distinto, che potrebbe comunque coinvolgere gli attuali finanziatori, anche se in forma differente. Infine, il futuro presidente Naldi ha anche riparlato della panchina. Il rapporto con De Canio (nella foto al centro) è tormentato, come quegli amori che non possono finire, sicché l'imprenditore insiste nel dire che spera di "ingaggiare" De Canio, anche se fa complimenti ai tecnici che vengono più di frequente associati al Napoli, come Tardelli, Colomba e Cavasin. Insomma, il futuro ha ancora tante incognite. Le poche sicurezze arrivano sul fronte economico: Naldi ha certezze dalla Marriott, ha buone sensazioni dallo sceicco, ha l'asso nella manica degli svizzeri. Insomma, le premesse sembrano buone. Bisogna solo sbrigarsi a concretizzare.

GRAN LAVORO PER IL NUOVO PROPRIETARIO

Ieri Salvatore Naldi ha letto il piano di De Canio, incontrato Moggi e contattato il diesse Martino

Grandi manovre: Naldi è entrato prepotentemente in azione. Le sue giornate, ormai, sono tese soltanto a varare un valido organico per assicurare un tranquillo futuro, societario e tecnico, al Napoli. Non si spendono, infatti, tanti milioni di euro, non si acquista un club come il Napoli, se non si pensa in grande, essendo, tra l'altro, un napoletano, per giunta ricchissimo. Nessuno può giurare sugli effetti della cura-Naldi; di certo si sta lavorando per cancellare gli ultimi, drammatici anni. L'imprenditore lo sta facendo ben sapendo che i tempi sono stretti e la bontà delle operazioni, giorno dopo giorno, diventa più rischiosa. Nella mattinata di ieri Naldi ha letto e valutato il piano di De Canio; subito dopo pranzo ha incontrato al «Mediterraneo» Luciano Moggi; nel tardo pomeriggio ha contattato Gabriele Martino, attuale diesse della Reggina. La giornata di Naldi è iniziata, dunque, con un'attentissima lettura del piano quinquennale di De Canio, consegnato a Corbelli prima dell'incontro col Siena. Quel piano, colpevolmente trascurato un po' da tutti, è stato esaminato ieri mattina dal neo proprietario, che, pare, ne abbia apprezzato i contenuti (dalle premesse agli obiettivi, dalla durata alla posizione dell'area tecnica, sino agli organigrammi, alle metodologie, al reclutamento degli acquisti ed al settore giovanile). Un motivo in più per stimare maggiormente De Canio. È noto, infatti, che Naldi sarebbe felicissimo se De Canio gli dicesse «Sì, resto». Ma, tra il dire («Rimanga con noi») ed il fare («Va bene, mi ritenga operativo»), c'è di mezzo il mare di problemi che Naldi ha dovuto e deve affrontare. Il neo proprietario ha proposto nuovamente a De Canio di rimanere: allungamento del contratto, con riduzione dell'ingaggio cui il tecnico ha preferito rinunciare, non vedendo chiarezza e programmi. De Canio non ha mai creato problemi sotto il profilo economico e, probabilmente, non ne creerebbe neppure ora. Un eventuale "sì" dipenderebbe solo ed esclusivamente dai programmi: cosa si vuol fare? Con quale diesse? Con quali calciatori? Non si può pensare di vendere Stellone (nella foto in basso) e procedere con il solo Floro Flores. Se si dà via il bomber azzurro (ma anche per Roberto si parla di un'offerta di allungamento del contratto, con riduzione dell'ingaggio), occorrono almeno altri due attaccanti. Naldi, dopo aver letto... De Canio, ha incontrato Luciano Moggi, che attualmente è legatissimo alla Juventus, ma che avrebbe mille e più motivi per un futuro ritorno a Napoli. Breve quanto cordialissimo il vertice tra i due, prima di salire sull'auto di Armandino Aubry, che ha portato il manager all'aeroporto. «Ho incontrato una persona che ha voglia di far tornare grande il Napoli», ha detto Moggi, raggiunto telefonicamente a Torino. Quali consigli ha dato a Naldi? «Ho preso un caffè, non ho dato consigli: non mi piace darne. Comunque, ci siamo visti per dieci minuti. Anche volendo, non avrei potuto darne. Spero che Naldi riporti il Napoli nel torneo che la città ed i tifosi meritano. Le intenzioni ci sono. In bocca al lupo». Dopo aver salutato il potentissimo manager, Naldi si è rituffato nel suo calcio, quello con il quale dovrà confrontarsi, quello di serie B. Solo per un altro anno, si spera. C'è stato, poi, un contatto con Gabriele Martino, direttore sportivo della Reggina, che sarebbe felicissimo di trasferirsi a Napoli. Non l'ha mai nascosto: lo disse nei giorni del ritiro degli azzurri a Brusson, l'ha ribadito quando la sua Reggina ha portato via un prezioso pari dal San Paolo. Naldi, ovviamente, sta ascoltando più di una persona impegnata nel mondo del calcio. Vuole valutare attentamente prima di decidere, anche perché, poi, nel bene e nel male, sarà lui il responsabile della scelta. Ha confidato che vorrebbe un Galliani, un Moggi, un Bottega: lui vorrebbe uno in grado di rappresentarlo, di organizzare, di guidare il Napoli in tutto e per tutto. Purtroppo per lui, personaggi di quella caratura sono tutti impegnati. Dunque, si procede con altri contatti dopo aver ascoltato Pierpaolo Marino, che ha splendidi precedenti azzurri negli anni aurei di Maradona.

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