Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, Minervini bussa a soldi
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 12 aprile 2002 00:00:00
Non bastano le promesse, gli atti di buona volontà, quei due milioni e mezzo di euro che Naldi e Corbelli avevano promesso per le esigenze immediate. Per salvare il Napoli ci vuole di più, molto di più: almeno il doppio di quanto proposto come prima rata dai due soci di maggioranza. Non due milioni e mezzo di euro, ma almeno cinque. E solo per arrivare alla fine del prossimo mese. Poi ci saranno nuove esigenze, nuovi pagamenti, ed il Napoli avrà bisogno di altro denaro. L'ultimatum l'ha dato l'amministratore giudiziario Gustavo Minervini (nella foto in alto) al socio di maggioranza Giorgio Corbelli. Ieri i due si sono incontrati per la prima volta da quando la Fallimentare ha revocato gli amministratori azzurri. Ed il risultato è stato a dir poco devastante per il Napoli. L'amministratore azzurro ha accettato di raccontare la situazione del Napoli, subito dopo aver incontrato per la prima volta Corbelli. Che succede, professor Minervini? «Succede che la prima scadenza è arrivata. L'otto aprile avrei dovuto pagare gli stipendi ed i fornitori, ma non ho potuto farlo. Nel frattempo i giorni passano ed aumentano anche i debiti tributari». Ma i soci hanno annunciato l'immissione di denaro fresco... «Ne ho appena finito di parlare con Giorgio Corbelli. Gli ho spiegato che i due milioni e mezzo di euro che offrono sono pochi: serve almeno una cifra doppia. E poi non posso accettare quei soldi in conto aumento capitale. Se c'è quell'etichetta sopra, quel denaro deve rimanere fermo sul conto, intatto, finché non viene chiesto ufficialmente l'aumento di capitale. Io non ho bisogno di soldi per il futuro, mi servono liquidi per fronteggiare le esigenze attuali. E cinque milioni di euro mi consentiranno appena di arrivare alla fine del mese». Professor Minervini, questo sembra quasi un ultimatum ai soci. «No, io non posso permettermi di mandare ultimatum a nessuno. Il fatto è che, a mia volta, ho il dovere di rispondere al tribunale di quel che faccio e dovrò spiegare presto quel che sta accadendo». Parla della relazione che, in qualità di amministratore giudiziario, deve presentare a scadenze fisse ai magistrati? «Certo, io dovrò spiegare quel che sta accadendo. È uno dei miei doveri. E raccontare questa situazione stagnante certo non farà piacere al tribunale, che mi ha incaricato di gestire il club». Ma si è dato un tempo limite di attesa per ricevere questi soldi? O ha dato un giorno ufficiale ai due soci? «No, naturalmente non c'è una scadenza formale e precisa. Io so solo che c'è da badare alla gestione del Napoli, che è ingente. Bisogna pagare i creditori: dipendenti, calciatori, fornitori. Come spesso accade, questi ultimi, i fornitori, sono quelli che aspettano di più. Ma non posso pretendere che aspettino in eterno. E poi c'è il fronte erario da tenere sotto controllo». Già, le tasse che sono il cruccio del Napoli. «Ed io, invece, devo tenere sotto controllo proprio questo fronte in maniera particolare. Lo avrei fatto comunque, ma nell'ordinanza del tribunale che mi assegna l'amministrazione giudiziaria c'è un particolare riferimento alla necessità di far fronte a tutti i pagamenti, "compresi quelli fiscali". È scritto in quelle carte». Ha incontrato Corbelli per la prima volta. Che effetto le ha fatto? «Mi sembra che Corbelli abbia piena comprensione di quel che sta accadendo. Ci siamo lasciati con l'impegno che mi farà sapere notizie al più presto. Deve confrontarsi con i suoi professionisti, per capire se hanno possibilità di modificare la destinazione di quei soldi, e deve parlare col socio Naldi, per comprendere se c'è la possibilità di aumentare la cifra a disposizione del Napoli». Professore, la situazione del Napoli è drammatica? «Diciamo che non è delle migliori».
CORBELLI PRENDE TEMPO
«Devo parlare prima con il mio socio Naldi»
Giorgio Corbelli, dopo aver parlato con l'amministratore giudiziario Minervini per circa un'ora, è andato di corsa in via Teulada, dove l'aspettava Bruno Vespa per la registrazione di una puntata speciale di «Porta a Porta», che verrà mandata in onda nel corso della prossima settimana e sarà incentrata sul caso dell'arresto dell'imprenditore coi baffi. Prima di andare a piazzarsi davanti alle telecamere, Corbelli (nella foto in basso) ha accettato di spiegare quel che è accaduto. «È stato un incontro sereno e senza problemi. L'amministratore giudiziario mi è sembrato ben disposto e consapevole del momento che sta vivendo il club». Poi l'ex presidente ha spiegato la richiesta: «Il professor Minervini ha chiesto di avere più denaro a disposizione per le esigenze del club. Io ho risposto che gli farò sapere. Ho bisogno di confrontarmi con i miei professionisti per capire se ed in che modo è possibile versare altri soldi con un'altra formula. E soprattutto, ho la necessità di parlare con il mio socio Naldi. Ogni passo di questa avventura lo decidiamo insieme ed anche questo deve essere valutato da Corbelli e Naldi, senza possibilità di sovrapposizioni». Intanto, Toto Naldi non commenta, ma un nuovo incontro fra lui e Minervini potrebbe già avvenire nella giornata di oggi. Naldi, infatti, cerca in tutti i modi di fare uscire il Napoli dall'impasse.
APPUNTAMENTI E SCADENZE AZZURRE
Il destino del club si decide a metà maggio
Metà aprile-metà maggio: sarà un mese intenso e decisivo questo che si appresta a vivere il Napoli. Decisivo per quanto accadrà sul campo, certo, ma soprattutto per ciò che avverrà sull'asse soci-amministratore giudiziario-tribunale. Un rincorrersi affannoso di scadenze ed appuntamenti che pretendono (tutti) risposte convincenti. Intanto, il professore Minervini resta in attesa dei denari necessari per il pagamento degli stipendi ai tecnici, ai calciatori ed ai dipendenti, oltre che, è ovvio, per l'Irpef relativa. Cifre consistenti, visto che ogni mese di gestione al Napoli costa ben 2,5 milioni di euro. Giorno importante, poi, sarà il 3 maggio: in quella data, infatti, il tribunale si pronuncerà sul ricorso del Napoli contro l'amministrazione giudiziaria. Basando la propria difesa sul principio che il giudizio sui bilanci delle società di calcio spetta alla Commissione di Vigilanza sulle Società (Co.Vi.Soc.) della Federcalcio, il Napoli spera nella revoca del provvedimento. Passerà senza lasciare segni, invece, l'assemblea dei soci fissata per il 16 aprile: non essendo stata convocata dall'amministratore giudiziario, infatti, l'assemblea andrà deserta. Cosicché, incrocio dei destini azzurri sarà l'assemblea che - questa volta convocata dal professore Minervini - dovrebbe tenersi giusto a metà maggio, con all'ordine del giorno l'aumento del capitale. Una cifra, questa, che potrà essere fissata soltanto al termine della ricognizione in atto sui conti della società.
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