Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, Marcolin sdegnato per il ‘caso Catania'
Inserito da (admin), mercoledì 30 aprile 2003 00:00:00
«Hanno falsato il campionato»: pesanti come macigni le parole di Dario Marcolin. Il centrocampista precisa subito che avrebbe parlato nell'identico modo anche se non fosse stato direttamente coinvolto quale calciatore del Napoli. «Strano che a falsare il campionato - continua Marcolin - sia stata proprio una decisione della Caf, il massimo organo di giustizia sportiva. La cosa più strana è che a 6 giornate dalla fine del torneo possa succedere tutto questo. Tale sentenza va a vanificare il lavoro svolto, tra mille e mille sacrifici, da altre società: Napoli, Genoa, Bari, Messina, Ascoli, Verona, Messina, Venezia, Cosenza. Ci ha dato fastidio quanto è accaduto: il giudizio della Disciplinare è stato totalmente capovolto dalla Caf. Di colpo, quello che era bianco è diventato nero. Non è possibile che persone responsabili, e lo sono tutte quelle dei due organi giudicanti, possano avere in merito giudizi diametralmente opposti. Qualcosa non quadra, qualcosa non è chiaro». In assenza di una giurisprudenza sportiva chiara ed esplicita, non sarebbe stato meglio...«...non so cosa è meglio e cosa è peggio. Non spetta a me dirlo. Di certo, io, quale cittadino e quale calciatore, resto perplesso al cospetto di un così repentino cambio di giudizio. Chi dice la verità? Il responso di primo grado o il secondo? Sta di fatto che, così facendo, lo ripeto, si vanifica il lavoro di tanti club». Una pausa e Marcolin aggiunge: «Cosa accadrà se il Catania dovesse salvarsi per un solo punto? Sarà il finimondo. Quei 2 punti in più assegnatigli dalla Caf potranno risultare pesantissimi e sconvolgere la classifica finale, con danni irreparabili per qualcuno. Mi auguro fortemente che non sia il Napoli». Ciò che ha maggiormente sorpreso ed indispettito un po' tutti è stato il fatto che a pagare siano stati più i terzi che il "colpevole" Siena. Ai toscani, infatti, è stato tolto 1 punto; ad altri club 2, in quanto hanno visto il Catania avvantaggiarsi per i 2 punti in più. «C'è stata incredulità tra di noi», rivela Marcolin. Ed è la verità. Lunedì sera, quando le televisioni hanno iniziato a diffondere la notizia della sentenza della Caf che favoriva il Catania, molti calciatori hanno telefonato al team manager Vigliotti per sapere se il tutto rispondesse al vero. Solo apparente, dunque, la tranquillità. Al Napoli, come ad altre squadre, questa sentenza ricorda lo stato di precarietà in cui versa il calcio italiano, già mortificato ed avvilito da Passaportopoli e dal caso-doping dell'Empoli, un calcio che va a rotoli. «C'è stata incredulità perché, tra l'altro, stavamo guardando in televisione Sampdoria-Siena - osserva Marcolin - ed i toscani hanno appreso la sentenza mentre stavano giocando. Il Siena che apprende la notizia mentre è in campo mi ha ricordato un aspetto curioso: prima di farti una siringa, ti danno uno schiaffetto sul sedere per non farti avvertire la puntura. Al di là delle battute, continueremo a vivere un campionato falsato da questa sentenza. Mai visto una cosa del genere». Ed ora, con quale spirito la squadra andrà a giocare a Palermo? L'obiettivo-salvezza, già difficile da centrare, è divenuto ancora più ostico da raggiungere. «Dovremo non pensarci più. Se si va in campo tenendo in mente la classifica, rischiamo di complicarci la vita. Siamo obbligati a vincere e basta». Il calcio è allo sbando? «Di certo, non c'è chiarezza, soprattutto quando ci sono tanti cambi in corsa. Resti perplesso, senti il terreno che ti viene a mancare, vedi vanificare gli sforzi, perdi fiducia».
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