Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, Marchetti al lavoro
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 25 giugno 2002 00:00:00
Marchetti è a Milano. Da stamane inizierà ad avere contatti con i responsabili dei club con i quali il Napoli ha calciatori in comproprietà: Baccin (nella foto in alto, Juventus), Di Vicino e Cristiano (Salernitana), Malafronte e Quadrini (Roma-Palermo), Montezine e Pavon (Udinese). Ieri, prima di partire, accompagnato dal segretario Vallefuoco, Marchetti ha tenuto un ultimo incontro con Naldi e con il diggì Russo per concertare gli ultimi dettagli economici, anche alla luce dei consigli dell'allenatore. Ricevute le indicazioni di Naldi (ovvero, il budget stanziato per la risoluzione delle compartecipazioni), da oggi il gm si confronterà con le controparti. Entro domani sera gli accordi o si sarà costretti a ricorrere alle buste. Il Napoli, volendo, può partire da una situazione di forza, sia per la disponibilità finanziaria della nuova società (Naldi ha sempre detto che non ci saranno più problemi, che lui regala «serenità e certezze»), sia perché il club potrà investire in queste prime operazioni i milioni di euro che risparmierà dagli ingaggi di Bigica, Moriero, Magoni e, forse, Luppi, tutti in scadenza di contratto. Se poi dovessero essere ceduti Husain e Vidigal... Domani, dunque, la definizione delle comproprietà; a seguire le prime trattative. Una dovrebbe avere buon fine in tempi abbastanza brevi. «Non è da escludere che io possa trasferirmi al Napoli già a fine settimana», fa sapere Emanuele Belardi, 25enne portiere della Reggina. Nato ad Eboli, ha sempre militato nella Reggina, tranne un anno in C1 nella Turris. Solo nell'ultimo campionato Belardi ha giocato con continuità (38 gare). Scarno il suo precedente curriculum: 1, 4 o 5 i gettoni di presenza annuali. «Mi sono guadagnato la promozione in A, ma sarei felicissimo di seguire il mister a Napoli, perché con lui sono in piena sintonia (c'è una grande stima reciproca) e perché Napoli è una piazza che affascina», confida di ritorno da un viaggio in Europa. Dunque, a Napoli per ottenere un'altra promozione? «Lo spero. La trattativa c'è e potrebbe chiudersi in poco tempo. Mi sono sentito con il mister, che è felicissimo della scelta fatta», dichiara entusiasta Belardi (nella foto al centro). Naturalmente, Marchetti tiene «in caldo» anche l'altra trattativa con l'Inter per Scarpi. Non resta che attendere, in quanto c'è da sistemare eventualmente Mancini, che ha estimatori a Lecce e, soprattutto, a Salerno, dove c'è il «vate» Zeman che lo stima e lo aspetta. De Canio dovette subito confrontarsi con un ambiente pieno di veleni, con una società più ricca di dissidi che di risorse economiche, con le scorie di una fresca retrocessione, con una squadra da ricostruire nel fisico e nel morale. Il nuovo trainer, invece, avrà alle spalle una solida società, come ribadisce Naldi, la fiducia dei tifosi nella nuova proprietà, un quinto posto che non è stato fallimentare, considerando quanto De Canio ha dovuto affrontare. Più semplice, dunque, il compito di Colomba rispetto a quello del suo predecessore, anche perché sono in atto trattative per Camara, Cuevas, Savoldi, Dionigi, senza sfaldare il gruppo «costruito» con pazienza e con abilità da De Canio.
STREAM CREDE NEL PROGETTO DI NALDI
L'emittente televisiva non ha rescisso il contratto con il Napoli, come avrebbe potuto fare in seguito alla mancata promozione
Quanto vale il Napoli? Tanto, tantissimo: lo sa bene Salvatore Naldi, che ha deciso di investire tempo e denaro nel progetto azzurro. Lo sa benissimo il mondo del calcio, che fa il tifo per un rientro del club azzurro nel novero delle grandi squadre. Lo sa perfettamente anche Stream, che possiede i diritti di trasmissione per le gare criptate degli azzurri anche per i prossimi tre campionati e che ha deciso di non cedere e di confermare il rapporto con la società. Pericolo scampato, dunque: il Napoli non resterà senza diretta televisiva domenicale, con buona pace dei tanti tifosi sparsi per l'Italia. Quell'accordo sembrava difficile da portare avanti. L'emittente televisiva, che garantiva 30 milioni di euro per il campionato di serie A e 5,5 per quello di B, avrebbe potuto rescindere unilateralmente il contratto a causa della mancata promozione. Ed invece la tv a pagamento ha deciso di non «procedere». Il quinquennale firmato alla vigilia dell'ultima sfortunata partecipazione al campionato di serie A avrà valore pieno e proseguirà per altri tre anni. Però, quelle carte firmate da Giorgio Corbelli dopo il blitz che aveva strappato i diritti a Tele+, per consegnarli proprio a Stream, prevedevano che, in caso di permanenza in serie B per più di un anno, al Napoli venissero decurtate del 20% le provvigioni. E sarà così: dunque, invece di cinque milioni e mezzo di euro, ne verranno versati poco più di quattro e mezzo. E se il Napoli tornasse in A, non avrebbe i 30 milioni che furono dilapidati due stagioni fa, ma dovrebbe accontentarsi di poco più di 25 milioni. L'importante è che un contratto esista e che sia per grandi linee quello che già c'era, anche perché, coi tempi che corrono, di somme così ingenti non se ne vedranno più tante nel mondo del calcio. Ed invece di denaro c'è sempre bisogno, anche perché le scadenze sono tante. Innanzitutto vanno pagati gli stipendi alla squadra, che ha avuto l'ultimo pagamento riferito al mese di gennaio. Poi bisogna far fronte alle tantissime esigenze contingenti: dal pagamento allo Sporting di Lisbona al debito con la Lega, dal ripianamento delle perdite chiesto dalla Corte d'Appello alla ricapitalizzazione prevista dalla stessa sentenza, ed in più bisogna aggiungere anche il debito con la famiglia Gallo, che ha vinto la causa contro il club, ottenendo la restituzione di una somma vicina ai cinque milioni di euro. Insomma, i problemi sono tanti e non avere anche quello dei diritti tv consente di tirare un sospiro di sollievo. Tutto ciò in attesa di formalizzare i primi movimenti di mercato e di mettere a punto lo staff che dovrà far marciare a pieno ritmo il Napoli che Salvatore Naldi ha in mente. Gli scogli da superare sono ancora numerosi, ma l'imprenditore napoletano non si arrende. Li affronta uno alla volta e li oltrepassa: vuol fare grandi cose e sa che ci riuscirà.
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