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Economia e Turismo

Napoli, Maldini ‘sponsorizza' Cuevas

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 8 luglio 2002 00:00:00

Il risultato più "rotondo" del Paraguay ai Mondiali nippocoreani è stato il rotondo 3-1 contro la Slovenia, condito da due reti di Nelson Cuevas. Cesare Maldini (nella foto in alto), ex ct della selezione sudamericana, accetta volentieri di parlare del giovane attaccante. Lo racconta con l'affetto di un padre e con l'esperienza di chi sa scoprire giovani talenti: «È bravo, molto bravo. Ha ancora margini di miglioramento». Ma è un giocatore adatto al calcio italiano? «Questo non posso dirlo. L'esperienza mi insegna che ogni giocatore ha un impatto diverso con un nuovo campionato. Però, io ho piena fiducia nelle possibilità di questo ragazzo, che mi ha colpito per le doti naturali che ha. È molto bravo nel governare la palla, ma non è semplicemente un giocoliere. Sa sempre cosa fare quando riceve un passaggio, anche se ha ancora tantissimo da imparare. E per questo dico che il Napoli di oggi per lui sarebbe un traguardo importante». Perché? «Perché a Napoli c'è Franco Colomba, un allenatore che sa come far crescere un giovane. Colomba è uno dei pochi tecnici che conserva la voglia di insegnare ai ragazzi: per Cuevas sarebbe fondamentale. E poi si parla di Napoli...» Lei cosa pensa di Napoli? «Tutto il meglio. Quando ero ct dell'Italia, chiedevo sempre di venire a giocare al San Paolo, perché la gente di Napoli sa come trascinarti. Contro la Russia, gara decisiva per l'accesso ai Mondiali, mi imposi: venimmo a Napoli e vincemmo. Che città, che gente entusiasta!» Torniamo a Cuevas (nella foto al centro): è giovane, brillante, ma in B il gioco è duro: come reagirà? «Se c'è una cosa che non lo spaventa sono i contrasti. A vederlo non si direbbe, perché ha un fisico minuto. Eppure, nei contatti in campo non ha paura di niente». Nel River Plate Diaz lo ha usato poco. Cosa significa? «Non so cosa possa significare. Il ragazzo, durante il ritiro, mi ha spiegato che l'allenatore non aveva fiducia in lui. Io, però, l'ho trovato pronto, ben preparato. Insomma, io la fiducia gliela avrei data. Così come gliel'ho data durante il Mondiale». Pregi e difetti...«Partiamo coi pregi: è rapido, attento, grintoso, coraggioso. Il più grande difetto nasce dalla giovane età: è impulsivo, deve ancora imparare molte cose del calcio. Però, se qualcuno cerca di insegnargliele, è contento: non è di quelli che pensano di sapere già tutto». Insomma, è un giocatore "da Napoli"? «Io dico di sì. Può essere una piacevole sorpresa. E poi, in quella città e con quell'allenatore, non può che fare bene».

«SOGNO L'AZZURRO, ASPETTATEMI»

L'attaccante paraguaiano Nelson Cuevas freme al pensiero di giocare al San Paolo

Nelson Cuevas ha 22 anni ed una sola grande passione: il calcio. Ha giocato nella sua terra d'origine, il Paraguay, tra lo Sport Colombia e l'Atletico Tembetary (medie formazioni di serie B) fino al giorno in cui fu scoperto dal River Plate, che nel '99 gli aprì le porte del grande calcio argentino. Ma Cuevas ora vuole di più: è esaltato dal sogno del calcio italiano ed il contatto con il Napoli lo emoziona. «Sono pronto e l'idea di poter giocare nel Napoli mi esalta». Il problema è che, dopo un primo sondaggio, la trattativa si è arenata. Per capire la maniera in cui il Napoli è arrivato a Cuevas, bisogna fare un passo indietro alla scorsa stagione. Il Napoli, nello scorso inverno, decise di cedere Husain in prestito al River Plate. Fu un «sacrificio» necessario, perché Claudio Husain è in assoluto il giocatore con l'ingaggio più alto (oltre 100mila euro al mese) e bisognava risparmiare. Il contratto che lega Husain al club azzurro, però, scade fra due anni e la necessità di risparmiare c'è ancora, così, invece di riprendersi il giocatore e ricominciare a pagare l'altissimo ingaggio, la società partenopea alla fine della stagione ha pensato di rivolgersi al River. Ai campioni d'Argentina il Napoli ha proposto di tenersi Husain, cedendo in cambio Cuevas più una manciata (consistente) di milioni. In questo caso, bisogna anche «fare cassa» dalla cessione, perché l'argentino è stato acquistato in due «fasi» dal Napoli (che prima lo aveva in comproprietà col Parma) ed in totale è costato più di 12 milioni di euro. E proprio la necessità di aggiungere denaro allo scambio Husain-Cuevas ha raffreddato l'interesse del River. Ma siccome la volontà del giocatore in questo momento conta molto, proprio Cuevas sta tentando di convincere il River. L'agente Fifa Domenico Cardone gestisce il giocatore per il mercato italiano ed aspetta un cenno dal Napoli. Anche il calciatore aspetta: «Basta una telefonata da parte dei dirigenti azzurri per dare un'accelerata all'affare», ha spiegato Cuevas, che in questo momento si allena con il River Plate. Cuevas è l'uomo che ha regalato il titolo nel Torneo Clausura alla squadra allenata da Ramon Diaz. Ed è stata una sorta di vendetta: Diaz, infatti, non ha molta fiducia nel giovane paraguaiano e lo ha tenuto ai margini fino al giorno del decisivo match tra River Plate e Racing. A tempo scaduto il portiere del River, Comizzo, s'è fatto espellere per un fallo scorretto. La successiva punizione del Racing è stata ribattuta dalla barriera ed è finita sui piedi di Cuevas a centrocampo. Il giovane paraguaiano ha «cavalcato» verso la porta avversaria, dribblando sei avversari, compreso il portiere, e terminando la sua corsa dentro la rete avversaria. Quel gol al 92' ha regalato al River Plate il titolo con una giornata di anticipo. Ma c'è di più. L'allenatore Ramon Diaz aveva promesso che, se la squadra avesse vinto il campionato, avrebbe sorteggiato fra tutti i giocatori una Mercedes ultimo modello, comprata a sue spese. Sapete chi è stato estratto nell'ultimo allenamento della stagione? Indovinato, Nelson Cuevas, che ha trovato l'auto fiammante al ritorno dai Mondiali, dove è riuscito a segnare due reti nel match del Paraguay contro la Slovenia. Ieri Cuevas era in campo ad allenarsi col River, ma la voglia d'Italia è immensa. In Argentina conoscono bene Napoli, gli hanno parlato del San Paolo: «Ma è vero che lì viene più pubblico che alle partite del River Plate?», chiede. E senza aspettare risposta, continua: «Vorrei giocare lì. Sarebbe un sogno per me».

CONTATTO CON IL GIAPPONESE NAKAYAMA

Dal Giappone rimbalza una notizia di mercato che coinvolge anche gli azzurri: l'attaccante Masashi Nakayama, svincolato dallo Jubilo Iwata (la squadra di Schillaci, ricordate?) sarebbe al centro di un derby tra Como e Napoli. Ingaggio decisamente moderato, nessun costo di cartellino, Nakayama nella sua terra è un idolo, anche se un po' stagionato. Nato nel 1967, è stato protagonista del boom del calcio in Giappone ed è stato anche leader della Nazionale. Agli ultimi Mondiali, però, ha fatto da comparsa: una sola presenza, nella seconda gara della prima fase, contro la Russia.

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