Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, la speranza si chiama Stellone
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 9 aprile 2002 00:00:00
«Stellone in campo contro il Crotone? Non è un'ipotesi remota. Vuol sapere un retroscena? Considerando il suo immenso entusiasmo, sono stato addirittura tentato di portarlo in panchina contro il Bari...»: Gigi De Canio (nella foto in alto) rivela che non è follia parlare dell'impiego di Stellone a Crotone, dopo diciotto giorni dall'intervento chirurgico al ginocchio destro per una modesta lesione del menisco esterno. «Questa grande voglia di Roberto - dice De Canio - dimostra quanto sia attaccato al Napoli. È importante questo suo entusiasmo. Stellone dice che adesso sta meglio rispetto alle precedenti settimane, quando doveva giocare stringendo i denti. Ecco perché il recupero di Stellone per domenica, nella difficile partita a Crotone, è una possibilità non remota». Il Napoli ha vinto, viva il Napoli. «Stiamo uscendo da un momento di difficoltà psicologica. Non avevamo problemi fisici, lo stiamo dimostrando. Dobbiamo tener presente quel periodo per evitarne un altro. Dobbiamo pensare solo ad andare avanti, a vincere ed a divertirci. C'è nuovamente lo spirito di dicembre, quello che ci consentì di realizzare un'importante serie di risultati». Adesso puntate ad otto vittorie. «È fondamentale la continuità di vittorie, perché sono tanti i punti da recuperare in classifica. Tentiamo di raggiungere il massimo». Su quale squadra il Napoli farà la corsa? «Non facciamo la corsa su nessuno, anche perché le prime quattro sono in salute. Certo, mancano otto partite alla fine e non si può mai dire nulla. Basta guardare il Siena: sembrava spacciato, ha realizzato cinque vittorie e si è rimesso in corsa. Sarà un bel finale di campionato». Lei, domenica, ha detto che si era parlato troppo presto della primavera Salernitana, mai sbocciata, e del Napoli morto, che è invece vivo: «Non mi permetto di commentare i problemi altrui. Facevo un riferimento all'effetto del derby: dopo quella sconfitta a Salerno, si era ritenuto morto il Napoli, non considerando i nostri tanti problemi e non considerando il nostro orgoglio, nuovamente emerso. Non ho fatto riferimento polemico alla Salernitana». Quali meccanismi ha attivato De Canio per dare la sveglia al Napoli? «Nei momenti di difficoltà ho detto ai ragazzi di guardare avanti. È riemerso l'orgoglio di chi vuole vincere: quello che avevo sollecitato. Questi ragazzi sono professionisti veri, seri. Hanno quelle motivazioni che ogni uomo deve avere nella vita: è fondamentale, anzitutto, il rispetto verso se stessi». Il futuro del Napoli e di De Canio? «Ho sempre guardato al futuro con realismo, consapevole delle difficoltà del presente. Se non conosciamo bene il presente, non possiamo batterci per migliorarlo. Non ci si può illudere, correndo il rischio di cadere e di farsi male. Dico che le speranze di promozione restano flebili: siamo a 6 punti dal quarto posto e mancano otto partite». È arrivato un segnale forte dalla città: 22.000 paganti. Dalla società quali segnali sono arrivati? «Corbelli è da poco tornato in libertà e deve riappropriarsi della società. Si legge che è in atto la fase della ricapitalizzazione, che potrebbe riconsegnare il Napoli ai legittimi proprietari. Viviamo questo periodo con serenità, non pensando a certe cose. Pensiamo a raggiungere il miglior risultato sportivo. Il discorso vale anche per me, certo: rispetto alla scorsa settimana non è cambiato niente». Luppi (nella foto al centro), un'altra grande prestazione. «Il ragazzo, anzi il vecchietto, non mi sorprende. Abbiamo visto quanto vale in queste settimane. È l'uomo guida della difesa. Ho sempre saputo di poter contare su di lui». Ci sono giocatori da cui s'aspetta di più? «Mi aspettavo e mi aspetto una reazione da coloro che hanno giocato meno. È il momento in cui questi giocatori devono far valere la loro freschezza, dimostrando di essere da Napoli. Mi aspetto che Alessi decida di diventare un po' più protagonista. Mi aspetto che Pavon faccia ciò che ha dimostrato di saper fare nel suo Paese. Mi aspetto che Graffiedi si riprenda ciò che il tempo gli ha tolto. Mi aspetto che Cristiano recuperi il tempo perso per l'infortunio».
STELLONE FREME, ALBARELLA LO FRENA
Il bomber riprende oggi gli allenamenti
Hanno inizio oggi i tre giorni-verità per Stellone. Riuscirà a fare il «miracolo» e ad essere in campo a Crotone, oppure il suo rientro slitterà di una settimana e lo si vedrà al centro dell'attacco nella partita successiva, quella contro il Messina al San Paolo? De Canio non esclude che venga prima convocato e, poi, anche utilizzato, magari inizialmente in panchina. I suoi più stretti collaboratori frenano un po' l'entusiasmo di tutti. Ecco Eugenio Albarella, il preparatore atletico dello staff di De Canio. È lui che ha sotto osservazione Stellone (nella foto in basso) da quando è tornato a Napoli dopo l'intervento. «Abbiamo un po' accelerato i tempi, perché abbiamo trovato un buon trofismo, una discreta mobilità. Così si è deciso di fargli fare lavoro organico, di forza. Il tono muscolare è buono e, quindi, si è proceduto anche con i cambi di direzione.». Oggi quale lavoro fa? «Il lavoro organico con la squadra, poi intensificheremo quello individuale con il pallone. Roberto si è allenato anche domenica mattina. Lui nota che non avverte problemi ed è euforico. Va capito perché, da tempo, non lavorava senza remore, senza accusare problemini dopo gli interventi chirurgici». Lei è il più accreditato a sbilanciarsi: ce la farà a giocare a Crotone, battendo tutti i record? «Non siamo qui per battere record, ma per lavorare seriamente senza mettere a rischio l'incolumità dei calciatori che ci sono stati affidati». Dunque, ce la farà? «In questo momento non mi sento di dire né sì né no. Valuteremo le probabilità di impiego giorno dopo giorno, in funzione delle "risposte" che avremo sul campo dal calciatore. Dipenderà solo dai test: oggi il primo, ma non il più importante. Quello lo si avrà soltanto quando l'allenatore deciderà di fargli fare la partitella, quando andrà in contrasto, quando dovrà scattare e fare cambi di direzione in velocità». Roberto è superottimista. «Lo capisco e lo ammiro. Noi, però, non abbiamo velleità di battere i record, ma di fare tutto scrupolosamente. Non dovesse farcela, vorrà dire che lo rivedremo in campo la domenica successiva contro il Messina». La parola al dottor Lino Russo, che ha seguito i problemi di Stellone, prima ad un ginocchio, poi all'altro. «Sono felicissimo dell'entusiasmo di Roberto. La sua professionalità, la sua voglia di ritornare in campo faranno bene a lui ed a noi. Valuteremo gli eventuali miglioramenti giorno dopo giorno, poi si vedrà. Il tutto, naturalmente, dopo attente valutazioni con gli ortopedici, con l'allenatore e con il preparatore atletico che sta seguendo la ripresa di Stellone». Non è da escludere che nei prossimi giorni Stellone venga mandato a Roma per una visita di controllo da Mariani. È bene che anche chi l'ha operato dia il suo consenso prima che Stellone giochi. La fretta, spesso, è cattiva consigliera. Sarebbe da folli rischiarlo per bruciare i tempi e, poi, perderlo nella fase cruciale.
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