Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, l'arte di sbagliare
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 3 ottobre 2001 00:00:00
Dal primo giorno in cui firmò il contratto, a chi gli chiedeva delle possibilità di ritorno del Napoli in serie A, Gigi De Canio rispondeva: «La squadra è monca e poco omogenea. Il Napoli non è competitivo, ci sono molte squadre più forti. Certamente, non siamo tra le prime quattro». E per rendere competitiva la squadra cosa occorrerebbe? «Almeno cinque-sei acquisti mirati». De Canio aveva preparato una lista di calciatori «preferiti», ideali per sublimare la «rosa»; Corbelli e Ferlaino, nonostante le carenze economiche, promisero che lo avrebbero accontentato. «Prenderemo un attaccante di prima fascia», disse Corbelli (nella foto in alto). Come? Vendendo alcuni dei «gioielli» di famiglia: Husain, Saber, Troise... Non avevano fatto i conti, i due soci, che è difficile vendere se ti ritrovi isolato, dopo aver dichiarato guerra al mondo. Così, il Napoli si è ritrovato solo e senza soldi. Il che, tradotto in acquisti, ha avuto un unico significato: il club non ha sborsato una sola lira per gli ingaggi e De Canio non ha avuto uno solo dei calciatori segnalati. Per giunta, ha visto la «vecchia» squadra indebolita da alcune partenze: per fine prestito, come Pecchia, perché perso alle buste, come Matuzalem, o per un problema di plusvalenze, come Di Vicino. Il Napoli si è indebolito rinunciando ai possibili rinnovi dei prestiti di Quiroga e di Pecchia ed al possibile riscatto di Amauri (che oggi avrebbe potuto sostituire Stellone), che sarebbe costato un paio di miliardi; perdendo, ingenuamente, Matuzalem. Inserendo questi quattro calciatori, la formazione sarebbe più quadrata e De Canio (foto al centro) avrebbe qualche problema in meno. Quiroga è tornato al club di appartenenza, Pecchia si fa valere nel Bologna, Amauri e Matuzalem sono utili a Novellino nel Piacenza. Ed il Napoli? Paga ingenuità e presunzioni, confermando, tra l'altro, una linea che si è rivelata devastante da qualche anno. Senza andare troppo indietro nel tempo, prendendo in esame soltanto le ultime sette stagioni, si nota come la società si sia privata di ben ottantaquattro calciatori. Un via vai continuo, roba da stazione ferroviaria più che da club calcistico. Pecchia, ad esempio, è stato mandato via due volte: la prima, per far soldi; la seconda, perché così ha deciso qualcuno. Sarebbe stato sufficiente fare un discorsetto con la Juventus e con lo stesso calciatore... Ottantaquattro calciatori che, oggi, recitano ancora un ruolo importante nel calcio italiano. Moltissimi in serie A. Un esempio per tutti: Eugenio Corini. Il Napoli se ne liberò dopo una sola stagione (1993-94: 14 presenze). Nella seguente, a novembre, il centrocampista fu ceduto al Brescia. Oggi è uno dei fenomeni del campionato, è la stella di un sorprendente Chievo. E Nicola Caccia? In serie B, ancora adesso, farebbe la differenza. Ovviamente, in un'ipotetica formazione che oggi il Napoli potrebbe schierare, evitiamo di inserire Fabio Cannavaro. Sarebbe un lusso e poiall'epoca la sua cessione servì per evitare il fallimento. In precedenza, era già capitato con Ciro Ferrara, un altro grande atleta che ha vestito la maglia del Napoli. Provate ad immaginare un Napoli così composto: Coppola, Colonnese, Quiroga, Paolo Cannavaro, Oddo; Lucenti, Rossitto, Pecchia, Matuzalem (Corini); Caccia (Amauri), Schwoch. Ed invece...
In prova Ognjenovic, «fantasma» del Real
Una novità, stamattina, al Centro Paradiso. No, non riguarda l'arrivo di Marco Quadrini, ma quello di Perica Ognjenovic, fantasista proveniente dal Real Madrid, da cui si è svincolato il 30 giugno scorso. Il Real lo strappò alla Stella Rossa, riuscendo a bruciare sul tempo alcuni club italiani, tra cui la Fiorentina. L'acquisto (fu pagato 20 miliardi) avvenne nel 1999, stagione in cui contò 11 presenze ed un gol. Neppure una comparsa, invece, nell'ultimo campionato. Ognijenovic è nato in Jugoslavia il 24 febbraio del 1977. Può fare la seconda punta o il trequartista. Salta bene l'uomo, ma non ha molta dimestichezza con il gol. Conta sei presenze in Nazionale. Il Napoli appare intenzionato a tesserarlo.
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