Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, inutile appello alla Lega
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 3 aprile 2002 00:00:00
Missione a Milano per l'amministratore giudiziario del Napoli, Gustavo Minervini. Missione nella sede della Lega per chiarire la posizione azzurra, per scoprire un pezzetto del futuro, per comprendere cosa pensa del Napoli il mondo del calcio. Il professor Minervini è partito nella tarda mattinata da Capodichino, accompagnato dal direttore generale del Napoli, Raffaele Russo. Appuntamento nel primo pomeriggio in via Rosellini: ad attendere l'amministratore giudiziario il vicepresidente ed attuale reggente della Lega Adriano Galliani. Alle 14 Minervini e Russo hanno varcato la soglia della sede della Lega Calcio e sono andati nello studio di Adriano Galliani. Lì hanno incontrato anche l'avvocato Cristina Rossello (che difende la Lega e Franco Carraro nella causa intentata dal Napoli per il risarcimento di 250 miliardi dopo la retrocessione in B) e l'avvocato Persichelli, legale della Federcalcio. L'incontro, scaturito dalla necessità di chiarezza della quale ha bisogno l'amministratore giudiziario prima di prendere ogni decisione circa il futuro del club azzurro, è stato improntato alla franchezza ed alla cordialità. Dunque, nello studio di Galliani, Minervini ha messo sul tavolo gran parte dei guai del club, con particolare riferimento ad un «problema» da 6,1 milioni di euro, quasi dodici miliardi di lire. Quella somma rappresenta l'ultimo colpo inferto ai conti già devastati della società partenopea. È una fidejussione riferita all'ultima campagna acquisti del Napoli; una di quelle che la Lega, nell'assemblea dell'otto marzo, ha deciso di portare a riscossione, affidandosi a una società di factoring. Non si tratta di un «dispetto» rivolto alla sola società azzurra: nel mirino della Lega ci sono tanti altri club e la società che si occuperà di recuperare il denaro alla fine dovrà portare in cassa la bellezza di 25 milioni di euro. Nella stessa situazione del Napoli si trovano la Lazio (6,8 milioni), il Torino (4,8), il Piacenza (1 milione), ma anche Brescia, Roma ed altre società. Ma solo il Napoli è in profonda crisi e solo il Napoli è andato a chiedere uno «sconto» o una dilazione. La risposta della Lega è stata cordiale, ma ferma: non è possibile pensare di escutere le fidejussioni di tutte le società italiane eccezion fatta per il Napoli. Sarebbe scorretto e probabilmente non piacerebbe alle altre. Quindi, sul bilancio azzurro quel sei milioni e passa di euro rimarranno tutti e non saranno nemmeno dilazionati. Non si è parlato, invece, dei problemi di iscrizione al campionato, che sono di competenza della Covisoc. L'Ente di controllo dei conti delle società calcistiche fa capo alla Federcalcio, ma la presenza dell'avvocato Persichelli della Figc non è riconducibile a problemi Covisoc dei quali il legale non si occupa in prima persona. Dopo l'incontro, il professor Minervini (nella foto al centro) ed il digì Raffaele Russo sono ripartiti per Napoli, concludendo, quindi, con un «nulla di fatto» la giornata lavorativa. Oggi il lavoro dell'amministratore giudiziario riprenderà: ancora alle prese con il bilancio da redigere, la società da ricapitalizzare, l'iscrizione al campionato da garantire. E sei milioni di euro in più che pesano sul bilancio.
IL NAPOLI TORNA SULLA LINEA-MAGINOT
Fondamentale l'apporto dei "vecchietti" del gruppo
Se la situazione economica del club lo consentisse, se, soprattutto, la situazione societaria avesse già dei contorni ben definiti, i responsabili avrebbero un dovere. Al di là di come andranno le cose, dovrebbero confermare i «vecchietti» della squadra: Luppi, Villa, Bonomi e Magoni. Villa e Bonomi sono già coperti da contratto, mentre Luppi e Magoni sono in scadenza, a giugno. È vero, tutti e quattro sono più vicini alla pensione che alla fase aurea della carriera, ma per lo spirito di sacrificio che dimostrano, per quanto stanno rendendo, meriterebbero il massimo della considerazione. Non valutiamo la caratura tecnica, ma la serietà e la professionalità dei quattro. La grinta di Bonomi, la voglia di Magoni, l'esperienza di Luppi, la serietà di Villa: tutti requisiti che sono alla base per la buona riuscita di ogni professione. Prendiamo in considerazione i tre «nonni» della difesa. Solo un caso se, quando De Canio ha avuto la possibilità di schierarli insieme, le cose sono andate più che bene? Uno sguardo ai numeri. Con Villa, Bonomi e Luppi, in 12 gare il Napoli ha vinto 8 incontri, ne ha pareggiati 2 e ne ha persi 2 (quelli con l'Ancona, al San Paolo, e ad Empoli, ovvero, quelli decisi dalle gaffes di Nucini e di Cassarà). Con loro tre in campo, il Napoli ha subito solo 6 gol nelle 12 gare; senza i tre contemporaneamente insieme, ben 24 in 17 incontri. «Ci troviamo bene tutti e tre insieme. Abbiamo trovato presto - osserva Bonomi - il necessario amalgama. Tutta la squadra si è avvantaggiata di questo aspetto, senza nulla togliere a Caruso ed a Troise. L'esperienza ci ha agevolati. Noi ci limitiamo a fare quello che ci indica l'allenatore, che è bravissimo anche tatticamente. L'aspetto importante è che noi anziani dobbiamo essere sempre di esempio e di aiuto per tutti». Dello stesso avviso è Luppi (nella foto in basso): «Le statistiche dicono che con noi tre le cose sono andate bene. Siamo riusciti a dare equilibrio e solidità al reparto, ma, se tutto gira, il merito è della squadra e non di un reparto. Ora, pensiamo a battere il Bari. Sarà la prima di nove finali, possibilmente tutte da vincere. Non ci saranno Stellone e Artistico? Pazienza. Cercheremo di andare in gol anche noi difensori ed i centrocampisti, come è successo a Genova con Vidigal». Luppi sarebbe pronto a rimanere a Napoli, ma la società, ora, ha altro da pensare. «Aspettiamo e vediamo come finisce la stagione. Adesso abbiamo tutti un solo obiettivo: la serie A».
DE CANIO: «LO SCONTO? MEGLIO SU TUTTI I BIGLIETTI»
500 biglietti venduti in poche ore. La maggior parte, ovviamente, di Curve, quelli con i prezzi ridotti del 50%: 6 euro e non 12. La decisione della società ha fatto discutere, a cominciare da chi aveva avuto l'idea di ridurre il costo dei tagliandi per Napoli-Bari, cioè da De Canio. «Sarebbero stato più logico abbassare i prezzi anche per gli altri settori, per avere una maggiore affluenza», ha detto il tecnico. Immediatamente è stato fatto osservare a De Canio che la decisione non è stata frutto del caso. «Tecnicamente, sarebbe piaciuto anche alla società - ha dichiarato il digì Russo - ridurre il prezzo di tutti i biglietti. Ciò non sarebbe stato possibile, in quanto avremmo fatto un torto agli abbonati. Mentre in Curva il costo medio di un tagliando per una gara è di 6 euro, per gli altri settori non è così. E poi, la disponibilità attuale dei biglietti delle due Curve sfiora i 35.000 posti, quindi quasi la metà della capienza dello stadio». Sarà possibile che anche in futuro venga adottata la stessa decisione? «Non possiamo escluderlo, ma aspettiamo di vedere come reagirà la gente a questa nostra iniziativa».
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