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Economia e Turismo

Napoli, il mercato delle beffe

Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 1 febbraio 2002 00:00:00

Dunque, il giorno è arrivato. Il mercato è chiuso e si è portato dietro delusione e polemiche, ripicche e rabbia. Ricapitoliamo: la società azzurra, che doveva sfruttare le trattative di gennaio per «fare cassa», si ritrova invece con un Artistico, un Lopez D'Asero ed un Pavon in più, un Husain in meno ed uno Jankulovski che andrà via a giugno. Tutto qui, o poco più: quel bilancio che dovrà essere studiato dal C.d'A. del 4 febbraio non porterà cifre clamorose nella casella degli introiti. Si arriva in tutto a sette miliardi, considerando i sei incassati dall'Udinese per Jankulovski (nella foto in alto) ed il miliardo risparmiato per l'ingaggio di Husain, mentre in quella dei guadagni «fittizi», fatti di plusvalenze che rappresentano solo ipotesi di aumento del valore, dovrebbero essere segnati più o meno 10 miliardi. Fallita la trattativa col Chievo, che voleva dilazionare in tre rate i sei miliardi liquidi da versare per Bocchetti. É andata in porto solo quella con l'Udinese, che avrà Jankulovski a giugno e che, oltre ai sei miliardi, darà al Napoli la comproprietà della stellina brasiliana Montezine, dell'attaccante Pavon, 29enne hondureño, e presterà il difensore 24enne argentino, di passaporto spagnolo, Esteban Javier Lopez D'Asero (un passato nella C spagnola con Murcia, nessuna presenza all'Udinese quest'anno). Addio mercato e bentornate polemiche, dunque. E la società ha pugnalato ancora una volta l'allenatore, che aspettava con fiducia. Aspettava dall'estate che il gruppo venisse rinfoltito, che arrivassero gli uomini giusti al posto giusto. Aveva ricevuto ascolto e promesse. Si era illuso che qualcosa stesse per cambiare, perché era già praticamente arrivato Ciccio Grabbi. Invece, ancora una volta, le promesse sono state dimenticate, cancellate, calpestate. Oggi De Canio si ritrova con due sconosciuti stranieri ed un Artistico in più, che è persona splendida e giocatore volenteroso e capace, ma proprio non era in cima alla lista dei desideri del tecnico. Del resto, se proprio fosse stato l'uomo adatto al Napoli, sarebbe stato ingaggiato in estate, quando era svincolato e disponibile. Invece è arrivato a fine gennaio, portando voglia di giocare e esperienza, ma anche una lunga assenza dal campo ed un ginocchio che proprio non dà garanzie allo staff medico. Tanto da convincere il Crotone ad accettare una singolare proposta: se Artistico mostrerà segni di cedimento fisico, il Napoli smetterà di pagargli l'ingaggio, che tornerà in carico alla società del presidente Vrenna. Un Artistico in più, un Husain (foto al centro) in meno, un allenatore abbandonato ed arrabbiato, una dirigenza spaccata, due soci che continuano a farsi la guerra: la somma di tutte queste voci non produce nulla, se non guai per il futuro economico-legale del club e per il prosieguo della stagione sportiva, che continua a vivere solo ed esclusivamente sulla grinta e sulle idee di un allenatore che ha saputo conquistare la squadra e la città. Già, ma non bastano la passione e la bravura di De Canio per regalare un futuro al Napoli. Occorrono soldi: tanti, maledetti e subito. Se ne riparlerà nel C.d'A. del 4 febbraio, nell'assemblea per la ricapitalizzazione del 12 febbraio e, soprattutto, nell'udienza alla Fallimentare del 20 febbraio.

Artistico: «I miei gol per tornare in A»

Ha scelto il numero novanta, la paura. Quella che gli è venuta mercoledì sera, quando ha pensato che il Napoli non lo volesse più. Poi tutto si è risolto ed il ragazzo di Roma ieri mattina si è presentato a Soccavo per il primo allenamento con i nuovi compagni. Si è mosso con disinvoltura, anche se l'ultima settimana senza allenamenti si è fatta sentire: «E sento anche il peso di quaranta giorni trascorsi senza una partita. Ma se sarà necessario, sono pronto a scendere in campo e giocare fin da subito», sorride Artistico al primo impatto con la città. È soddisfatto, forse non sereno, perché sa che Napoli rappresenta un esame difficile da superare. Anche per uno come lui che ha 32 anni, più di cento gol in carriera ed un'esperienza da vendere: «Non nascondo che l'idea di scendere in campo al San Paolo mi regala qualche brivido. Mio padre era di Napoli e tifava per gli azzurri; anche mia madre è originaria di qui e mio fratello è nato a Napoli. Io ho sempre fatto il tifo per il Napoli e sarà piacevole sapere in diretta il risultato della mia squadra del cuore. E poi sapete una cosa? Non ho mai giocato allo stadio di Fuorigrotta». Uomo capace di segnare, tanto. Proprio quello che serviva al Napoli, no? Artistico (nella foto in basso) fa il modesto: «No, non esageriamo. Il Napoli ha un parco attaccanti di ottimo livello. Io sono qui a disposizione e pronto a contribuire con i miei gol». Pronto anche a lanciare una sfida? «No, le sfide e le promesse non mi appartengono. È logico che voglio segnare quante più reti possibile per dare una mano a riportare la squadra al ruolo che le compete, nel massimo campionato». Parla da tifoso, più che da giocatore. Parla da uomo che finalmente ha coronato un sogno: «Fui contattato dal club quando con l'Ancona ero capocannoniere della serie C, ma non se ne fece nulla. Poi fui nuovamente avvicinato, ma al mio posto arrivò Schwoch, che a Napoli ha regalato giorni entusiasmanti. Ora è arrivato il mio momento. Spero di avere qualche soddisfazione anche io». Già, però tutto sarà più difficile, perché la gente di Napoli si aspettava Grabbi: «Ma la società mi ha sempre detto che le due operazioni non erano collegate. Io e Grabbi abbiamo caratteristiche completamente diverse e, se anche fosse arrivato lui, ci sarebbe stato ugualmente spazio per me». E dal futuro cosa si aspetta Artistico? «Sono qui in prestito dal Crotone, ma mi auguro che a fine anno le società si rivedano. Spero di arrivare in alto con questa maglia e vorrei rimanere qui anche quando arriveranno i giorni più entusiasmanti».

Stadio San Paolo, scatta la controffensiva per fermare gli invasori

Ieri al San Paolo c'è stato un nuovo sopralluogo della Commissione di Vigilanza. Appuntamento già fissato, che serviva a valutare l'impatto col pubblico dello stadio appena riaperto ed a capire come procedere nei lavori di miglioramento della struttura. Alla luce degli eventi del derby, la riunione della Commissione di Vigilanza si è trasformata anche in una sorta di studio sul campo per valutare le possibilità di fermare i teppisti. L'ipotesi presa in considerazione nasce da una delle tre proposte lanciate all'indomani del derby. Da un sondaggio tra esperti del Comune, rappresentanti del Calcio Napoli e Forze dell'Ordine, venne fuori l'idea di modificare il recinto che protegge il prato. Attualmente composto da ringhiere di ferro facilmente scalabili, dovrà essere modificato, posizionando a protezione del campo delle lastre di vetro infrangibile alte due metri ed inviolabili. Verranno anche eliminati i cupolini in ferro, che consentono un accesso più facile al campo. I membri della Commissione hanno chiesto un piano di realizzazione che preveda tempi brevi, entro la partita con la Ternana, prevista per il 3 marzo. Il San Paolo, comunque, dopo il sopralluogo di ieri, ha mantenuto l'agibilità, confermata per i prossimi tre mesi con una capienza di 78.400 posti. Ieri la prevendita per domenica era a quota diecimila biglietti: con il Modena non sarà gran pienone.

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