Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, è già tempo di rifondazione
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 12 marzo 2002 00:00:00
De Canio è stato chiaro. Una volta tolto il fardello della responsabilità, nessuno proibisce alla squadra di tornare a volare: «Perché l'aritmetica ci dà la possibilità di sperare; perché la maglia va onorata; perché capiremo su chi potremo e dovremo contare». L'ultima riflessione di De Canio apre lo spiraglio su due fronti quanto mai interessanti: il suo futuro nel Napoli (ha già un contratto sino a giugno 2003) e quello dei suoi calciatori. Poniamoci subito due domande. Il progetto che la società sta per varare sarà il parto di un accordo Corbelli-Naldi o ci ritroveremo con due programmi? Il progetto-tecnico partirà con Pavarese direttore sportivo? La questione del diesse è un momento cruciale. Va detto che sia Pavarese che De Canio hanno già presentato relazioni. Addirittura quinquennale il programma del tecnico. Quali potranno essere gli scenari, ricordando che, anche dopo l'uscita di Ferlaino, il Napoli è una società calcisticamente povera, ricca solo di debiti? È facile prevedere che il programma avrà come momento basilare la cessione dei pezzi pregiati (Stellone, Husain, Vidigal, e, forse, Troise e Bocchetti), l'addio a chi ha percepito molto e garantito poco (Moriero, Saber, Bigica) e, come punto di partenza, l'obiettivo di varare una squadra con qualche elemento esperto, di grande affidabilità per serietà e per concretezza (come Bonomi), e con un diesse che non debba «misurarsi» solo con le plusvalenze (Pavarese ne sa qualcosa), ma sia soprattutto capace di individuare elementi giovani sui quali puntare per l'immediato ritorno in serie A e per il futuro. Corbelli, sabato 2 marzo, disse: «Il nostro futuro non può prescindere dalla promozione in A». Ed ora? Ora, anche il presidente deve arrendersi e ragionare senza l'apporto dei 55 milioni di euro che sarebbero «arrivati» nelle casse dopo il ritorno in A. Programma: sulla carta, anche con tanto di firme, c'è ancora De Canio sulla panchina. Corbelli e Naldi vogliono prolungargli il contratto. Come si comporterà Gigi? «Il discorso sul futuro - ribadisce il tecnico - è nato dalle mie continue insistenze. Non ho mai pensato di tirarmi indietro. Ho fatto una serie di valutazioni, la società ne ha preso atto: quello che dicevo non era così assurdo. Ecco perché ho un rapporto chiaro con la società, con Corbelli (nella foto al centro). Ho dato la mia disponibilità a restare in entrambe le categorie, ma bisogna parlare sulla base di un discorso chiaro e preciso che non generi equivoci». Equivoci che hanno contraddistinto questa stagione. A De Canio è stato consegnato un organico con tanti calciatori reduci da infortuni più o meno seri (Bigica, Caruso, Stellone, Vidigal, Saber, Baccin, Moriero, Cristiano, Artistico). Tanti, troppi hanno «vissuto» più in infermeria che in campo. Insomma, una situazione figlia di gravi errori degli anni precedenti e di quello in corso. Errori derivati anche da una situazione finanziaria disastrosa. Un'altra stagione così, De Canio non sembra intenzionato a viverla. Lui aspetta di incontrare Corbelli perché gli comunichi il programma della società: potenzialità economiche e con quali uomini si intenderà procedere. Poi, farà le sue valutazioni, ricordando che ha un contratto sino al 2003, apprezzando, comunque, la volontà di Corbelli e di Naldi di prolungarglielo e tenendo presente che ci sono altri club (Brescia, per ora) che sono seriamente interessati a lui. L'importante è partire subito con il progetto. Chiarezza sui fondi da investire (senza dimenticare quanto occorrerà per chiudere questa stagione, debiti compresi: chi se ne occuperà?) e sugli uomini sui quali contare. Si faccia il progetto e si decidano subito i nomi del diesse e dell'allenatore. Con Pavarese? Con De Canio? Con Cavasin? L'importante è avere la testa e le tasche... piene, come ama dire Gianni Punzo.
DE CANIO RECITA L'ATTO DI DOLORE
«Anche a nome della squadra, chiedo scusa ai tifosi per il derby»
De Canio, avete perso il derby. «Ci siamo lasciati sorprendere dalla velocità e dall'iniziale aggressività della Salernitana. È cambiata l'impostazione della partita, il che ha agevolato i nostri avversari». Vistoso il vostro calo fisico. «Dopo una grande rincorsa, c'è stato un momento di calo nervoso. Abbiamo avuto bisogno di rifiatare. In alcune gare, quando ci siamo trovati in vantaggio, abbiamo commesso l'errore - ammette De Canio (nella foto in basso) - di accontentarci del gol e di gestirlo. Quando abbiamo visto vicina la vetta, abbiamo pensato solo al risultato ed a gestirlo: abbiamo pagato a caro prezzo gli errori. A ciò va aggiunto il calo di qualche calciatore che non ha fatto la preparazione (Vidigal) o di altri che hanno tirato la carretta (Magoni). Ecco perché ho fatto riposare Vidigal». I suoi dubbi sull'organico... «... era quanto temevo già in estate. Erano i rischi di una situazione nata in modo precario. Ho sperato di poter far fronte con l'entusiasmo, con qualche episodio più fortunato». Ai tifosi cosa dice? «Capisco la delusione. Chiedo scusa, insieme alla squadra, per la brutta prestazione nel derby. Mi auguro che la gente continui a sostenerci. La passione dei tifosi è fondamentale per costruire un futuro migliore».
Troise recupera, Luppi no
Sarà un Napoli dimesso quello che si ritroverà nel pomeriggio a Soccavo per ricominciare una preparazione che, in verità, dopo l'exploit dei sette successi e dei due pareggi in nove gare, non ha più garantito né ritmo né risultati. Domenica, al San Paolo, sarà di scena il Cittadella, che ha bisogno di punti per salvarsi. In campo azzurro, probabilmente, ci sarà una formazione un po' diversa da quella messa sotto dalla Salernitana. Per il prossimo match, infatti, sembra recuperabile Troise. Ancora fermo, invece, Luppi.
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