Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, De Canio è in ansia
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 5 febbraio 2002 00:00:00
De Canio (nella foto in alto) il day after lo trascorre nella sua Matera. Lì riprende fiato, medita su quanto è accaduto e su quanto ancora c'è da fare; lì ricarica le batterie per affrontare un'altra settimana ricca di insidie. Il suo Napoli non può commettere passi falsi nella rincorsa alla zona A. Sinora, tutto è andato alla perfezione o quasi, perché c'è quel pareggio con la Salernitana che nessuno ha ancora «digerito». Tutto è andato alla perfezione, anche se tecnico e calciatori, al di là delle preoccupazioni derivanti dal campo (infortuni, squalifiche, valore degli avversari), non restano insensibili rispetto a quanto, da tempo, avviene in società. Tutti sono allibiti per l'infinita guerra Corbelli-Ferlaino; tutti, adesso, sono preoccupati nel sentir parlare, sia da parte di Ferlaino che di Corbelli, di amministrazione giudiziaria. Tutti notano, con comprensibile delusione, questo Napoli dai due volti: una società che è in endemica crisi, che non riesce ad uscirne, ed una squadra che va a mille, che gode della stima e della fiducia dei tifosi. «È un segnale pericoloso - osserva De Canio - questa evidente contraddizione: società in difficoltà, squadra che funziona. È una contraddizione che stride. È un segnale che dovrebbe far riflettere e, credetemi, non so a chi debba far riflettere di più. I calciatori ci pensano, eccome se ci pensano. Fino a questo momento sono stati encomiabili, anche perché hanno saputo nascondere amarezze e preoccupazioni, ma l'ipotesi dell'amministrazione giudiziaria preoccupa loro e me». Spesso, è stato proprio lei ad essere la garanzia per la squadra. Sorride, Gigi: «Per loro sono un punto di riferimento nello spogliatoio, di certo non sono la persona che può dare loro garanzie. Quello che posso fornire io sono la serenità e la certezza che chi lavora non viene mai trascurato. A disposizione dei ragazzi metto l'esperienza che ho accumulato da calciatore e da allenatore. Vedo che mi seguono e ciò mi rende fiero». I tifosi, oltre ad essere in ansia per la situazione societaria, oltre a seguire con trepidazione il cammino della squadra, ora sono preoccupati perché pensano che il futuro sarà senza De Canio. «Il futuro dipenderà dalla possibilità di avere alle spalle una società in grado di programmare, una società che dia garanzie di solidità e di concretezza. Per ora, ringrazio la gente di Napoli che mai mi ha negato un sorriso nei momenti difficili». Concretezza la sta fornendo la squadra, che è da tempo in serie positiva. «Le difficoltà iniziali erano prevedibili, visto che il gruppo era del tutto rinnovato. C'è voluto un po' di tempo. L'integrità morale dei ragazzi e la partecipazione di tutto lo staff, dai magazzinieri al sottoscritto, hanno fatto sì che il Napoli migliorasse». Artistico e Pavon: il tempo di arrivare e sono stati utilizzati. «Artistico (nella foto al centro) lo conoscevo: è uno che dai venti metri riesce sempre ad inquadrare la porta. Pavon è stato facilitato dal gruppo che ha accolto bene lui ed Esteban. Il ragazzo honduregno ha buoni numeri. Ora, però, sono preoccupato per Jankulovski». Oggi, verrà valutata la sua distorsione al ginocchio. È in dubbio per Vicenza, ove sarà certa, invece, l'assenza di Luppi per squalifica. Troise e Caruso sono pronti.
Difficile convincere il tecnico a restare
Giorno dopo giorno, diventa sempre più seria la possibilità che De Canio, a fine stagione, lasci il Napoli. Non perché abbia un contratto in scadenza; non perché sia stufo di Napoli e del Napoli; non perché abbia lavorato male; non perché la città non apprezzi quanto sta facendo. Anzi... Il contratto non è in scadenza (c'è un'opzione a favore della società: se non dovesse essere esercitata, il club sarebbe obbligato a pagare una penale all'allenatore). Gigi non è stufo di Napoli e del Napoli; di certo, non sta lavorando male; la città stima ed apprezza l'uomo ed il professionista-De Canio. Dunque? Dunque, c'è qualcosa che si sta incrinando nei rapporti tra i due soci ed il tecnico. Non tanto per certi gratuiti e poco fondati apprezzamenti di Corbelli e di Ferlaino sul loro allenatore, non tanto perché sempre i due hanno dato poco ascolto alle giustificate richieste del trainer, quanto perché De Canio, giorno dopo giorno, vede, nota e memorizza quanto pressappochismo ci sia in società, come si pensi più a litigare che a programmare, quanto precario, aleatorio sia il futuro del Napoli. Anche ritornando in A, questa società avrebbe il destino segnato: un mesto ritorno in B. Dunque, senza programmazione... senza De Canio.
Due soci, una sola mossa per "vincere"
Scadenze immediate, dopo la giornata di ieri. Scadenze che non possono essere rinviate. Un'assemblea straordinaria già convocata tramite la Gazzetta Ufficiale per il 12 febbraio ed una convocazione davanti ai giudici della Fallimentare fissata per il 20 di questo mese. Sono gradini che non possono essere evitati, soprattutto il secondo. La Fallimentare ha aperto un fascicolo sul Napoli all'inizio del mese di gennaio, quando si è conclusa l'indagine dei pubblici ministeri Lettieri e Barruffo. I due magistrati avevano iniziato ad indagare sui conti del Napoli nello scorso mese di luglio, quando la società azzurra finì in prima pagina per un debito non saldato con Tele+. Si trattava di dodici miliardi di anticipo che il Napoli aveva dimenticato di restituire all'emittente presieduta da Emmanuel Gout, nel momento in cui con un poderoso colpo di mano decise di passare con Stream. Il trasferimento da una tv all'altra fu confermato anche da un magistrato consultato d'urgenza, però il Napoli, che aveva già chiesto un'anticipazione a Tele+, decise di non far fronte a quel debito. Ai giornali ed alle televisioni Ferlaino (nella foto in basso) e Corbelli annunciarono pure che il debito non era solamente quello con Tele+, ma c'era dell'altro. Logico l'interessamento della Procura, che decise di mettere in piedi un'indagine. Alla fine di luglio gli uomini della Guardia di Finanza acquisirono il bilancio azzurro depositato alla Covisoc; nei mesi successivi analoghi interventi delle Fiamme Gialle furono registrati nella sede del club a Soccavo. Poi è iniziata l'analisi dell'incartamento da parte dei pubblici ministeri Lettieri e Barruffo, che sono arrivati alla conclusione ad inizio gennaio: ricorso all'articolo 2409 del codice civile, che prevede, tra l'altro, la possibilità di chiedere l'amministrazione giudiziaria e, nei casi più drammatici, anche la richiesta di liquidazione della società. La prima udienza alla Fallimentare è fissata per il 20 febbraio, ma il fascicolo-Napoli potrebbe anche essere archiviato, se la società dimostrasse di avere messo a posto i conti devastati. E qui entra in gioco il passaggio-ricapitalizzazione. Se si arrivasse ad un accordo su questo fronte, gli amministratori potrebbero dimostrare di avere liquidi per risanare. E soprattutto, potrebbero iniziare a far fronte a quel debito con l'Erario che ammonterebbe a più di trenta miliardi. Insomma, il futuro del Napoli si gioca nei prossimi quindici giorni, nelle prossime due mosse. C'è la possibilità che siano mosse vincenti, ma tutto dipende dalla reale volontà dei due soci. Sono in due e hanno una sola mossa a disposizione: non possono sbagliarla, altrimenti la partita sarà definitivamente perduta.
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