Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli crac, si ripiomba nella mediocrità
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 19 novembre 2001 00:00:00
Fine della corsa. Dopo sette risultati utili di fila, il Napoli si è arreso in terra siciliana. Si è piegato ad un Messina che non lo ha sovrastato sul piano del gioco e della qualità, ma che ha giocato come meglio non poteva le uniche due carte che possiede: una determinazione che si chiama voglia di restare in B, e quell'"armadio" che si chiama Godeas (nella foto in alto), autore dei due gol che hanno affossato gli azzurri. Si, è vero, se questa partita fosse finita in parità nessuno avrebbe avuto da recriminare, ma il Napoli ha fatto di tutto per tornare a casa inchiodato ad un'antipaticissima sconfitta, che ricaccia la squadra in una mediocrità che sino ad oggi, almeno fuori, era riuscita a mascherare. Emergono due riflessioni dopo la partita del "Celeste": se Stellone può giocare un tempo, perché non può giocarne due? Per carità, nessuno dica perché ha avuto problemi in settimana. Stellone, infatti, sui problemi sta giocando da quando ha rimesso piede in campo. Seconda riflessione: perché Vidigal, quel Vidigal svagato, senza forze e spesso senza posizione, è rimasto in campo ad onta di altri mediani rimasti spettatori a bordo campo? Anche perché, proprio là in mezzo, il Messina ha trovato il suo tesoro, mentre in attacco ha sfruttato due delle complessive quattro occasioni che ha saputo costruire. Due gol, due regali. Due fesserie napoletane. La prima di Bonomi, che ha lasciato saltare in tutta tranquillità l'armadio siciliano; la seconda di Caruso, che ha lasciato Godeas completamente libero di uccellare Mancini per la seconda volta. In campo azzurro, invece, solo due palle brasiliane. Due sinistri di Montezine (nella foto al centro): il primo terminato all'incrocio dei pali dopo un "giro" degno del miglior Mariolino Corso; il secondo splendidamente trasformato in gol, con una sventola da venti metri. Per il resto, invece, da sottolineare l'incapacità di Bocchetti e di Saber di affondare i colpi sulle fasce, la lentezza complessiva della terza linea e l'inutilità di mandare in campo attaccanti falsi (Graffiedi e Rastelli). Insomma, il Napoli si è davvero superato in negativo per perdere una gara che, fosse andata proprio male male, avrebbe potuto e dovuto pareggiare.
De Canio: "Buonocore? Gli hanno dato...75 punizioni"
De Canio, purtroppo, è stato un buon profeta. Per tutta la settimana aveva fatto capire quali sarebbero state le difficoltà ambientali dell'incontro di Messina. Difficoltà che avrebbero potuto condizionare sia il Napoli che l'arbitro. Gli azzurri hanno sbagliato, commettendo errori da principianti; Dondarini (la giacchetta nera di turno) anche, fischiando con estrema generosità tanti, troppi falli. "Avevo anticipato - dice De Canio (nella foto in basso) - che genere d'incontro sarebbe stato. La partita è stata equilibrata, solo che il Messina è stato premiato dal suo atteggiamento, mentre il Napoli è rimasto punito".
Avreste potuto segnare due gol nel primo tempo
«Avremmo... Siamo stati sfortunati. Il gol l'abbiamo solo sfiorato. Purtroppo, è andata così».
I due gol incassati sono dipesi più da vostri errori o da ingenuità?
«Io ho una mia chiave di lettura, ma mi fermo qui».
Preferisce parlarne con la squadra alla ripresa della preparazione?
«No. Ripeto, ho una mia chiave di lettura...».
Si riferisce all'arbitraggio, sin troppo «comprensivo» con Buonocore e compagni?
«Non emetto giudizi. Preferisco, come sempre, discutere soltanto di questioni tecniche».
Quanti calci di punizione ha avuto Buonocore?
«Quanti? Settantacinque?... È stato bravo Buonocore. Complimenti a lui».
Resta che Dondarini non ha convinto. Troppe volte si è fatto condizionare dalle... cadute dei messinesi e dal boato degli spettatori
«L'ho detto e lo ribadisco: non mi lamento di nulla. Anche l'arbitro fa parte della partita. Non è facile arbitrare a Messina, come non è facile giocarvi».
Giocando altrove, Buonocore non avrebbe tante punizioni...
«Se non giocasse in questo stadio, non ne avrebbe tante quante ne ha qui. Questo non significa che voglio lamentarmi e non voglio riconoscere i nostri errori. Gli episodi hanno determinato il risultato: noi abbiamo preso un palo ed una traversa, loro hanno sfruttato al massimo certe occasioni».
Ha provato anche a cambiare lo schema, giocando con due attaccanti "larghi"...
«Per creare più spazi per Stellone. È stato inutile. In settimana, a causa delle tantissime assenze, non abbiamo potuto preparare a dovere una partita difficile come questa».
Vincendo avreste potuto fare un salto di qualità. Dopo questa sconfitta cambiano i programmi del Napoli?
«No, assolutamente. Non è mai cambiato il mio pensiero sulle reali possibilità e sui traguardi del Napoli. Una sconfitta non mi abbatte, una vittoria non mi esalta».
Ed ora, un'altra gara insidiosa dall'altra parte dello Stretto, a Reggio Calabria
«Speriamo che vada e si concluda in modo diverso. In tutti i sensi».
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