Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, Corbelli e Naldi fanno i conti per il salvataggio
Inserito da Il Mattino (admin), venerdì 5 aprile 2002 00:00:00
L'appuntamento è a Roma, alle ore 12, Hotel Flora, proprio in cima a via Veneto: lì oggi si ritroveranno Corbelli (nella foto in alto) e Naldi per ricominciare a parlare del futuro azzurro, finalmente. Con loro un avvocato (Albisinni, rappresentante di Naldi nella lussemburghese Napoli S.A.) ed un commercialista (Tampalini, inseparabile uomo di fiducia di Corbelli ed ex presidente dell'ex collegio sindacale del Napoli). Colazione di lavoro, dunque, e di conti soprattutto, visto che quest'appuntamento romano dovrà servire per prendere decisioni che poi l'8 aprile, a Brescia, il Consiglio d'Amministrazione della Napoli S.A. dovrà ratificare. Decisioni che si rifletteranno, è ovvio, sull'assemblea del soci convocata a Soccavo per il 16 aprile e che si occuperà della nuova, necessaria, ineludibile ricapitalizzazione. Corbelli e Naldi, dunque, nel rispetto delle rispettive quote, sanno bene di dover andare molto al di là dell'invito di Minervini - messo per iscritto - a tener conto delle scadenze più immediate. Ovvero, stipendi ed Irpef per un totale (ma nella lettera dell'amministratore giudiziario cifre non ve ne sono) che s'aggira intorno ai 2,5 milioni di euro entro metà mese. Ma cosa vuol dire «andare al di là» del richiamo ufficiale dell'amministratore giudiziario? Vuol dire, in attesa dei risultati della revisione in atto, ricapitalizzare per una cifra che soddisfi congruamente le esigenze della società. Venti milioni di euro? Di più? Di meno? Questo lo decideranno oggi Corbelli e Naldi, i quali sembrano operare per il salvataggio della società. E non solo. Una congrua, forte, convincente ricapitalizzazione, infatti, sarebbe anche una buona moneta da spendere ai primi di maggio in tribunale, quando sarà discusso il ricorso azzurro sull'amministrazione giudiziaria. Perché, non v'è dubbio, tra i traguardi immediati dei due soci non può non esserci la revoca del provvedimento adottato dalla Fallimentare. E, riuniti nella Napoli S.A., Corbelli (80 per cento) e Naldi (20 per cento), che possedevano il 93,7915 per cento del capitale azzurro, dopo l'ultima ricapitalizzazione sono passati al 99,50 per cento del pacchetto. Ben 83 piccoli azionisti, infatti, non hanno sottoscritto quell'aumento. Il loro numero è sceso da 99 a 16, quelli che oggi detengono lo 0,50 per cento delle azioni del Napoli. E se Corbelli e Naldi (nella foto al centro) il 16 aprile ricapitalizzeranno congruamente, così come sembra nelle loro intenzioni, il gruppo dei 16 potrebbe ulteriormente assottigliarsi. Una curiosità: tra i 16 «superstiti» ci sono ancora Gallo e Celentano, ma non c'è più Gianni Punzo. Negli interessi azzurri più immediati, comunque, non vi è solo l'assemblea di metà mese. C'è, infatti, anche il caso-Empoli, sul quale la Disciplinare si pronuncerà il 18 aprile. Un caso che, se vedesse l'Empoli colpevole e quindi penalizzato, passerebbe poi alla Caf per un'inappellabile pronuncia che si avrebbe solo a maggio: il 2 oppure il 9.
NOTIZIARIO
Vidigal ancora in dubbio, è pronto Bigica
Sta ottenendo un discreto successo l'iniziativa del Napoli di ridurre il prezzo dei biglietti delle Curve per Napoli-Bari. Sinora sono stati venduti 3500 tagliandi, il 90% dei quali sono di Curve. Per gli altri ordini di posti, invece, prezzi invariati per non fare un torto agli abbonati. Sospesi tutti i biglietti omaggio, il professor Minervini ha dato l'esempio acquistando dieci tagliandi di Tribuna Vip. La società e la squadra sperano che domenica possa essere numeroso il pubblico. Siamo in una fase del campionato in cui l'incitamento dei tifosi potrebbe risultare determinante per una squadra priva di tante unità, per una squadra che ha dato il meglio di sé fuori casa, per una squadra che continua ad essere schierata con una diversa inquadratura e non per scelta dell'allenatore. Il tecnico si augura che i suoi «scugnizzi», anche contro il Bari, siano all'altezza della situazione. Ieri, in sala stampa, si sono rivisti Stellone e Bocchetti. Il primo svolgerà lavoro differenziato. Inutile parlare di un suo ritorno in tempi brevi: chi è operato al menisco esterno rimane fuori attorno ai due mesi. Bocchetti, invece, operato alla caviglia, è certo di disputare qualche partita: «Va molto meglio. In settimana spero di iniziare a correre. Voglio giocare le ultime quattro partite». Potenza della volontà. De Canio si augura che la stessa volontà l'abbia anche Vidigal (nella foto in basso), ancora leggermente sofferente dopo il colpo accusato, durante la gara di Genova, al ginocchio operato. Ieri il centrocampista ha ripreso ad allenarsi con i compagni, anche se il suo lavoro è stato differenziato. De Canio è preoccupato, avendo già tanti assenti. Vidigal, serio professionista, è ugualmente preoccupato per il presente (il Napoli) ed anche per il prossimo futuro (il Mondiale). Un Mondiale importantissimo per il 29enne portoghese, che, comunque, è pronto a dire addio al Napoli se non verrà promosso in A. Vidigal, comunque, non giocherà le ultime quattro partite del campionato, in quanto, convocato dal cittì Oliveira, parteciperà al ritiro premondiale a Macao dal 12 maggio. De Canio, ove mai Vidigal non dovesse recuperare, avrebbe a disposizione soltanto la soluzione-Bigica. Questa la probabile formazione anti-Bari: Mancini; Villa, Luppi, Bonomi, Ametrano; Magoni, Vidigal (Bigica), Alessi, Jankulovski; Graffiedi, Rastelli. Il tecnico dovrebbe, dunque, ridare fiducia ad Alessi. «Voglio dare il massimo. Gioco nel mio ruolo, quale regista, e finalmente mi sento parte importante di questa squadra», ha affermato il giovane centrocampista.
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