Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, Colomba si appella ai tifosi
Inserito da (admin), martedì 27 maggio 2003 00:00:00
Di errori, questo Napoli, ne ha commessi tanti, ma il match-point per la salvezza buttato via a Venezia è stato davvero imperdonabile. Un peccato mortale. Un accidente che non ha avuto conseguenze più gravi solo perché per il Napoli hanno giocato e perso il Genoa ed il Catania. Sorpasso del Venezia a parte, dunque, il vantaggio è rimasto tale e quale. Siciliani sempre sotto di 3 punti ed è da qui che Colomba vuol partire. Anzi, ripartire, provando a dimenticare - ma come si fa? - la "malanotte" veneziana. «So bene - dice l'allenatore - cosa ci siamo persi, però siamo sempre là. Insomma, se abbiamo dubbi e preoccupazioni noi, dubbi ben più seri e preoccupazioni ben più raggelanti deve avere chi è sotto di noi». Cerca e trova motivi di conforto, dunque, l'allenatore azzurro. E se esalta (si fa per dire) l'unico risvolto positivo dell'ultima trasferta, una ragione c'è. «Guai - spiega - a vivere questa settimana all'ombra della sfiducia». Via brutti pensieri, via il rischio della depressione. Guardare avanti ed aver fiducia. «Sì, a questo punto la fiducia in noi e nel futuro è fondamentale. Vale più d'ogni altra cosa», ribadisce Colomba, alle prese con uno dei momenti più critici della sua carriera. Già, ma cosa dice un allenatore alla sua squadra in momenti come questi? «Questi sono fatti miei. So bene che cosa dire alla mia squadra, ma non lo racconto in giro», dice Colomba, ben cosciente che non solo dal vantaggio sul Catania deve ripartire, ma anche dagli errori di Venezia. A cominciare da quella mollezza che ha deluso tutti e che ha ricomplicato il percorso azzurro. Ed allora, come trasformare in 7 giorni quel Napoli avvizzito ed inconcludente in una squadra generosa ed ardita? Ecco, questa è la grande scommessa di Colomba. «Come si fa? Si fa ficcandosi bene nella testa che sabato la gara è davvero decisiva. Squadra in ritiro per trovare la concentrazione che ci vuole? Non lo so, non s'è deciso ancora nulla. Ma poi servirebbe? In momenti come questi, ognuno in ritiro ci deve andare con la testa e non col corpo. Insomma, alla vigilia d'una partita di tale importanza, puoi vivere anche a Piazza Garibaldi ed isolarti ugualmente da tutto quanto ti circonda». Ma quello caratteriale non è il solo tratto da rivedere. Ce n'è un altro al quale Colomba dà ancora più importanza: l'ambiente, la gente, il tifo. «Non so - commenta - se questa squadra soffre di sindrome da trasferta. Ma spero che sia proprio così. Vorrebbe dire, infatti, riprendersi in casa quello che si perde fuori. Negli ultimi tempi è andata in questo modo e la cosa mi fa ben sperare. Ma la gente non dovrà lasciarci soli. Il pubblico non ci deve abbandonare proprio adesso. Sabato, contro la Ternana, squadra che sa giocare al calcio e che accarezza sogni di promozione, il tifo dovrà essere ancora protagonista. Se in casa il rendimento è migliorato, infatti, è anche perché il rapporto col pubblico è cambiato. Ebbene, quella di sabato sarà una notte decisiva ed occorre, quindi, che ci sia lo stadio pieno. Ma non ho dubbi: il pubblico ci sarà vicino anche stavolta». Un appello, insomma. E se Colomba parte in quarta già in avvio di settimana, forse una ragione c'è. Chissà, probabilmente l'allenatore ha capito che da solo potrebbe non riuscire a tener su questa squadra che non ha coraggio. Di qui, dunque, la richiesta d'alleanza alla gente azzurra. Ed il popolo del calcio non s'è fatto pregare più di tanto. Ieri, infatti, primo giorno di prevendita, 3.000 biglietti sono già passati nelle tasche dei tifosi. E di questi, soltanto 500 legati alla campagna "Porta un amico allo stadio", che permette agli abbonati di acquistare tagliandi a prezzi da realizzo. Insomma, la gente l'ha subito capito: questo Napoli va supportato e sopportato anche stavolta. E così sarà, perché presidenti, tecnici e giocatori passano, ma il Napoli resta. E se resta in B, tanto di guadagnato.
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