Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, Colomba chiede una tregua ai tifosi
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 13 marzo 2003 00:00:00
Franco Colomba riprende possesso di Soccavo. Tre mesi fa, negli spogliatoi di Ascoli, fu esonerato con una telefonata. Ora è stato richiamato a guidare la truppa azzurra ed ha risposto «presente». Ha stretto centinaia di mani, perché lui è persona perbene e non rientra senza salutare. Ha spiegato le sue ragioni, ha chiesto una tregua ai tifosi. Ieri, fuori dei cancelli del Centro Paradiso, di tifosi ce n'erano una trentina. Arrabbiati, ma solo perché non potevano assistere agli allenamenti. Lungo la recinzione che separa il campo dalla campagna di Soccavo, tre ragazzini dispettosi dicevano parolacce al tecnico e sono stati cacciati. Ma sono tornati armati di petardi, che hanno lanciato in campo: gli scoppi potenti sono stati solo la vendetta dei ragazzini, nulla più. La tregua richiesta non si è certo spezzata per quei botti. «In questo momento - ha detto Colomba - è importante pensare al bene del Napoli. Ricordo la contestazione nei miei confronti, ma credo che, a 13 giornate dalla fine del campionato, sia necessario rimanere compatti per cercare di raggiungere l'obiettivo salvezza. Io dico che c'è ancora la possibilità di rimediare». Parla con la consueta calma, senza mai alzare i toni e, men che meno, fare proclami sulle certezze di salvezza. Spiega che tornare alla guida della squadra per lui è una piccola vittoria: «Mi sembra di non essere andato via. Sono stato esonerato al termine di un momento negativo. Ora c'è nuovamente fiducia in me. È un segnale importante: significa, tra l'altro, che i rapporti con la società non sono mai stati tesi. E la fiducia che sento è la stessa che io ho nella squadra». La squadra, a dire la verità, non è uguale a quella che l'allenatore lasciò prima di Natale. Ci sono tanti elementi nuovi, che Colomba nemmeno conosce. «Ma gli uomini che ho a disposizione sono tutti di buon livello. Chi sceglierò fra i vecchi ed i nuovi? Andrà in campo solo chi è pronto al cento per cento. Chi entrerà in forma tra un mese verrà utilizzato fra un mese. Mi auguro, però, che tutti siano al massimo, perché di tempo ce n'è davvero poco». Non scende nei particolari. Non parla di modulo, del suo 4-4-2 che lo costringerà a sacrificare un uomo sulla linea offensiva. «Il Napoli ha tre buoni attaccanti - dice riferendosi a Stellone, Dionigi e Pasino - che, se sarà il caso, potranno anche giocare assieme». Insomma, non mette paletti, non ha pregiudizi, ripete fino all'esasperazione che «bisogna remare tutti dalla stessa parte, perché le partite che restano devono essere vissute con concentrazione, con il pensiero fisso alle vittorie necessarie per la salvezza». Parla con intensità del suo rapporto tempestoso col pubblico di Napoli nei giorni della contestazione: «Vorrei che tutti capissero che io sono un professionista e mi sono sempre comportato con lealtà ed onestà. Ammetto, magari, di non essere stato elastico in certe occasioni, ma ho fatto ogni cosa pensando al bene del Napoli. Il guaio è che, quando non arrivano le vittorie, è sempre difficile che si crei un buon feeling». Parole di pace, voglia di ricominciare, di riprendere un discorso spezzato a dicembre e riannodato a marzo, con una posizione di classifica ugualmente drammatica e solo 13 gare davanti: «13 partite sono tante, si può raccogliere molto, ma sono anche poche, perché il tempo per recuperare diventa sempre meno. Io ed il Napoli ci proveremo».
NOTIZIARIO
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Lesione del menisco esterno del ginocchio destro, ma per fortuna legamenti salvi. Dovrebbe essere confermata oggi la diagnosi e si potrà almeno consolare così Ciccio Baldini, infortunatosi sul prato di Marassi. Il difensore azzurro deciderà, poi, con i medici del Napoli la data dell'operazione. Ne avrà almeno per un mese, forse anche un po' di più. In recupero, invece, David Sesa, che, smaltiti gli acciacchi che l'hanno tenuto fermo, oggi o al massimo domani tornerà ad allenarsi con la squadra.
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