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Economia e Turismo

Napoli, Colomba a rischio

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 4 novembre 2002 00:00:00

La fiducia di Naldi (nella foto) in Colomba non ha cedimenti. Ancora una volta, infatti, il presidente azzurro ha ribadito di essere accanto all'allenatore ed alla squadra, esortando entrambi a raccogliersi intorno agli interessi del club per trovare il modo e la forza di vincere la crisi. Una sorta di fiducia bis, insomma, anche se stavolta la parola «fiducia» non compare, però è sicuramente sottintesa. Chiaro, invece, è il messaggio spedito a tutti quanti con l'imposizione del lungo ritiro, cominciato ieri e destinato a durare sino alla partita di domenica prossima a Marassi. Un messaggio il cui significato di sicuro non è sfuggito all'allenatore, il quale ne ha ben donde di ritenere il proprio futuro sulla panchina azzurra legato ai prossimi due incontri. In caso di sconfitte, infatti, anche la fiducia del presidente potrebbe andare all'aria. Tant'è che il mercato degli allenatori liberi, ovvero in attesa di contratto, avanza già ipotesi per l'eventuale sostituzione di Colomba. Tre nomi, tre storie, tre esperienze: Franco Scoglio, Gino De Canio e Gigi Cagni. Nella sciagurata ipotesi di una crisi azzurra ancora più profonda, uno di loro potrebbe sedere sulla panchina che oggi è di Colomba.

IDEA DE CANIO

È in rottura con la società, ma può essere convinto

L'esperienza dell'ultima estate, in bilico sulla panchina azzurra ed in attesa di un colpo di telefono, gli ha lasciato il segno. Aspettava che il Napoli onorasse il contratto, ma il Napoli non s'è fatto sentire. Gigi De Canio avrebbe potuto far valere le sue ragioni, depositare quel contratto già firmato e rimanere a casa, incassando i 900mila euro che gli spettavano. Non l'ha fatto, perché è un gran signore, ma del Napoli non vuol sentir parlare più. «Preferisco evitare commenti, capitemi», ha detto ieri dopo aver saputo che il suo nome circolava come possibile sostituto di Colomba. Ma un fatto è certo: la società ha realmente pensato a De Canio (nella foto), dopo averlo abbandonato in estate. L'allenatore di Matera ha le caratteristiche giuste per gestire quest'emergenza. Conosce il gruppo dei giocatori, che non è cambiato rispetto alla scorsa stagione, e l'ambiente napoletano, dal quale si è fatto apprezzare ed amare. Potrebbe accettare, però, solo ad un patto: nessuna ambizione per la squadra. Si impegnerebbe a tirarla fuori dal baratro della zona C, ma ha già detto in passato quel che pensa del gruppo azzurro: non ha le caratteristiche per raggiungere la zona promozione.

COLOMBA NON SI SENTE IN BILICO

«Ho parlato con Naldi: ha incitato me e la squadra. Abbiamo voglia di riscatto, io per primo»

Il tempo uggioso e la quiete che a Telese è naturale sanno più di triste accompagnamento al momento nero dell'allenatore e della squadra che d'ambiente rivitalizzante, ma tant'è. Del resto, per il Napoli era solo necessario mettere un po' di distanza tra la squadra e la città del tifo, tra il disincanto ed il malumore della gente e quella depressione diventata stemma di famiglia di Colomba e della sua sgangherata compagnia. Comunque sia, non farà male al Napoli riflettere sulla propria meschina condizione, anche se da ogni parte del club e della squadra ci si fa in quattro per far credere che in questo ritiro (che non era in calendario e che è stato voluto da Naldi in persona dopo la partita con il Siena) di punitivo non c'è proprio nulla. «Era un'idea che già avevamo e che, alla luce della sconfitta coi toscani, diventa più importante», spiega Franco Colomba, il quale non vive di sicuro giorni belli. «Perché il Napoli è terz'ultimo? Non lo so, non riesco a trovare una ragione. Cert'è, il Napoli non può essere quello che si sta vedendo. Mai visto così: sabato sera abbiamo raggiunto il punto più basso. In questi giorni di ritiro cercherò di capire quello che non va e com'è che va curato questo Napoli malato». Scusi, Colomba, forse è il gioco che non c'è...«Col Siena siamo mancati in pieno. Abbiamo toccato il top delle prestazioni negative». Vero, verissimo. Ma scusi, signor allenatore, non pensa che qui la responsabilità sia soprattutto sua? «Questa è la mia squadra - replica Colomba (nella foto) - ed il fatto che non risponda bene mi addolora. Peggio di come abbiamo fatto non potevamo fare. Però, credetemi: le mancate vittorie disturbano prima di tutto me». Come vede il futuro della squadra? «Dobbiamo cercare e trovare sicurezza, fiducia e rendimento. Andare avanti così, infatti, sarebbe complicato». Catania e Genova le prossime «stazioni». Con quali prospettive il Napoli arriva a questi appuntamenti, probabilmente decisivi anche per le scelte della società? «Con molta voglia di riscatto. Ed io sono il primo a coltivare questo sentimento». I rapporti con Naldi? «Ho parlato a telefono con il presidente. Ha incitato me e la squadra». Tutto qui? Davvero non ha avuto l'impressione di poter rischiare la panchina al prossimo risultato negativo? «No, non mi sento un allenatore a rischio né in scadenza. Trovo giusto, invece, che tecnico e squadra vengano criticati quando le cose vanno male. Comunque - conclude Colomba - mi sento tranquillo e so che c'è un solo modo per andare avanti: lavorare e trovare la ragione dei problemi». E quello che si dice di Colomba e della squadra? «Deve farci riflettere, certo, ma deve anche scivolarci addosso».

NOTIZIARIO

A Catania Stellone resterà in tribuna

19 i giocatori che partecipano al maxiritiro imposto dalla società dopo il tonfo interno con il Siena. Tra questi anche Stellone, il quale, però, per colpa della contrattura ad un polpaccio (accidente che l'ha costretto ad uscire sabato a metà del primo tempo), di sicuro non sarà in campo domani sera col Catania. Terapie ed allenamenti mirati, dunque, per il capitano, che in questo momento non sa neppure se potrà essere disponibile per la partita di domenica prossima a Marassi. Contro il Genoa, dunque, è molto probabile che toccherà a Floro Flores fare coppia in attacco con Dionigi.

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