Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, ancora una fumata nera
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 19 giugno 2002 00:00:00
Appuntamento rimandato ad oggi: l'ingegnere Abdul Haq e Salvatore Naldi (nella foto in alto) si ritroveranno al tavolo di un ristorante di Roma. Il faccia a faccia, in programma ieri sulle acque del Golfo di Napoli, è stato snobbato dallo sceicco e tutto è stato rinviato ad oggi. Dubbi e tentennamenti sulla reale esistenza dello sceicco? Non ancora, nel senso che l'ingegnere giordano Abdul Haq esiste per davvero; forse è l'entità dell'investimento (120 milioni di euro) che suscita perplessità. Ma di questo e d'altro, molto altro, dovrebbero parlare oggi a tavola Naldi e lo sceicco. Dovrebbero? Sì, ci consentiamo un ulteriore margine di dubbio su una trattativa che è troppo lunga e strana per essere considerata pienamente credibile. Dunque, quale sarebbe il motivo dell'improvvisa frenata di ieri? Una banale questione di divisione del club: la proposta iniziale del portavoce dello sceicco parlava di una divisione non equa, 80% ad Haq e 20% a Naldi. L'imprenditore alberghiero posillipino in quegli stessi giorni parlò di divisione equa: 50% a testa senza altri sussulti. Dunque, i professionisti, che nella notte tra lunedì e martedì sono stati al lavoro fino alle quattro del mattino, hanno preparato il contratto lasciando in sospeso solo due punti: la divisione delle azioni ed il versamento da parte dello sceicco che dovrà essere direttamente proporzionale alle quote cedute da Naldi. E quei punti lasciati in sospeso dovrebbero essere risolti solo dai due protagonisti. Non vanno più bene le parole dei portavoce, non servono più i mediatori: è necessario che Naldi incontri faccia a faccia Abdul Haq. Solo in quel momento si risolverà la questione e solo allora tutti gli altri protagonisti e pure le comparse, che ruotano attorno alla infinita storia del Napoli, tireranno un sospiro di sollievo. Si sentirà sollevato Giorgio Corbelli, che aspettava la soluzione ai suoi guai per sabato scorso e che ha deciso di aspettare fino a dopodomani. La soluzione ai guai di Corbelli (almeno di una parte) sta nel pagamento a Ferlaino di quei venti milioni di euro che servirono all'imprenditore coi baffi per liberarsi dell'ingombrante presenza dell'ingegnere. Quel denaro doveva essere versato da Corbelli a Ferlaino, ma Corbelli ha ceduto il Napoli a Naldi, rinunciando a denaro liquido ed accettando, tra l'altro, che il pagamento avvenisse con la cancellazione del debito che aveva con l'ingegnere. Finora quel debito non è stato cancellato, sicché Corbelli non ha ancora firmato la cessione del club a Naldi ed ufficialmente ne è ancora il proprietario e pure il presidente. Sembrava che i soldi dello sceicco servissero proprio a garantire quegli impegni e ad avviare le procedure complesse (pagamento a Ferlaino e contestuale uscita di Corbelli) per il passaggio del club azzurro nelle mani del nuovo padrone. Però i tempi diventano sempre più stretti ed i soldi dello sceicco sembrano sempre più lontani. Sicché il gruppo che lavora con Naldi ha messo in moto le procedure per recuperare il denaro utile senza passare necessariamente per i finanziatori di Abdul Haq. Oggi verrà scritto un nuovo capitolo della telenovela. Arriverà lo sceicco? Chissà. L'unica certezza in questo Napoli ancora sgangherato è che non esistono certezze. A proposito, la squadra non è ancora iscritta al campionato: secondo voi, tra uno sceicco e l'altro, ci ha pensato qualcuno?
MANCINI: «NON SCAPPO DAL NAPOLI»
Il portiere ha molti dubbi sul suo futuro partenopeo, ma non per la contestazione dei tifosi
Lo vogliono il Lecce e la Salernitana, ma lui è al mare e pensa solo a divertirsi. «Penso alle vacanze per due motivi: perché, a breve, dovrò riprendere ad allenarmi, secondo la tabella consegnatami dal professor Albarella, e perché nessuno si è messo in contatto con me. Né il Napoli, né altri club...», dice Francesco Mancini (nella foto in basso). La conferma che Mancini ha mercato arriva dal suo procuratore, Beppe Bonetto. A giorni, incontrerà i responsabili della Salernitana per discutere di Vignaroli. Non è escluso che si parli anche di Mancini. Zeman lo vuole, sarebbe felicissimo di averlo tra i pali della Salernitana. Dopo la sconfitta al San Paolo contro il Como e dopo la personale contestazione rivoltagli da un gruppo di tifosi, Mancini manifestò alcune perplessità. Nonostante avesse un altro anno di contratto con il Napoli, fece sapere che avrebbe valutato se rimanere oppure se chiedere di andare via. Mancini, ha avuto il tempo di riflettere. Cosa ha deciso? «Niente». In che senso? «Nel senso che è difficile decidere se non hai un valido interlocutore». Quindi, è una decisione legata soltanto alle prospettive sue e del Napoli, non alla contestazione ricevuta dai tifosi? «Certamente. Io non sono un coniglio: on scappo. Dovessi decidere di andare via, sarebbe per altri motivi». Quali? «Miei, personali». E la valutazione non è ancora stata fatta, vero? «Sono in alto mare». Un po' come lo è il Napoli. «Proprio così... Ma a che punto è la trattativa? Resterà Naldi o arriveranno davvero gli arabi?». Per ora, sono andati via Pavarese e De Canio e sono arrivati, ma sono ancora senza contratto, Marchetti e Colomba. «Se è stato deciso così... Esistono i cicli...». Quello di De Canio è durato un anno. «Forse, era destino che fosse breve... Tutto è possibile nella vita». Anche che lei ritorni a lavorare con Zeman? «Può darsi. Chi può dirlo? Lavorare con lui è entusiasmante». Si sente più vicino o più lontano al Napoli? «Ho un altro anno di contratto e sono pronto ad onorarlo. Sentirò qualcuno della società non appena ci sarà chi deciderà il futuro del club».
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