Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, al bando calcoli e tabelle
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 18 aprile 2002 00:00:00
Nove punti nelle ultime tre partite ed un San Paolo che tra abbonati (23mila) e paganti (già 20mila) annuncia per lunedì sera 60mila spettatori. Bene, benissimo, ma non basta. Il Napoli, infatti, si è condannato ad un finale di stagione senza errori. Questo impone la voglia e la speranza di quel quarto posto salva tutti e questo prova a fare la gasata banda di De Canio (nella foto in alto), dribblando le incertezze e le miserie, i rischi e gli accidenti. E tra gli accidenti, oltre alla indisponibilità di Vidigal (difficile che possa essere in campo lunedì sera) c'è pure questa alta, altissima quota-promozione. Ferma oggi a 70 punti, potrebbe scendere di un po' in virtù degli scontri diretti tra le prime quattro, ma il Napoli sa bene che non può fidarsi. Tant'è che sull'argomento si è dato una precisa linea di condotta: abbasso conti e calcoli delle probabilità e viva il pragmatismo più serio e più coerente. O, forse, soltanto più «dovuto», in un momento come questo che pretende punti e non parole. «Calcoli? Semplice: non possiamo perdere neppure un punto se vogliamo cogliere l'obiettivo che stiamo rincorrendo. Per questo non guardo e non penso a ciò che accade oppure può accadere agli altri», afferma De Canio. E, ovviamente, la squadra è in perfetta sintonia con l'allenatore. «Niente tabelle e niente conti. Qui - conferma Stellone - c'è solo il bisogno, la necessità di aggiungere successo a successo e punti a punti». «È da un mese e più - aggiunge Mancini (nella foto al centro) - che invito a non badare ai risultati altrui ed a pensare solo agli affari nostri. Gli affari nostri quali sono? Sono il tentativo di mettere in fila sette successi nelle prossime sette partite». Anche Magoni non si allontana dalla "strada principale". «Siamo in un momento positivo che dobbiamo sfruttare sino in fondo. Quindi, nessuna distrazione. Tutto ciò che accade al di fuori del nostro spogliatoio non deve e non può distrarci. I conti, poi, si faranno alla fine, sperando che rendano felici noi, il tifo azzurro e tutta la città». Niente da fare, dunque. Fatica sprecata tentare di scardinare il rigoroso silenzio che il Napoli si è imposto sulla classifica e sul calendario delle prime quattro. Ma sarà poi vero quello che il Napoli racconta? Oppure vivono anche di calcoli e ragionamenti le lunghe giornate degli allenamenti e dei ritiri? L'impressione, infatti, è che in privato il Napoli ne parli e ne straparli. Ed è anche più di un'impressione che il Napoli preghi per un pari domani tra Reggina e Modena. Il pari, infatti, darebbe ai calabresi sei punti di vantaggio sugli azzurri, i quali, poi, battendo lunedì il Messina, d'un colpo dimezzerebbero il distacco. E qui verrebbe il bello, perché dopo il Messina il Napoli ospiterà proprio la Reggina, per uno scontro che, se favorevole ai napoletani, a quel punto porterebbe - udite udite - il Napoli al quarto posto alla pari con i calabresi. Tre, però, i presupposti minimi, indispensabili e nient'affatto semplici affinché accada tutto questo. Primo: che in Calabria, nell'anticipo di domani sera, non ci siano né vincitori né vinti. Secondo e terzo: che il Napoli faccia poi tornare i conti, mettendo assieme sei punti contro i siciliani ed i calabresi. Progetto assai ambizioso, non v'è dubbio, che non può prescindere anche da ciò che «deve» accadere agli altri. Progetto, però, in cui è anche legittimo sperare. Senza dimenticare, si capisce, il «piano B», quello di riserva, che comunque punta ad arrivare all'ultima partita a «meno 3» dal Como, per agganciare almeno lo spareggio. Sono queste le due chiavi azzurre per la A.
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