Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, addio definitivo di De Canio
Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 12 giugno 2002 00:00:00
«Con riferimento alle notizie apparse sugli organi di stampa in questi ultimi giorni e perdurando una situazione di profonda incertezza in seno alla società, ritengo giusto comunicare che il mio rapporto professionale con la Società Sportiva Calcio Napoli è definitivamente cessato. Tale decisione, già preannunciata al termine del campionato, si rende ora necessario ribadire anche al fine di non costituire intralcio alla futura programmazione societaria. Auguro al Napoli ed a tutti i napoletani le migliori fortune sportive»: il comunicato porta la firma di Luigi De Canio (nella foto in alto) ed arriva nella tarda serata, quando in Giappone è notte fonda. De Canio l'ha concordato con il suo manager, Alessandro Moggi. Il tecnico, stufo di aspettare una proposta, ha preferito uscire elegantemente e definitivamente di scena. La rottura era nell'aria e non per una questione economica. Con Naldi De Canio non ha mai affrontato i problemi basilari per il proseguimento del rapporto. Logica, quindi, la sua reazione, che nasce solo da una riflessione: non parlano con me del futuro, con me che, a loro dire, sono la prima scelta, ma trovano il tempo per andare a parlare con altri allenatori. Prima con Colomba, venerdì scorso, quindi con Tardelli e con Vavassori, entrambi ricevuti ed ascoltati ieri, in mattinata e nel pomeriggio, in una delle suite del Flora Marriott di via Veneto, a Roma. De Canio ha preferito togliere il... disturbo. Senza avere alcuna intenzione di depositare in Lega il vecchio contratto, solo virtualmente strappato. Adesso Naldi sa di non poter più contare sulla disponibilità di De Canio. Da ieri sera al patron sono rimaste tre soluzioni. Al momento, in pole position sembra essere Franco Colomba, ex allenatore della Reggina, fresco di promozione in serie A. Il nuovo proprietario è rimasto soddisfatto di quanto gli ha detto Colomba. Naldi, però, nuovo nel mondo del calcio, non è tipo da fermarsi alla prima persona, al primo contatto. Ecco perché ha voluto guardare negli occhi Marco Tardelli e Gianni Vavassori. In mattinata, l'incontro con l'ex nazionale, divenuto famoso nel mondo per l'urlo «mondiale» dopo il gol alla Germania nel 1982, in Spagna; nel pomeriggio, il faccia a faccia con l'ex azzurro del Napoli. Mentre con Colomba (nella foto al centro) non ci sarebbe alcun problema per chiudere la trattativa, come per Tardelli del resto, più problematico appare l'affare-Vavassori: il mister, infatti, è ancora legato all'Atalanta. Non pochi si sono chiesti quale effetto avrà nel clan orobico l'incontro del loro allenatore con il nuovo proprietario del Napoli. Telefonicamente, Tardelli ha definito «interlocutorio» il vertice con Naldi: «Non è il caso di dilungarmi su quanto ho detto e ho ascoltato, solitamente parlo poco. Penso che avremo modo di conoscerci». Dunque, è il nuovo tecnico? «No». Stamane sarà a Napoli il general manager, Giampiero Marchetti. È certa la sua presentazione dopo che avrà incontrato Naldi, mentre è probabile che Marchetti annunci il nome del nuovo allenatore nel pomeriggio. Non c'è tempo da perdere, lo sanno benissimo Naldi e Marchetti.
IL PARTNER FINANZIARIO
Ieri è sfumata la trattativa con lo "sceicco" Abdul Haq
Difficile mettere insieme i pezzi del Napoli del futuro. Preso il general manager, perso De Canio, ascoltati un bel po' di allenatori, Toto Naldi è alle prese anche con la costruzione della società. Uomini giusti al posto giusto, ha sempre detto l'imprenditore napoletano. Scatta la caccia ai consiglieri d'amministrazione, da cercare fra persone vicine e lontane; scatta la caccia agli uomini giusti per trasformare anche il Napoli in un'azienda che sia anche una famiglia, che poi è la filosofia imprenditoriale di Naldi. Oggi nella famiglia entrerà anche Marchetti; ieri nella famiglia ha rinunciato ad entrare lo sceicco. Aveva idee chiare e precise: in cambio di 120 milioni di euro, avrebbe voluto la maggioranza del club. Naldi sarebbe anche stato pronto a concedergliela, però voleva la poltrona di presidente ed il diritto di assumere in prima persona tutte le scelte tecniche. E se il ruolo da massimo dirigente può anche essere concesso, lo sceicco non ha nessuna voglia di lasciare nelle mani di Naldi (nella foto in basso) pure le scelte strategiche per il futuro sportivo. «La trattativa è congelata - ha spiegato l'ingegnere giordano Abdul Haq - perché abbiamo idee differenti. In questi termini non ci interessa entrare a far parte del Napoli». Sfumato, dunque, per ora l'affare con lo «sceicco», che poi non è sceicco ed è solo il rappresentante di un'importante finanziaria britannica che ha anche una diramazione lussemburghese. Sfumati anche i 120 milioni di euro promessi in cambio e questo potrebbe essere un problema serio, perché dietro l'angolo ci sono scadenze già... scadute, che non possono essere più procrastinate. Nell'ordine, la prima rata del pagamento a Ferlaino, l'ultima rata del pagamento allo Sporting per Vidigal e Saber e gli stipendi ai giocatori. Senza contare il ripianamento delle perdite e l'aumento del capitale, che dovranno essere garantiti entro il 15 luglio. Ieri mattina è partita la procedura di escussione della fidejussione (che garantiva il pagamento delle rate per la cessione delle quote) da parte di Ferlaino. Ieri pomeriggio lo Sporting Lisbona si è rivolto alla Fifa per chiedere il blocco delle operazioni di mercato del Napoli fin quando non arriveranno i due milioni e mezzo di dollari attesi fin da gennaio. I giocatori, intanto, aspettano gli stipendi e non firmano quelle liberatorie che saranno necessarie per l'iscrizione al campionato. Insomma, i problemi arrivano e non aspettano. I soci arrivano, ma non accettano. I soldi non arrivano ed i tifosi aspettano...
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