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Economia e Turismo

Napoli, accordo vicino tra Naldi e Corbelli

Inserito da Il Mattino (admin), mercoledì 16 ottobre 2002 00:00:00

Naldi e Corbelli (nella foto) troveranno l'accordo. Lo hanno spiegato ieri, nel primo pomeriggio, al giudice Cristiano della VII Fallimentare gli avvocati Bertoli, Barra Caracciolo, Di Lauro e Maiella. Erano lì per discutere il ricorso d'urgenza presentato da Naldi per fermare la vendita della società il 5 ottobre. Hanno ottenuto un lunghissimo rinvio, al 19 novembre, perché entro quella data tutto dovrebbe essere risolto. A dire la verità, la notizia è quasi sfuggita ai legali durante il dibattimento, così il giudice Magda Cristiano ha alzato la voce: «È inutile ingolfare il tribunale con un procedimento che, dite, tra qualche giorno verrà bloccato. Rinviamo tutto e riparliamone solo se l'accordo non si troverà». L'ufficialità burocratica spiega che è stato concesso il rinvio «perché pendono trattative per un bonario componimento della vertenza». Insomma, la guerra tra Corbelli e Naldi è quasi finita, perché Naldi ha finalmente trovato un finanziatore che gli consentirà di soddisfare le richieste dell'imprenditore coi baffi. All'articolo 6 del contratto di vendita della società, scritto in francese e firmato dai due imprenditori, è spiegato che "il prezzo della cessione sarà regolato in tre tranche. 15.493.707 euro mediante versamento alla Fesbo (società di Ferlaino, al quale il pagamento è stato dilazionato in tre rate, due già pagate, garantite da fidejussione a prima chiamata). 30.987.414 euro pagabili come segue: 7.746.853 al 30 giugno e 23.240.561 al 31 luglio 2002". Quel denaro non è stato versato, anche se Naldi sostiene di avere altro tempo per pagare, accollandosi gli interessi. Basterebbe trovare quei trenta milioni per uscire dall'impasse e continuare a lavorare con serenità per garantire un futuro sereno al Napoli. Quei trenta milioni potrebbero arrivare dalla Leasing Roma, una società nell'orbita della Banca di Roma e, quindi, del Mediocredito, con la formula del lease back. Naldi venderà un suo albergo (forse il "Flora Marriott") in cambio di 50 milioni, quasi 100 miliardi delle vecchie lire. Poi lo ricomprerà a rate e lo pagherà in otto anni. Nel frattempo, avrà ottenuto la liquidità per liberarsi del debito con Corbelli e per progettare un futuro più sereno per il club. L'accordo è stato sicuramente favorito da un incontro avvenuto venerdì scorso a Napoli. Franco Carraro, presidente della Figc, ma soprattutto del Mediocredito, ha incontrato Naldi (nella foto). C'era anche l'ingegnere Ferlaino. I tre hanno parlato a lungo: forse quello è stato il momento della svolta, con Ferlaino coinvolto, anche perché divide il 50% delle immobiliari proprio con Naldi. In effetti, quel denaro servirà anche per far fronte alle richieste del Consiglio di Amministrazione della Spa Calcio Napoli, che chiede un richiamo di ulteriori tre decimi dell'aumento di capitale per un totale di 2,5 milioni; sarà necessario per fronteggiare la richiesta dello Sporting Lisbona, che tramite la Fifa chiede ancora due milioni per completare il pagamento di Vidigal; tornerà utile per restituire a Gallo i quattro milioni che deve avere per decisione del tribunale. Certo, sarà un ulteriore peso sulle spalle di Naldi, che in totale si è accollato una spesa di quasi 62 milioni di euro (61.974.828 per la precisione), per comperare l'80% del Napoli dalle mani di Corbelli. L'altro 20% l'aveva già pagato quasi 20 milioni. Ma Naldi ha deciso che il Napoli deve tornare grande. Vuol regalare emozioni ai tifosi, anche a costo di impegnare gli alberghi, anche a costo di battaglie legali, pur lottando con debitori e conti che non tornano. È questione di passione.

TABÙ SAN PAOLO PER COLOMBA

Lo stadio di Fuorigrotta non ha mai portato bene al tecnico azzurro. Sabato, contro il Livorno, la ghiotta occasione di spezzare il sortilegio

Sinora il San Paolo non gli ha mai portato fortuna, né da calciatore, né da allenatore di squadre avversarie, né ora che siede sulla panchina del Napoli. In questa stagione non vi ha mai vinto: tre pareggi e due sconfitte tra gare di campionato, Coppa Italia ed amichevoli. Non bastasse, c'è un precedente non felice: convocato da Bearzot per il Mondiale del 1982, si infortunò proprio al San Paolo in uno scontro con Vinazzani. Campionato finito ed addio al Mundial. Colomba (nella foto), ci si può ridere su? «Spero che il tabù venga sfatato sabato sera, dura da troppo tempo. Sabato ci sarà un incontro molto duro contro il Livorno. Sarebbe un errore madornale pensare ad una gara semplice, già vinta». Il Livorno è reduce da tre sconfitte. «Loro da tre sconfitte e noi da zero vittorie in casa». Sei punti in cinque partite: pochi...«Ci manca qualcosa. Non so se un punto o tre punti. Parlo di Napoli-Cosenza». Siete a meno quattro dalla zona-A. È preoccupato? «No, siamo solo alla quinta giornata. Sarà il girone di ritorno a dire quale è la nostra forza. L'andata serve come conoscenza, come approccio. Comunque, in ogni gara noto miglioramenti. Inoltre, vedo anche che i singoli stanno prendendo fiducia nelle loro capacità». Quali i difetti da eliminare? «Qualche calo di concentrazione in fase difensiva. Inoltre, voglio più cinismo in zona-gol. Se Floro Flores, Montezine e Quadrini avessero messo a segno quelle palle-gol, ora staremmo a parlare di una nostra importante vittoria. Sono errori che si pagano. Anche se mi piace sottolineare la capacità di recupero della squadra: va sotto e riesce a pareggiare». Stellone gioca troppo arretrato. «È una sua caratteristica. Inoltre, dobbiamo aiutarci da soli. Se soffriamo, significa che abbiamo qualcosa da difendere». Dionigi chiede altri quindici giorni per essere al massimo della forma. «È normale. Sarebbe un fenomeno se fosse al top senza essersi allenato». Sette gol con sei calciatori diversi. «È importante. Significa che riusciamo a portare in zona-tiro tanti elementi e non ci affidiamo soltanto ai bomber. Ora, anche Baldini ha preso il "vizietto"...». Pensa di giocare con il tridente? «No, perché è faticoso da reggere anche per gli squadroni».

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